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Title: I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media - con speciale riguardo a quelli che crescono nel Trentino - - II edizione riveduta ed aumentata
Author: Bresadola, Giacomo
Language: Italian
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*** Start of this LibraryBlog Digital Book "I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media - con speciale riguardo a quelli che crescono nel Trentino - - II edizione riveduta ed aumentata" ***


                         I FUNGHI

                  MANGERECCI E VELENOSI

                    DELL'EUROPA MEDIA


      CON SPECIALE RIGUARDO A QUELLI CHE CRESCONO NEL
                         TRENTINO

                           DEL
                   SAC. G. BRESADOLA

  con 120 Tavole Cromolitografiche e una in Fototipia


                       II EDIZIONE
                  riveduta ed aumentata



                         TRENTO
           STAB. LIT. TIP. GIOVANNI ZIPPEL ED.
                         1906



La prima edizione di quest'opera, uscita nel 1899, fu per ragioni di
opportunità limitata ad un numero inferiore di copie delle stabilite in
antecedenza, e per le quali erano già approntate le tavole illustrative.

Ora che è esaurita, si giudicò conveniente di usufruire anche le tavole
rimaste per una seconda edizione che qui presentiamo riveduta nel testo
ed aumentata di otto tavole nuove illustranti specie pure interessanti
per il nostro scopo. Anche parecchie delle tavole già esistenti, che
erano un po' mancanti nelle tinte, furono ritoccate e ridotte al colore
naturale. Non potendosi cangiare la numerazione primitiva, onde non
venissero troppo dislocate, le tavole nuove furono segnate col numero
della prossima affine, aggiungendovi una lettera dell'alfabeto per
specificarle.

I nomi volgari dei funghi non si curarono di più di quanto fu fatto
nella prima edizione pel motivo che fra questi ve ne sono pochissimi di
veramente differenziali della specie, e questi furono già presi in
considerazione. Gli altri sono comuni a moltissime specie; così i funghi
che crescono in file si dicono funghi della saetta, quelli sparsi ciodi,
ciodini, ombrellini, cappellini, ecc., quelli degli alberi si denominano
dall'albero, quantunque appartengano a specie, generi o famiglie
diverse. Un tale agglomeramento di specie sotto la medesima
denominazione non serve che ad accrescere la confusione, mentre se si
trascurano questi nomi, il raccoglitore dovrà attenersi alla descrizione
ed alle figure, e con ciò riuscirà a conoscere i veri caratteri
distintivi della specie, e quindi a separare meglio i fungi mangerecci
dai venefici. Inoltre queste denominazioni multiple, per lo meno
inutili, saranno dimenticate e sostituite con quelle segnate nel testo
come nota specifica.

  _Trento, nel Maggio 1906._

                                                     G. BRESADOLA.



Indice delle materie


                                                     _Pag._
  Prospetto sistematico delle specie descritte          7
  Prefazione alla prima edizione                       17

  Parte generale.

  Natura e forma dei Funghi                            23
  Del Micelio                                          24
  Del Ricettacolo                                      24
  Norme per la raccolta, preparazione e
    conservazione dei Funghi                           26
  Cucinatura dei Funghi                                28

  Parte speciale.

  =I. IMENOMICETEE=                                    33

  =Famiglia delle Agaricacee=                          33
  Genere Amanita                                       33
  Genere Lepiota                                       42
  Genere Armillaria                                    44
  Genere Tricholoma                                    48
  Genere Clitocybe                                     58
  Genere Collybia                                      63
  Genere Pleurotus                                     64
  Genere Hygrophorus                                   66
  Genere Lactarius                                     67
  Genere Russula                                       73
  Genere Cantharellus                                  81
  Genere Craterellus                                   83
  Genere Marasmius                                     84
  Genere Volvaria                                      85
  Genere Entoloma                                      87
  Genere Clitopilus                                    87
  Genere Pholiota                                      88
  Genere Cortinarius                                   92
  Genere Psalliota                                     93
  Genere Hypholoma                                     99
  Genere Coprinus                                      99
  Genere Gomphidius                                   101

  =Famiglia delle Poliporacee=                        102
  Genere Boletus                                      102
  Genere Polyporus                                    108

  =Famiglia delle Idnacee=                            112
  Genere Hydnum                                       112

  =Famiglia delle Clavariacee=                        114
  Genere Clavaria                                     114

  =Famiglia delle Tremellacee=                        116
  Genere Guepinia                                     116

  =II. GASTEROMICETEE=                                118

  =Famiglia delle Licoperdacee=                       118
  Genere Lycoperdon                                   118

  =Famiglia delle Imenogastracee=                     120
  Genere Rhizopogon                                   120

  =III. DISCOMICETEE=                                 122

  =Famiglia delle Elvellacee=                         122
  Genere Morchella                                    122
  Genere Mitrophora                                   125
  Genere Gyromitra                                    126
  Genere Helvella                                     128

  =IV. TUBEROIDEE=                                    129

  =Famiglia delle Tuberacee=                          129
  Genere Tuber                                        129

  Indice alfabetico dei nomi scientifici
    e delle tavole                                    133
  Indice alfabetico dei nomi italiani, vernacoli,
   francesi e tedeschi                                137



Prospetto sistematico delle specie dei Funghi descritte in quest'opera


FUNGACEE Linn. (FUNGHI).

Piante parassite o saprofite, cellulari, da una a più cellule, prive di
clorofilla, composte di una parte vegetativa (plasmodio o micelio) e
d'una parte fruttifera (ricettacolo); organi della fecondazione
(sessuali) noti soltanto in qualche gruppo.[1]

   [1] Per l'intelligenza dei termini _tecnici_ veggasi =Parte
   generale=, pag. 23-26.

COORTE I. — EUMICETEE

Funghi con micelio, cioè generati dalle spore, le quali producono dei
filamenti a cellule allungate (micelio), dal cui accrescimento ed
intreccio si forma il ricettacolo.

Classe I. — Basidiomicetee De Bary.

Funghi con imenio costituito da cellule cilindriche, clavate, obovate o
globose, dette emibasidii o basidii, colla produzione delle spore sempre
esterna: basidii continui o settati traversalmente o verticalmente,
portanti all'apice o ai setti un numero vario (all'apice generalmente 4,
ai setti uno per setto) di tubetti aghiformi, detti sterimmi, più o meno
lunghi, talora anche puntiformi, alla sommità dei quali si formano le
spore.


Ordine I. — Imenomicetee Fr.

Funghi carnosi, membranacei, coriacei, sugherosi, legnosi o gelatinosi,
per lo più grandi e terrestri, coll'imenio esterno, di forma varia,
lamellosa, tubulosa, aculeata o a superficie liscia, costituito da
basidii generanti all'apice o ai lati mediante i sterimmi da 2-8,
generalmente 4 spore; spore di varia forma e colore, continue o
rarissimamente settate.

Famiglia I. — =Agaricacee= Fr.

Funghi carnosi, carnoso tenaci, membranacei o coriacei, forniti di
cappello e gambo o raramente privi di quest'ultimo, con imenio infero,
formato da lamelle distese a forma di raggio dal gambo verso il margine
del cappello; lamelle costituite da un tessuto a cellule allungate
(ife), ai cui lati sviluppano i basidii, per lo più a 4 sterimmi, in
direzione perpendicolare allo stesso.

SERIE I. — =Leucospore.= — Spore bianche o pallide, di varia forma,
ellittiche, ovate, cilindriche, più raramente globose o angolate, liscie
o ad episporio granuloso, tubercolato o aculeato.

Genere I. =Amanita= Pers.

  Amanita caesarea Scop.            Pag.  33   Tavola       I
     »    ovoidea Bull.              »    34      »        II
     »    phalloides Fr.             »    35      »       III
     »    verna Bull.                »    36      »        IV
     »    mappa Batsch               »    36      »         V
     »    muscaria Linn.             »    37      »        VI
     »    pantherina De C.           »    38      »       VII
     »    solitaria Bull.            »    38      »      VIII
     »    rubescens Fr.              »    39      »        IX
     »    spissa Fr.                 »    40      »         X
     »    aspera Fr.                 »    40      »        XI
     »    vaginata Bull.             »    41      »       XII

Genere II. =Lepiota= Fr.

  Lepiota procera Scop.             Pag.  42   Tavola    XIII
     »    excoriata Schaeff.         »    42      »       XIV
     »    naucina Fr.                »    43      »        XV

Genere III. =Armillaria= Fr.

  Armillaria robusta Alb. et Schw.  Pag.  44   Tavola     XVI
      »      caligata Viv.           »    44      »      XVII
      »      aurantia Schaeff.       »    45      »     XVIII
      »      imperialis Fr.          »    46      »       XIX
      »      mellea Vahl.            »    47      »        XX

Genere IV. =Tricholoma= Fr.

  Tricholoma acerbum Bull.          Pag.  49   Tavola     XXI
      »      Colossus Fr.            »    49      »       XXIa
      »      russula Schaeff.        »    50      »      XXII
      »      Columbetta Fr.          »    51      »     XXIII
      »      terreum Schaeff.        »    51      »      XXIV
      »      tigrinum Schaeff.       »    52      »       XXV
      »      virgatum Fr.            »    53      »      XXVI
      »      sulphureum Bull.        »    53      »     XXVII
      »      Georgi Clus.            »    54      »    XXVIII
      »        »     »   f. flavida  »    55      »    XXVIIIa
      »      goniospermum Bres.      »    55      »      XXIX
      »      nudum Bull.             »    56      »       XXX
      »      cnista Fr.              »    56      »      XXXI
      »      grammopodium Bull.      »    57      »     XXXII

Genere V. =Clitocybe= Fr.

  Clitocybe nebularis Batsch        Pag.  58   Tavola  XXXIII
      »     conglobata Vitt.         »    59      »     XXXIV
      »     cinerascens Bull.        »    59      »      XXXV
      »     cartilaginea Bull.       »    60      »     XXXVI
      »     connata Schum.           »    61      »    XXXVII
      »     infundibuliformis Bull.  »    61      »   XXXVIII
      »     geotropa Bull.           »    62      »     XXXIX
      »     candida Bres.            »    62      »        XL

Genere VI. =Collybia= Fr.

  Collybia dryophila Bull.          Pag.  63   Tavola     XLI

Genere VII. =Pleurotus= Fr.

  Pleurotus fuscus (Batt.) Bres.    Pag.  64   Tavola    XLII
      »     ostreatus Jacq.          »    65      »     XLIII

Genere VIII. =Hygrophorus= Fr.

  Hygrophorus pratensis Pers.       Pag.  66   Tavola     LIX
      »       virgineus Wulf.        »    66      »        LX

Genere IX. =Lactarius= Fr.

  Lactarius controversus Pers.      Pag.  67   Tavola     LXI
      »     insulsus Fr.             »    68      »      LXII
      »     aurantiacus Pers.        »    69      »     LXIII
      »     deliciosus Linn.         »    70      »      LXIV
      »     sanguifluus Paul.        »    70      »       LXV
      »     volemus Fr.              »    71      »      LXVI
      »     vellereus Fr.            »    72      »     LXVII

Genere X. =Russula= Pers.

  Russula delica Fr.                Pag.  73   Tavola  LXVIII
     »    virescens Schaeff.         »    74      »      LXIX
     »    lepida Fr.                 »    74      »       LXX
     »    cyanoxantha Schaeff.       »    75      »      LXXI
     »    vesca Fr.                  »    76      »     LXXII
     »    emetica Fr.                »    77      »    LXXIII
     »    integra Linn.              »    77      »     LXXIV
     »    veternosa Fr.              »    78      »      LXXV
     »    alutacea Fr.               »    79      »     LXXVI
     »    grisea Pers.               »    79      »    LXXVII
     »    aurata Fr.                 »    80      »   LXXVIII
     »    lutea Fr.                  »    80      »     LXXIX

Genere XI. =Cantharellus= Adans.

  Cantharellus cibarius Fr.         Pag.  81   Tavola    LXXX
       »       lutescens Pers.       »    82      »     LXXXI
       »       clavatus Pers.        »    83      »    LXXXII

Genere XII. =Craterellus= Fr.

  Craterellus cornucopioides Pers.  Pag.  84   Tavola LXXXIII

Genere XIII. =Marasmius= Fr.

  Marasmius oreades Bolt.           Pag.  84   Tavola  LXXXIV

SERIE II. — =Rodospore.= — Spore rosee o roseo-ferruginee, ellittiche,
fusoidee o per lo più poligonali, 4-6 angolate, liscie.

Genere XIV. =Volvaria= Fr.

  Volvaria speciosa Fr.             Pag.  85   Tavola    XLIV
     »     glojocephala De C.        »    86      »       XLV

Genere XV. =Entoloma= Fr.

  Entoloma clypeatum Linn.          Pag.  87   Tavola    XLVI

Genere XVI. =Clitopilus= Fr.

  Clitopilus prunulus Scop.         Pag.  88   Tavola   XLVII

SERIE III. — =Ocrospore.= — Spore ocracee o ferruginascenti, ellittiche,
reniformi, amigdaliformi, ovate, angolate o più spesso a episporio
granuloso o tubercolato.

Genere XVII. =Pholiota= Fr.

  Pholiota caperata Pers.           Pag.  89   Tavola  XLVIII
     »     praecox Pers.             »    89      »      XLIX
     »     Aegerita (Porta) Brig.    »    90      »         L
     »     mutabilis Schaeff.        »    91      »        LI

Genere XVIII. =Cortinarius= Fr.

  Cortinarius firmus Fr.            Pag.  92   Tavola    LVII

SERIE IV. — =Melanospore.= — Spore fosco-porporine o nere, ellittiche,
fusoidee, amigdaliformi o ovato-troncate, liscie.

Genere XIX. =Psalliota= Fr.

  Psalliota arvensis Schaeff.       Pag.  93   Tavola     LII
      »     campestris Linn.         »    94      »      LIII
      »         »        »
                   var. alba         »    96      »      LIIIa
      »         »        »
                   var. umbrina      »    97      »      LIIIb
      »         »        »
                   var. edulis Vitt. »    97      »       LIV
      »     pudica Viv.              »    98      »        LV

Genere XX. =Hypholoma= Fr.

  Hypholoma fasciculare Huds.       Pag.  99   Tavola      LVa

Genere XXI. =Coprinus= Pers.

  Coprinus atramentarius Bull.      Pag. 100   Tavola     LVI

Genere XXII. =Gomphidius= Fr.

  Gomphidius viscidus Linn.         Pag. 101   Tavola   LVIII

Famiglia II. — =Poliporacee= Fr.

Funghi carnosi, carnoso-tenaci, coriacei, sugherosi o legnosi, con
imenio tubuloso, cioè formato da tubuli liberi o saldati insieme, le cui
pareti interne sono tapezzate dallo strato dei basidii (per lo più a 4
sterimmi) e cistidii; pori (bocche dei tubuli) rotondi, sinuati,
allungati o angolati: spore bianche o ocracee, di forma varia, ovata,
cilindrica, a mandorla-allungata, globosa, liscie, raramente aculeate o
granulose.

Genere XXIII. =Boletus= Dill.

  Boletus luteus Linn.              Pag. 102   Tavola   LXXXV
     »    elegans Schum.             »   103      »    LXXXVI
     »    granulatus Linn.           »   104      »   LXXXVII
     »    edulis Bull.               »   104      »  LXXXVIII
     »    aereus Bull.               »   105      »    LXXXIX
     »    Satanas Lenz.              »   106      »        XC
     »    luridus Schaeff.           »   106      »       XCI
     »    scaber Fr.                 »   107      »      XCII
     »    versipellis Fr.            »   108      »     XCIII

Genere XXIV. =Polyporus= Mich.

  Polyporus ovinus (Schaeff.) Fr.   Pag. 109   Tavola    XCIV
      »     scobinaceus (Cum.) Bres. »   109      »       XCV
      »     confluens
            (Alb. et Schw.) Fr.      »   110      »      XCVI
      »     frondosus (Fl. D.) Fr.   »   111      »     XCVII
                                                        XCVII bis

Famiglia III. — =Idnacee= Fr.

Funghi carnosi, carnoso-tenaci, coriacei o legnosi con imenio infero,
formato da aculei, denti, tubercoli, creste o papille, tapezzati dai
basidii eccettuate le punte; basidii a 4 sterimmi; spore bianche,
gialliccie o ferrugineo-fosche, di forma variabile, nelle specie
maggiori globoso-angolate con episporio granulato.

Genere XXV. =Hydnum= Linn.

  Hydnum imbricatum Linn.           Pag. 112   Tavola  XCVIII
    »    repandum Linn.              »   112      »      XCIX
    »    Erinaceus Bull.             »   113      »      XCIXa

Famiglia IV. =Clavariacee= Corda.

Funghi carnosi, carnoso-fibrosi o carnoso-coriacei, ramificati o
clavati, con imenio non distinto dal ricettacolo, disteso su tutta la
superficie dei rami o soltanto da un lato degli stessi; basidii a 4
sterimmi; spore gialle o bianche di varia forma, per lo più allungate,
liscie, raramente ad episporio granuloso o aculeato.

Genere XXVI. =Clavaria= Vaill.

  Clavaria flava Schaeff.           Pag. 114   Tavola       C
     »     botrytis Pers.            »   115      »        CI
     »     aurea Schaeff.            »   115      »       CII

Famiglia V. — =Tremellacee= Fr.

Funghi gelatinosi o cartilagineo-gelatinosi, di forma varia, composti di
un tessuto di ife ramose, strette, con imenio esterno, in alcuni infero
o laterale, nei più disteso su tutta la superficie; basidii varianti,
clavati e all'apice bisterimmi, settati, coi sterimmi ai setti,
globoso-ovati, settati verticalmente a due sterimmi o a croce
con quattro sterimmi, spore bianche o gialliccie, globose,
cilindrico-curvate, continue o più raramente settate.

Genere XXVII. =Guepinia= Fr.

  Guepinia rufa (Jacq.) Pat.        Pag. 116   Tavola    CIII


Ordine II. — Gasteromicetee Willd. em.

Funghi carnosi, carnoso-tenaci, membranacei o coriacei, terrestri, quasi
sotterranei o più raramente lignicoli, di forma varia, con imenio
interno, inchiuso nel peridio, costituito da basidii che generano
all'apice le spore; spore globose, allungate, fusoidee, jaline o
colorate, liscie, tubercolate o aculeate.

Famiglia VI. — =Licoperdacee= Ehrb. em.

Funghi terrestri o raramente quasi sotterranei, globosi o piriformi,
sessili o stipitati, con peridio membranaceo o coriaceo, che si apre
alle sommità con orificio regolare o lacerato: gleba carnoso-caseosa o
fioccosa, poi polveracea; spore bianche o colorate, globose o
ellittiche, liscie, granulose o echinulate.

Genere XXVIII. =Lycoperdon= Tourn.

  Lycoperdon Bovista Linn.          Pag. 118   Tavola      CX
      »      caelatum Bull.          »   119      »       CXI

Famiglia VII. — =Imenogastracee= Vitt.

Funghi carnoso-tenaci o carnoso-coriacei, sotterranei ed a perfetto
sviluppo scoperti nella parte superiore o anche intieramente, di forma
tuberosa, con peridio o raramente senza, sempre chiuso quando è
presente, con gleba carnoso-tenace o gelatinosa, fornita di cellule, le
quali sono tapezzate dall'imenio, costituito dai basidii; spore bianche
o gialliccie, globose, fusoidee o allungate, liscie o verrucose.

Genere XXIX. =Rhizopogon= Fr.

  Rhizopogon rubescens Tul.         Pag. 120   Tavola    CXII fig. 1.

Classe II. — =Ascomicetee= De Bary.

Funghi con imenio costituito da aschi (teche), cioè da cellule di varia
forma, globosa, cilindracea, clavata ecc. generanti internamente le
spore in numero vario (generalmente 8); spore di varia forma che
germinano uscite dall'asco, il quale si apre alla sommità mediante poro
o opercolo.


Ordine III. — Discomicetee Fr.

Funghi carnosi, carnoso-ceracei, carnoso-coriacei o membranacei, con
ricettacolo di varia forma, a mitra, a clava, a cupula, stipitato o
sessile: imenio a pieno sviluppo sempre esteriore costituito da uno
strato di aschi cilindracei o clavati, contenenti generalmente 8 spore,
raramente meno o più; spore di varia forma, jaline o colorate, continue
o settate, liscie o aculeate o longitudinalmente rugoso-striate.

Famiglia VIII. — =Elvellacee= Schwartz.

Funghi carnosi o carnoso-ceracei, con ricettacolo verticale, mitrato
(cappello), clavato o capitato e stipitato (gambo), con imenio esterno
nella mitra, a superficie liscia, costituito da uno strato di aschi
cilindracei, a 2-8 spore; spore bianche o ocracee, ellittiche,
ellissoidee, fusoidee, o filiformi, continue o settate.

Genere XXX. =Morchella= Dill.

  Morchella rotunda Pers.           Pag. 122   Tavola     CIV
      »     vulgaris Pers.           »   123      »       CIVa
      »     deliciosa Fr.            »   123      »        CV
      »     conica Pers.             »   124      »       CVI
      »     elata Fr.                »   125      »      CVII

Genere XXXI. =Mitrophora= Lev.

  Mitrophora hybrida (Sow.) Boud.   Pag. 126   Tavola   CVIII

Genere XXXII. =Gyromitra= Fr.

  Gyromitra esculenta (Pers.) Fr.   Pag. 126   Tavola     CIX

Genere XXXIII. =Helvella= Linn.

  Helvella crispa Scop.             Pag. 128   Tavola     CIXa


Ordine IV. — Tuberoidee Vitt.

Funghi carnosi, carnoso-tenaci o coriacei, sotterranei o quasi
sotterranei, a ricettacolo globoso o tuberoso, con imenio interno
costituito da aschi di varia forma, 1-8 spori; spore continue, di varia
forma e colore.

Famiglia IX. — =Tuberacee= Fr.

Funghi carnosi o carnoso-tenaci, con ricettacolo tubercoloso,
sotterraneo o raramente scoperto alla sommità, internamente a gleba
solida, percorsa da venature bianche o cellulosa, con imenio formato da
aschi globosi, ellittici, cilindracei, allungati, 1-8 spori; spore
bianche o ocraceo-fosche, globose, ellittiche, ovate o navicolari,
liscie, aculeate o reticolate.

Genere XXXIV. =Tuber= Mich.

  Tuber melanosporum Vitt.          Pag. 129   Tavola    CXII fig. 2.



PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE


L'uso dei funghi come cibo data da antichissimo tempo. I Greci e i
Romani, come rileviamo dalle opere di Ateneo, Ippocrate, Teofrasto,
Dioscoride, Plauto, Orazio, Ovidio, Celso, Apicio, Plinio ecc.
consideravano i funghi come un alimento salubre e squisito; se ne
servivano a preferenza come condimento delle loro vivande; ed Apicio, il
più celebre gastronomo dell'Impero romano, nella sua opera _De re
culinaria_ dava i principali precetti sul modo con cui dovevano essere
preparati.

La cognizione però che si aveva di questi esseri curiosi era soltanto
empirica, e perciò non si sapeva sempre distinguere fra le specie buone
e le dannose, per cui succedevano frequenti casi di avvelenamento, e la
storia ne registra anche di celebri. Ippocrate ci narra l'avvelenamento
per funghi della figlia di Pausania, il celebre spartano vincitore di
Platea, Tacito e Svetonio commemorano la morte dell'imperatore Tiberio
Claudio, causata da una pietanza di funghi, e Seneca quella di Enneo
Sereno prefetto delle guardie dell'imperatore Nerone.

Cotesti dolorosi accidenti, che si moltiplicarono anche nei secoli
posteriori, richiamarono l'attenzione dei naturalisti, i quali,
specialmente nei due ultimi secoli, si diedero con amore allo studio di
questa classe di piante onde togliere tali inconvenienti. E diffatto
d'allora in poi furono pubblicate moltissime opere, specie nel nostro
secolo, sui funghi mangerecci e venefici, ed ora si può dire che ogni
nazione possiede dei lavori sotto questo aspetto abbastanza perfetti,
che possono soddisfare a tutte le esigenze di chi desidera cibarsi di
questo importante alimento vegetale.

Nella nostra favella però un'opera abbastanza generale e nel medesimo
tempo breve e chiara, adattata alla intelligenza di ognuno, non la
abbiamo[2]; anche quella del d.r Carlo Vittadini[3], che è certamente la
migliore, è troppo speciale e scritta con soverchia prolissità da
stancar pure chi voglia correre dietro ai più minuti dettagli. Laonde,
avuto anche riguardo ai funghi che da noi crescono più copiosi che
altrove per essere utilizzati, ho pensato bene di far cosa vantaggiosa
col dare alla luce il presente lavoro, in cui vengono illustrate tutte
le specie mangerecce che si possono raccogliere in abbondanza dovunque
in qualche località. I disegni illustrativi sono tratti dal vero colla
più possibile esattezza, e nella compilazione del testo si procurò di
congiungere la brevità alla chiarezza, onde ciascuno, senza troppo
dilungarsi, possa conoscere facilmente le singole specie quando ne farà
la raccolta. Aggiungo pure l'illustrazione delle specie più pericolose e
più frequenti dei funghi velenosi per togliere, col confronto, qualsiasi
confusione ed assicurarsi così dal pericolo di avvelenamento. Per la
intelligenza dei termini necessari alla descrizione premetto alcuni
cenni generali sui funghi, indicando inoltre alcune norme per la
raccolta e la cucinatura dei medesimi.

   [2] Durante la stampa del presente Trattato si pubblicò nei
   _Manuali Hoepli_ un'opera con 43 tavole e incisioni del D.r Fr.
   CAVARA che è molto pregevole sì per il testo che per le
   illustrazioni.

   [3] _Descrizione dei funghi mangerecci più comuni dell'Italia
   ecc._ Milano, 1835.

Rendo poi pubbliche grazie alla chiar. signora baronessa Giulia
Turco-Lazzari che gentilmente mi favorì dalla sua bellissima collezione
d'acquarelli i disegni di parecchie specie che io non aveva avuto
l'opportunità di dipingere. Quali sieno è indicato a pie' di ogni
tavola.

  _Trento, nel novembre 1899._

                                                  SAC. G. BRESADOLA



PARTE GENERALE



NATURA E FORMA DEI FUNGHI


I funghi costituiscono la classe più estesa e più importante del regno
vegetale. Quantunque lo studio dei medesimi si sia convenientemente
sviluppato soltanto negli ultimi decennii, dopochè il perfezionamento
del microscopio permise di esaminare i fungilli più minuti, detti perciò
microscopici, pure il prof. P. A. Saccardo potè già dare nella sua
ponderosa opera _Sylloge fungorum omnium_ la diagnosi di 39663 specie;
ed è da ritenere che quando ne sarà esplorato l'intiero campo
supereranno le cento mila. Nell'economia della natura poi disimpegnano
una parte oltre modo considerevole. Essi sono i principali agenti della
fermentazione e della decomposizione dei corpi organici, riuscendo
talora di suprema utilità e talora cagionando gravissimi danni, come
all'agricoltura, dando origine alle malattie delle piante, e all'uomo
producendo le più terribili ed insanabili infermità. — Essi riescono
qualche volta di vantaggio alle arti, pel tessuto, pel colore ecc., e
all'uomo per l'alimento sano, nutritivo, di buonissimo gusto e delicato
che gli offrono. L'analisi chimica ha comprovato che, in vista della
quantità considerevole di materie azotate che contengono, il loro valore
nutritivo supera quello del pane, dei legumi, e si avvicina alla carne;
e l'esperienza dimostrò che l'uomo potè nutrirsi convenientemente con
soli funghi per mesi interi.

I funghi che servono di nutrimento sono i più grandi, conosciuti anche
volgarmente col nome di funghi; di questi soltanto ci occuperemo. Essi
appartengono per la maggior parte al gruppo delle ~Imenomicetee~
(Agaricacee, Poliporacee, Idnacee, Clavariacee), più raramente alle
~Gasteromicetee~ (Vescie), alle ~Discomicetee~ (Spugnole) e alle
~Tuberacee~ (Tartufi). — A qualunque di questi gruppi appartengano si
possono considerare composti di due parti, cioè della parte vegetativa,
che si nasconde sotto terra o nel corpo organico su cui il fungo vegeta,
la quale si chiama _Micelio_, e della parte riproduttiva, che è visibile
esteriormente, ad eccezione delle Tuberacee, e che costituisce il fungo
propriamente detto, che si chiama il _Ricettacolo_.


Del Micelio

I nostri buoni antenati favoleggiarono anche sopra l'origine dei funghi,
come di tutte le cose naturali, ma ora ognuno che abbia un po' di
coltura sa che i funghi hanno origine dal seme che essi stessi poi
riproducono. Questo seme piccolissimo, da non potersi vedere che al
microscopio sotto forte ingrandimento, si chiama con termine tecnico
_spora_. Essa cade dal fungo sulla terra o sovra i corpi che servono a
nutrirlo, come radici e tronchi di alberi, steli di erbe ecc., ed ivi,
quando le condizioni atmosferiche sono favorevoli, germina e produce il
_micelio_, il quale a completo sviluppo si presenta o sotto forma di una
reticolazione di filamenti bianchi e bambagiosi che involgono la terra,
o sotto forma di una membrana bianca che si introduce tra la corteccia
degli alberi, o anche sotto forma di un corpo solido, rotondo, della
grandezza d'un grano o di un tubero, vegetante sotto terra o sui
vegetali in decomposizione. Il micelio presso i funghi equivale alle
radici presso le altre piante; esso produce il _ricettacolo_ o fungo
propriamente detto.


Del Ricettacolo.

Dicesi ricettacolo quella parte del fungo che contiene gli organi della
riproduzione. Esso varia significantemente nella forma.

Nelle =Agaricacee= (vedi Tav. I.) si genera da filamenti del micelio
sotto forma di gemma o sovente di uovo (Tav. I, fig. 1) e crescendo a
perfetto sviluppo presenta le seguenti parti: cappello, lamelle, gambo,
anello e volva.

Il _cappello_ è la parte superiore del fungo, ha forma orbicolare
disposta ad ombrello (Tav. I, fig. 3, _a_) ed è munito inferiormente di
foglietto o lamine che lo vestono a guisa di raggi, le quali si chiamano
_lamelle_ (Tav. I, fig. 3-4 _b_). Queste costituiscono il così detto
_Imenio_ o membrana contenente gli organi della riproduzione. Per poter
osservare cotesti organi conviene fare dei tagli finissimi attraverso
alle lamelle e sottoporli all'osservazione microscopica. Allora si
scorge che la superficie d'ambidue i lati delle lamelle è formata da
cellule claviformi verticali all'asse longitudinale, che si chiamano
_basidii_ (Tav. I, fig. 5). Essi contengono un succo granuloso detto
_protoplasma_, che uscendo alla sommità dei basidii maturi per i tubetti
(_sterimmi_) che si formano in cima agli stessi genera le spore (Tav. I,
fig. 6) in numero eguale agli sterimmi, cioè una per sterimma. Il
cappello si appoggia ad un sostegno verticale, che lo congiunge col
luogo dove nasce e che si chiama _gambo_ (Tav. I, fig. 3, c). Alla
sommità del gambo si trova l'_anello_ (Tav. I, fig. 3-4, d), specie
d'invoglio parziale per proteggere gli organi della riproduzione, e che
quando il fungo è maturo riesce d'ornamento al gambo. Alla base del
gambo poi si trova la _volva_ (Tav. I, fig. 3-4, e) che è l'invoglio
generale e che serve a difendere il fungo nel primo sviluppo. Crescendo
poi il fungo rompe la volva, rimanendo essa in parte aderente al
cappello sotto forma di verruche o brandelli (Tav. V, VI, VII ecc.) e in
parte investendo la base del gambo in forma di sacco col margine
lacerato o regolarmente disposto a lobi (Tav. I, fig. 3, e). — Nella
maggior parte dei funghi però tanto l'anello che la volva sono assai
tenui e spariscono affatto appena incominciano a svilupparsi le parti
del ricettacolo, e perciò si dicono essere senza anello e senza volva.

Le =Poliporacee= e le =Idnacee= hanno il medesimo sviluppo e la medesima
forma di ricettacolo delle Agaricacee, manca però quasi sempre la volva,
e l'anello si trova soltanto in qualche specie. Differiscono però
nell'imenio, che nelle Poliporacee è formato da tubetti saldati insieme,
formanti alla estremità inferiore una superficie porosa (Tav. LXXXV,
fig. c), e nelle Idnacee è costituito da aculei che coprono la parte
inferiore del cappello (Tav. XCIX). Gli organi della riproduzione, cioè
i basidii e le spore, si formano nella cavità dei tubi e alla superficie
degli aculei.

Le =Clavariacee= hanno un ricettacolo affatto diverso (Tav. C-CII). Non
vi è cappello, ma soltanto una specie di gambo che si chiama _tronco_,
dal quale si sviluppano dei rami cilindrici o compressi che si biforcano
una o più volte e danno al fungo l'aspetto d'un cespuglio in miniatura.
Tutta la superficie dei rami è coperta dalla membrana imenifera, che
porta gli organi della fruttificazione identici ai già indicati.

Le =Vescie= (Gasteromicetee) hanno il ricettacolo globoso o ovato, che
si chiama _utero_, il quale è raramente fornito di gambo (Tav. CX-CXI).
L'utero è esteriormente coperto da una o due membrane che si chiamano
_peridio_, il quale racchiude una sostanza bianca, compatta, detta la
_gleba_, che nel fungo maturo diventa gialla o verdastra e si riduce in
polvere. Gli organi della riproduzione, eguali a quelli delle
Imenomicetee, stanno nella gleba, e la polvere interna è tutta formata
dalle spore mature.

Le =Spugnole= (Discomicetee) hanno pure un ricettacolo speciale che si
chiama _mitra_, costituito da una specie di cappello ovato piramidale
tutto coperto da fossette o alveoli, nei quali si trovano gli organi
della riproduzione (Tav. CIV-CVIII). In questa classe di funghi le spore
non si generano all'apice, ma nell'interno delle cellule claviformi, le
quali sono generalmente più allungate che presso le Imenomicetee e si
distinguono col nome di _teche_ o _aschi_. In ogni teca si trovano
generalmente otto spore (Tav. CVI, fig. c). Quando la spora è matura
esce dalle teche che si aprono alla sommità per uno opercolo.

I =Tartufi= (Tuberacee) hanno il ricettacolo della forma d'un _tubero_
(Tav. CXII), che nasce e si sviluppa sotto terra. La sostanza interna è
carnosa, costituita da una polpa compatta percorsa da venature di
diverso colore. La superficie è composta da una pellicula per lo più
bitorzolata o anche liscia, che racchiude la polpa. Gli organi della
riproduzione stanno nell'interno, e sono simili a quelli delle Spugnole,
cioè le spore si generano nelle teche (Tav. CXII, fig. II, c).


Norme per la raccolta, preparazione e conservazione dei funghi.

I mezzi empirici che si usano generalmente per distinguere i funghi
buoni dai cattivi o non sono efficaci, come p. es. il prezzemolo, il
cucchiaio d'argento ecc., o non sono sempre sicuri. Così il sapore
amaro, piperato, acre, il cangiamento di colore della carne del fungo al
taglio, per giudicare il fungo venefico; o viceversa il sapore dolce,
l'odore grato di farina fresca o di frutta, il colore bianco,
immutabile, per ritenere il fungo mangereccio. Sonvi dei funghi velenosi
che hanno buon odore e sapore, a cagion d'esempio il ~Moscario~, e
funghi mangerecci con sapore acre e piperato, come il ~Lapacendro~
(fungo del Pin, del sangue) ecc. Conviene dunque conoscere bene le
specie basati sui caratteri che vengono esposti per ogni fungo, e
scegliere soltanto quegli individui sui quali non si ha alcun dubbio,
dietro le seguenti precauzioni:

1. I funghi si devono raccogliere sempre a tempo asciutto e dopo
scomparsa la rugiada, specialmente se si vogliono disseccare e
conservare per l'inverno. A tempo umido o subito dopo la pioggia sono
viscosi, acquosi, insipidi, meno nutrienti e perciò meno digeribili. Non
sono da raccogliere che individui giovani o non ancora intieramente
sviluppati. Quando il fungo è vecchio diventa sempre pericoloso pel
motivo che la carne si fa molle ed incomincia a putrefarsi, ed allora si
sviluppano i veleni che si riscontrano nelle sostanze in decomposizione
e che si conoscono sotto il nome di formazioni tomainiche. Anche gli
individui corrosi dagli insetti sono da rigettare. Non si devono
strappare dalla terra, ma tagliare il gambo alla base, altrimenti la
terra penetra nelle lamelle o nei pori ecc., ed è sempre difficile
purgarli completamente.

2. Nella preparazione ad uso di cucina alle qualità viscose o squamose
si devono levare la pelle e le squame del cappello; se hanno le lamelle
o i tubi troppo sviluppati si tagliano via; inoltre a quelli che hanno
il gambo tenace esso deve togliersi, come pure l'anello e la volva.
Tutte queste parti, benchè innocue, siccome sono membranacee,
diminuiscono il gusto dei funghi e li rendono meno digeribili. In regola
generale si deve ritenere soltanto la parte carnosa del fungo per uso
culinario.

3. Per la conservazione i funghi preparati come al n. 2 si tagliano a
pezzetti, si distendono sopra delle assi o dei graticci, e si espongono
in luogo asciutto all'aria fino a che sono perfettamente disseccati,
indi si pongono in sacchetti ermeticamente chiusi e si appendono in
luoghi asciutti ed arieggiati. In questa maniera si conservano anche per
un anno. Avanti di cuocerli devono essere posti per alcune ore
nell'acqua tiepida.

Se i funghi vengono usati come semplice condimento allora appena
disseccati si pestano in un mortaio e si riducono in polvere. Si pone la
polvere in vasi ben otturati e si usa specialmente a profumare le salse.
Anche i cibi trattati con questa polvere prendono un gusto speciale e
molto delicato.


Cucinatura dei funghi.

Molti funghi si possono mangiare anche crudi, come sarebbe il
~Prataiuolo~, la ~Mazza di Tamburo~, le ~Ditole~ (Ciatte d'orso), il
~Porcino~ (Brisa), il ~Poliporo ovino~, il ~Poliporo confluente~ ecc. I
boscaiuoli della Selva nera, a stagione favorevole, si cibano quasi
esclusivamente di funghi crudi, che mangiano col pane e raramente
condiscono con un po' d'olio e di pepe.

La maggior parte però dei funghi devono essere cotti per potersene
cibare. In generale non si devono lasciar cuocere lungamente. Per le
specie più tenere, come l'~Uovolo~, l'~Amanita vaginata~, l'~Amanita
solitaria~, il ~Prugnolo~ ecc. è più che sufficiente una mezz'ora; per
le specie che si preparano disfritte, come le ~Vescie~, l'~Amanita
vaginata~ ecc. bastano dieci minuti o un quarto d'ora; per le specie poi
più tenaci occorre un'ora circa.

Diverse sono le maniere di cucinare i funghi; ne accennerò solamente
qualcheduna delle più pratiche ed economiche, rimandando per più estese
notizie ai libri di cucina.

1. La più semplice e comune maniera si è di prepararli ad ~uso
intingolo~. Tagliati i funghi a pezzetti e ben lavati si pongono nella
casseruola a freddo con metà olio d'ulivo e metà burro, prezzemolo,
aglio o cipolla, pepe e sale, e si lasciano bollire finchè sia svaporata
l'acqua che essi formano e rimanga il solo condimento, indi se non sono
ancora cotti vi si aggiunge di frequente un po' d'acqua calda o meglio
del brodo di carne, però poco alla volta in modo che i funghi rimangano
sempre nel condimento; a cottura perfetta si unisce del formaggio
grattuggiato e si servono.

2. ~Alla graticola~. Si prende il cappello del fungo senza gambo, si
dispone sulla graticola in modo che la parte concava rimanga rivolta
all'in su, e vi si pone sopra un ripieno col gambo finamente triturato,
prezzemolo, sale, pepe e olio. In breve tempo sono cotti. Col medesimo
trattamento si possono cuocere, invece che sulla graticola, in uno
stampo da torta.

3. ~A uso frittura~. Si prende il cappello dei funghi più teneri, se è
sottile, intiero, se molto carnoso tagliato a fette; le vescie si
tagliano pure a fette traversali, indi si tingono i pezzi nell'uovo
sbattuto, si ripiegano nella farina di frumento e si friggono.

Bastano 10-15 minuti per la cottura. Devono essere serviti caldi, onde
riescano gustosi.

4. ~Al pasticcio di maccheroni~. Si preparano i funghi e si cuociono
come al n.º 1, poi si uniscono ai maccheroni, si involgono nella
sfogliata e si pongono nello stampo come si usa col solito pasticcio di
maccheroni.

5. ~A uso bodino o torta~. I funghi si tagliano fini, si fa loro
perdere l'acqua naturale in una casseruola, indi si mescolano,
proporzionatamente alla grandezza dello stampo, con pane bagnato nel
latte, uova, sale, burro o lardo, e la pasta così formata si pone nello
stampo di bodino o torta spalmato col burro.



PARTE SPECIALE

DESCRIZIONE DELLE SPECIE



I. IMENOMICETEE



Famiglia delle Agaricacee


Genere Amanita.

Funghi carnosi, nel primo sviluppo involti in un sacco membranaceo
squamoso-farinoso, detto _volva_, che nel fungo completo si squarcia e
resta aderente alla base del gambo sotto forma di calza, per lo più
all'apice libera e lobata; gambo quasi sempre con anello il cui tessuto
è separato da quello del cappello, per cui facilmente si possono
staccare uno dall'altro; lamelle libere o attenuato-appressate al gambo;
spore _bianche_ (jaline), liscie, globose, globoso-ellittiche o
allungate.

AMANITA CAESAREA Scop. — Tavola I.

~Nome italiano:~ Uovolo, Uovolo buono. ~Nome volgare:~ Bragaldo rosso
(Storo), Bolèt, Fongo ovo, Coco bon (Italia). ~Nome francese:~ Oronge
vraie. ~Nome tedesco:~ Kaiserling.

Nel primo sviluppo è inchiuso in una volva bianca e presenta l'aspetto
di un uovo. Indi la volva si apre e il fungo s'innalza presentando un
cappello (_a_) convesso che poi si spiana, col margine striato, tinto
d'un bel ranciato o rosso-ranciato; le lamelle (_b_) sono spesse, color
giallo-uovo, libere al gambo, cioè non aderenti allo stesso; il gambo
(_c_) è pieno internamente sul principio, poi diventa vuoto, tubuloso,
color giallo come le lamelle, all'apice porta l'anello (_d_) del
medesimo colore, striato esternamente; alla base del gambo si trova la
volva (_e_) di color bianco, col bordo lobato; la carne è bianca, con
striscie gialle sotto l'epidermide, di odore e sapore gradevole; la
spora è di forma ovale, di color bianco-vitreo, della dimensione di
10-12 × 6-7 µ., cioè lunga da 10 a 12 millesimi di millimetro e larga da
6 a 7: i basidii sono clavati, 40-45 × 8-10 µ., cioè lunghi 40 a 45 e
larghi 8 a 10 millesimi di millimetro[4].

   [4] Giudicai opportuno di dare, per chi può far uso del
   microscopio, anche la dimensione degli organi della riproduzione,
   affinchè abbia sott'occhio tutti i dati specifici del fungo.
   L'unità di misura è il millesimo di millimetro, e l'ingrandimento
   delle spore e dei basidi nelle tavole è di 750 diametri.

Cresce nei boschi della zona della vite. Trento a Gocciadoro, Rovereto,
Giudicarie, Val di Non, Verla, ecc.

È una delle specie _più squisite_. Era già nota ed apprezzata dai Greci
e dai Romani. Si può facilmente distinguere da ogni altro; l'unica
specie colla quale può confondersi sarebbe il ~Moscario~ quando ha
perduto le verruche del cappello; però, anche in questo stato, è subito
distinto se si osserva che quest'ultimo ha sempre le lamelle e il gambo
bianchi, mentre l'~Uovolo~ li ha sempre gialli.

  [Illustrazione: Tav. I — Amanita caesarea Scop. (Uovolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ 1. Fungo giovane ancora inchiuso nella
volva. 2. Il medesimo sezionato, dove si scorgono i rudimenti del
cappello, delle lamelle e del gambo. 3. Fungo sviluppato. 4. Il medesimo
sezionato per vedere la disposizione delle lamelle, la cavità del gambo
ecc. 5. 1 basidii ingranditi 750 volte. 6. Le spore allo stesso
ingrandimento.

AMANITA OVOIDEA Bull. — Tav. II.

~Nome italiano:~ Farinaceo. ~Nome Volgare:~ Farinon, Coch bianch, Oeuf
bianch. ~Nome franc.~ Oronge blanche.

Si sviluppa come l'Uovolo. Ha cappello da emisferico spianato, bianco,
con leggiera tinta nocciola o pagliarina, liscio come pelle di guanto,
col margine nel fungo giovane farinoso-frangiato; lamelle molto spesse,
ventricose, cioè più larghe nel mezzo, libere dal gambo, bianche; gambo
solido (pieno internamente), alla base radicato nella terra, tutto
coperto da fiocchi farinosi che scompaiono nel fungo adulto; anello
bianco, tomentoso-farinoso, fragile, che sparisce nel completo sviluppo;
volva persistente, tenace, bianca, poi giallastra; carne bianca, di
grato sapore ed odore; spora ovata, bianca, 9-10 × 6-7 µ.; basidi
clavati, 35-40 × 8-10 µ.

Nasce nelle boscaglie di collina sotto le quercie e i castagni. Io non
l'ho ancora trovato nel Trentino, ma mi fu detto che si trova nel tenere
di Arco e di Ala, dov'è conosciuto sotto il nome di Bragaldo, nome del
resto che nel Trentino vien dato a qualunque sorta di fungo.

È specie _mangereccia_ molto buona, ma meno pregiata dell'Uovolo.

  [Illustrazione: Tav. II — Amanita ovoidea Bull. (Farinaccio)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane inchiuso nella volva. _b_
Fungo sviluppato. _c_ Sezione verticale del medesimo. _d_ Basidi. _e_
Spore.

AMANITA PHALLOIDES Fr. — Tav. III.

~Ital.~ Tignosa verdognola. ~Franc.~ Oronge verte. ~Ted.~ Grünlicher
Knollenblätterschwamm.

Ha cappello da prima obovato, indi campanulato, poi spianato, a tempo
umido un po' viscido, a tempo secco sericeo-lucente, di color
bianco-citrino o verdognolo o anche grigio-olivastro; lamelle spesse,
bianche, verso il gambo rotondate ed appressate allo stesso; gambo
internamente da prima pieno, poi con cavità, attenuato verso la sommità,
coperto da piccoli fiocchi che presto cadono rimanendo liscio, di colore
biancastro; anello membranaceo, bianco-giallognolo, esternamente
striato; volva membranacea, bianca, persistente, a margine lobato; carne
bianca, nel fungo giovane senza odore, ma nel fungo adulto d'un odore
forte, nauseante, quasi cadaverico; basidi clavati, 35-40 × 7-10 µ.;
spore ovato-sferiche, bianche, 8-9 × 7-8 µ.

Nasce nei boschetti a foglia di collina in estate e autunno, dovunque.

È uno dei funghi _più velenosi_; anzi si giudica il più pericoloso di
tutti; nè si conosce finora rimedio efficace contro la natura
particolare del veleno che contiene, il quale è conosciuto sotto il nome
di _Fallina_. Anche nel fungo disseccato ne sarebbe contenuto l'1%. Fu
esperimentato sopra cani e gatti che questo veleno produce la morte
facendone delle iniezioni sottocutanee a ragione di mezzo milligramma
per chilogramma d'animale. È quindi della massima importanza di ben
conoscerlo, onde evitare le conseguenze funeste che derivano dal
cibarsene. La maggior parte dei casi di avvelenamento seguiti da morte,
dei quali si ha potuto constatare la causa, provenivano da questa
Amanita.

  [Illustrazione: Tav. III — Amanita phalloides Fr. var. viridis
  (Bubbola verdognola) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Sezione verticale. _d_ Basidi. _e_ Spore.

AMANITA VERNA Bull. — Tav. IV.

~Ital.~ Tignosa di primavera. ~Franc.~ Oronge printanière. ~Ted.~
Weisser Knollenblätterschwamm.

Ha cappello da prima convesso, poi spianato e depresso nel mezzo,
liscio, a tempo umido un po' viscoso, di color bianco candido con
leggiera tinta paglia nel centro: lamelle spesse, bianche, libere al
piede; gambo pure bianco, tutto coperto da fiocchetti cruscosi, che
svaniscono al tatto o colla età, internamente cavo e nel vuoto qua e là
otturato da fiocchi bambagiosi; anello pure bianco, apicale,
membranaceo; volva libera alla sommità e lobata; carne bianca, molle,
nel fungo giovane di nessun odore, poi nauseante e di sapore da prima
dolcigno, indi acre; basidi clavati, 40-45 × 10-12 µ.; spore globose,
bianche, 7-10 µ. di diametro.

Nasce nei boschetti di collina, dovunque, ma raro.

È _venefico_, anzi una delle specie più pericolose. Anche essa può
confondersi colla varietà bianca dell'~Amanita vaginata~ la quale però
si distingue subito per la mancanza di anello.

  [Illustrazione: Tav. IV — Amanita verna Bull. (Bubbola primaverile)
  (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

AMANITA MAPPA Batsch. — Tav. V.

~Ital.~ Tignosa pagliata. ~Franc.~ Oronge citrine. ~Ted.~ Citronengelber
Knollenblätterschwamm.

Ha cappello da prima obovato, poi spianato e depresso nel mezzo, di
color limone pallido, per lo più coperto dei rimansugli della volva
sotto forma di verruche piramidali, fioccose, talora appuntite, di color
giallo-fulvastro; lamelle spesse, di color bianco, verso il gambo
rotondato-appressate allo stesso; gambo tutto coperto da una pruina
cruscosa che svanisce coll'età, bianco o con leggiera tinta citrina,
terminante alla base in un tubero rotondo, spianato alla sommità e nel
contorno screpolato longitudinalmente, di colore giallo-fulvastro;
anello grande, color giallo-canarino, sopra liscio, sotto
tomentoso-bambagioso, col bordo frangiato: carne bianca, molle, nel
fungo sviluppato di odore viroso nauseante; basidii clavato-capitati,
30-35 × 10 µ.; spore globose, bianche, 8-9 µ. di diametro.

Nasce nelle selve di montagna, specialmente nei luoghi abbondanti di
terra vegetale e sulle ceppaglie intieramente marcite e ridotte quasi a
_humus_.

È _venefico_, però molto meno pericoloso dell'~Amanita phalloides~ e
dell'~Amanita verna~, e gli avvelenamenti con questo fungo non ebbero
mai esito letale se si usarono i debiti rimedii.

  [Illustrazione: Tav. V — Amanita mappa Batsch. (Tignosa pagliata)
  (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo intieramente sviluppato. _b_
Sezione verticale. _c_ Basidii. _d_ Spore.

AMANITA MUSCARIA Linn. — Tav. VI.

~Ital.~ Tignosa dorata, Moscario, Uovolo malefico rosso. ~Franc.~ Fausse
Oronge. ~Ted.~ Fliegenschwamm.

Ha cappello da prima ovato, poi piano-convesso, leggermente viscoso, di
colore rosso-ranciato, rosso-cinabro o scarlatto, tutto coperto da
verruche di varia forma, bianche o con tinta citrino-pallida; lamelle
spesse, bianche, verso il gambo attenuate, attingenti lo stesso ad
uncino; gambo bianco, coperto di piccolissimi fiocchi che poi
svaniscono, pieno, diventante vuoto coll'età, alla base ovato-bulboso,
con varie serie di squame circolari; anello bianco, bambagioso, liscio,
dal lato interno bordato da un tomento giallo; carne bianca, sotto
l'epidermide del cappello color giallo-uovo, di nessun odore o sapore
speciale; basidii clavati, 40-50 × 10-12 µ.; cistidii fusoidei; spore
ovato-sferiche, 10-12 × 8-9 µ.

Nasce copiosissimo in autunno, specialmente nelle selve di conifere, in
tutto il Trentino. Contiene un alcaloide conosciuto col nome di
_Moscarina_ che presenta delle proprietà _venefiche_. Se si macera il
fungo un po' nell'acqua saturata di sale e commista coll'aceto, il
veleno si discioglie, e si può, gettando l'acqua, mangiare il fungo
senza pericolo. In questa guisa viene consumato dai contadini russi, i
quali preparano anche collo stesso una bevanda inebriante, assai in uso
colà. Onde evitare disgrazie, nel caso non venisse ben preparato, è
meglio astenersi affatto dal mangiare questo fungo che del resto è
subito riconoscibile, nè è facile scambiare con altri. Le forme a
cappello rosso-ranciato, quando sono sviluppate e hanno perduto le
verruche del cappello, potrebbero confondersi coll'Uovolo (Tav. I), ma
se si osservano le lamelle e il gambo l'errore non può aver luogo,
giacchè nel ~Moscario~ sono sempre bianchi, mentre nell'~Uovolo~ sono
gialle.

  [Illustrazione: Tav. VI — Amanita muscaria Linn. (Moscario)
  (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo nel primissimo sviluppo ancora
involto nella volva. _b_ Fungo sviluppato. _c_ Sezione verticale. _d_
Basidii. _e_ Cistidio. _f_ Spore.

AMANITA PANTHERINA De C. — Tav. VII.

~Ital.~ Tignosa bigia, rigata. ~Franc.~ Oronge panthère. ~Ted.~
Pantherschwamm.

Ha cappello da prima emisferico, poi spianato-depresso, leggermente
viscoso, col margine striato, color castagno-fuligineo o terra d'ombra,
tutto coperto da piccole verruche bianche, fioccose; lamelle spesse,
bianche, libere al gambo; gambo bianco, fibrinoso, da prima pieno, poi
cavo, terminante alla base in un bulbo ovato, limitato superiormente da
un orlo ottuso formato dalla volva; anello per lo più sotto la metà del
gambo, talora doppio, bianco-cotonoso, nel fungo intieramente sviluppato
quasi sempre scomparso; carne bianca, di odore nauseante, viroso nel
fungo adulto; basidii clavati, 32-40 × 12 µ.; spore obovate, bianche,
10-12 × 7-8 µ.

Nasce nei boschetti a foglia di collina abbastanza frequente.

È _velenoso_; contiene esso pure la _Moscarina_, e i sintomi che
presenta l'avvelenamento con questo fungo sono quasi identici a quelli
che si osservano nell'avvelenamento prodotto dal morso della vipera, per
il che si usò sovente con successo anche contro questo avvelenamento
l'ammoniaca, a cui però si faceva precedere una dose di emetico, onde
far evacuare le parti del fungo non ancora digerite.

  [Illustrazione: Tav. VII — Amanita pantherina De C. (Tignosa bigia
  rigata) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in due varii gradi di sviluppo.
_c_ Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

AMANITA SOLITARIA Bull. (_Am. strobiliformis_ Vitt.)

Tav. VIII. 1/2 grandezza naturale.

~Ital.~ Tignosa bianca maggiore dei campi con radice grossa. ~Franc.~
Oronge solitaire.

Ha cappello da convesso spianato e finalmente depresso nel centro, di
colore bianco, con tinta bianco-sporca grigiastra nel mezzo, tutto
coperto da verruche piramidali troncate, di color cinereo, col margine
elegantemente frangiato da fiocchi candidi, farinosi, che spariscono nel
fungo adulto; lamelle assai spesse, candide, appressate al gambo e poi
libere dallo stesso; gambo solido, bianco, coperto sul principio da
squame bianche, fioccoso-farinose, che scompaiono al tatto e nel fungo
perfettamente sviluppato, terminante alla base in un bulbo ovato o
coniforme, talora di grande dimensione, superiormente per lo più
spianato e quasi tutto confitto nel terreno; anello apicale, bianco,
ampio, reflesso, membranaceo-fioccoso, esternamente striato, che cade
sempre a pieno sviluppo; carne bianca, senza odore speciale e di grato
sapore; basidii clavati, 40-50 × 9-10 µ.; spore ellittiche, bianche,
11-12 × 7-8 µ.

Nasce al margine dei prati dove sono costeggiati da alberi, nei
boschetti di collina, nei luoghi un po' umidi. Da noi è raro; trovasi
nei dintorni di Trento a Gocciadoro, S. Rocco, ecc.

È _mangereccio_ e assai gustoso. Si cuoce in una mezz'ora, e se si
prepara fritto con olio, sale, pepe e prezzemolo, conservando il
cappello intiero, oppure se si frigge involto con farina ed uovo, è
sufficiente una cottura di un quarto d'ora.

  [Illustrazione: Tav. VIII — Amanita solitaria Bull. (Tignosa bianca)
  (1/2 gr. nat.)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

AMANITA RUBESCENS Fr. — Tav. IX.

~Ital.~ Tignosa vinata. ~Franc.~ Oronge vineuse. ~Ted.~ Perlenschwamm.

Ha cappello da convesso piano-depresso, di colore grigio-rossastro,
giallo incarnato o vinato sporco, con macchie più sature, tutto coperto
da verruche della medesima tinta; lamelle bianche, spesse, attenuate
verso il gambo e decorrenti sullo stesso sotto forma di filetti o strie;
gambo solido, raramente vuoto in età, bianco, poi prendente una leggiera
tinta vinata, che termina alla base in un bulbo ovato con solchi
circolari e screpolature longitudinali; anello apicale, ampio, bianco
con bordo fioccoso, rosseggiante, esternamente striato; carne bianca nel
fungo giovane, rosso-vinata al taglio e nel fungo adulto, di odore
appena sensibile e di sapore dolcigno; basidii clavati, 30-40 × 8-10 µ.;
spore ovato-sferiche, bianche, 8-9 × 6-7 µ.

Nasce specialmente nei boschi a foglia di collina, più raro nelle selve
di conifere, in tutto il Trentino.

È _mangereccio_, di buon gusto e si prepara come l'~Amanita solitaria~.
Si può facilmente confondere coll'~Amanita aspera~ (Tav. XI), la quale è
velenosa, e perciò si deve bene attendere quando si raccoglie.
L'~Amanita aspera~ non ha mai tinta rossastra e la carne della medesima
è sempre bianca.

  [Illustrazione: Tav. IX — Amanita rubescens Pers. (Tignosa vinata)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo nel primo sviluppo quasi
intieramente involto nella volva. _b_ Fungo sviluppato. _c_ Sezione
verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

AMANITA SPISSA Fr. — Tav. X.

~Ital.~ Tignosa screziata. ~Franc.~ Oronge perlée.

Ha cappello da prima emisferico, poi spianato-depresso, di colore
grigio-fuligineo o castagno-fuligineo, tutto coperto da verruche
irregolari, bianco-grigiastre; lamelle bianche, spesse, aderenti al
gambo e decorrenti a filetto sullo stesso; gambo pieno, in età un po'
cavo, bianco, sotto la metà coperto da squame bianche e con tinta
quadrello, alla base radicato; anello apicale, bianco, esternamente
striato, che scompare nel fungo adulto: carne bianca, molle di nessun
odore o sapore speciale; basidii clavati, 35-40 × 8-10 µ.; spore
bianche, ovato-sferiche, 10 × 8 µ.

Nasce nelle selve di conifere piuttosto raro. Val di Sole, Campiglio,
ecc.

È _velenoso_, ma poco conosciuto essendo per lo più confuso
coll'~Amanita pantherina~, alla quale somiglia molto.

  [Illustrazione: Tav. X — Amanita spissa Fr. (Tignosa screziata)
  (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo osservato in due diverse
posizioni. _c_ Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

AMANITA ASPERA Fr. — Tav. XI.

~Ital.~ Tignosa aspra. ~Franc.~ Oronge âpre. ~Ted.~ Schuppiger
Fliegenschwamm.

Ha cappello da convesso spianato, a tempo umido viscosetto, di colore
fosco-grigiastro, con tinta qua e là giallastra, tutto coperto da
verruche bianco-giallognole, appuntite al centro e nel resto appianate;
lamelle bianche, spesse, verso il gambo attenuato-aderenti; gambo pieno,
poi cavo, tutto coperto da piccoli fiocchi o squamette che svaniscono
nel fungo adulto, alla base terminante in un bulbo obovato, coperto dai
brandelli della volva; anello apicale, bianco, esternamente striato e
bordato internamente da una frangia di fiocchi gialli; carne bianca,
sotto l'epidermide del cappello giallognola, di sapore dolciastro e
odore nel fungo vecchio nauseoso, basidii clavati, 45-50 × 8-10 µ.;
spore ovato-sferiche, 8-10 × 6-7 µ.

Nasce nei boschi a foglia di collina, specialmente nei castagneti, ma
raro.

È _velenoso_: anzi è una delle specie più deleterie. Si può confondere,
osservandolo superficialmente, coll'~Amanita rubescens~ (Tav. IX); ma
questa, come abbiamo osservato, è chiaramente distinta pel colore vinato
di tutte le sue parti, specie della carne.

  [Illustrazione: Tav. XI — Amanita aspera Pers. (Tignosa aspra)
  (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in due gradi di sviluppo. _c_
Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

AMANITA VAGINATA Bull. — Tav. XII.

~Ital.~ Bubbolina rigata senza anello, Falso farinaccio. ~Volg.~
Colombina. ~Franc.~ Grisette, Coucoumelle grise, Coucoumelle orangée.
~Ted.~ Brauner Wulstblätterschwamm.

Ha cappello da obovato spianato-depresso, talora con leggiera
protuberanza (umbone) nel centro, col margine striato, poi
solcato-pettinato, di color variabile, bianco, piombino, cenere o
fulvo-ranciato: lamelle spesse, bianche, libere al gambo; gambo bianco,
senza anello, coperto da piccoli fiocchi che svaniscono a perfetto
sviluppo, pieno, poi vuoto, attenuato alla sommità e inviluppato alla
base in una volva grande, bianca, membranacea, lobata; carne bianca, di
sapore grato e odore non speciale; basidii clavati, 40-50 × 10-12 µ.;
spore sferiche, 10-12 µ. di diam.

Nasce dovunque nelle selve dalla primavera a tardo autunno, generalmente
sotto due forme. La prima di colore piombino (_Agaricus plumbeus_
Schaeff.) e l'altra di color fulvo-ranciato (_Ag. fulvus_ Schaeff.). È
_mangereccio_ e si presta ai medesimi usi dell'~Amanita solitaria~ e ~A.
rubescens~. Conviene però osservare bene di non confonderla
coll'~Amanita pantherina~, dalla quale si distingue subito per la
mancanza dell'anello, e per la volva membranacea persistente. Quando si
raccolgono perciò degli individui dubbii devesi sempre osservare se alla
base del piede hanno la volva, che sovente è coperta dalla terra.

  [Illustrazione: Tav. XII — Amanita vaginata Bull. (Bubbolina rigata
  senza anello)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui nel primo sviluppo della
varietà _fulva_. _c_ Individuo completamente sviluppato della varietà
_plumbea_. _d_ Individuo verticalmente sezionato. _e_ Basidii. _f_
Spore.


Genere Lepiota.

Funghi carnosi con cappello e gambo; gambo fornito d'anello, ma senza
volva; tessuto del gambo separato da quello del cappello e perciò
facilmente staccabili uno dall'altro; lamelle libere; spore _bianche_,
liscie, di varia forma, per lo più ellittiche od obovate.

LEPIOTA PROCERA Scop. — Tav. XIII.

~Ital.~ Bubbola maggiore, Mazza da tamburo, Pellicione, Parasole,
Tobbia. ~Franc.~ Couleuvrelle. ~Ted.~ Parasolschwamm.

Ha cappello da prima ovale, indi campanulato, finalmente disteso col
disco rialzato in una protuberanza (umbone) di colore grigio-rossastro o
marrone, con epidermide dura, che si screpula tutta in squame di varia
forma sovra un fondo bianco-sporco, fibroso, con margine elegantemente
frangiato, largo fino a 20 centimetri; lamelle spesse, larghe, bianche,
al gambo libere e congiunte ad anello; gambo cilindraceo, alto fino a 24
cm., tutto tigrato da squame brune, alla base bulboso, internamente
cavo; anello mobile, composto di due o tre zone circolari,
frangiato-lacere, al di sotto cartilagineo e bruno, sopra bianco e
fioccoso-tomentoso; carne bianca, molle, in età tenace, di buon gusto e
odore marcato, fungino; basidii clavati, 30-40 × 10-12 µ.; spore
ellittiche od obovate, 12-15 × 8-10 µ.

Nasce nei luoghi campestri, al margine dei boschi sassosi, dovunque. È
_di buon gusto_ quando è giovane; si deve però levare il gambo, il quale
è coriaceo e nettare il cappello dalle squame. Il fungo adulto diventa
tenace e non si presta agli usi culinarii.

  [Illustrazione: Tav. XIII — Lepiota procera Scop. (Mazza da tamburo)
  (1/2 gr. nat.)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo a quasi completo sviluppo. _b_
Fungo sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.

LEPIOTA EXCORIATA Schaeff. — Tav. XIV.

~Ital.~ Bubbola buona. ~Volg.~ Tobbietta, Fungo della rugiada. ~Franc.~
Coulemelle chauve. ~Ted.~ Geschundener Blätterschwamm.

Ha cappello da prima obovato, poi conico-campanulato, finalmente
spianato e rialzato nel mezzo con protuberanza a foggia di capezzolo
(cappello umbonato), di color nocciola-pallido o biancastro, colla
epidermide granulosa, presto lacerata in squamette e verso il margine
ritirata, per cui apparisce come escoriato; lamelle spesse, bianche, al
gambo libere e congiunte ad anello; gambo bianco, pruinato, poi liscio
(glabro), internamente cavo (fistoloso), alla base terminante in un
piccolo bulbo spianato alla sommità; anello libero, membranaceo, che
sparisce in età; carne bianca, di buon sapore; basidii clavati, 30-35 ×
10-12 µ.; spore ovato-oblunghe, 15-17 × 9 µ.

Nasce nei luoghi erbosi al margine dei boschi, nei prati sterili vicini
alle selve, nei luoghi incolti, al margine dei campi ecc. dall'agosto
all'ottobre.

È _mangereccio_ e di buonissimo gusto quando è giovine; invecchiando la
carne diventa tenace, perde l'aroma e riesce indigesta.

  [Illustrazione: Tav. XIV — Lepiota excoriata Schaeff.
  (Bubbola buona)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in due diversi gradi di
sviluppo. _c_ Fungo sezionato. _d_ Basidii con un cistidio. _e_ Spore.

LEPIOTA NAUCINA Fr. (_Ag. leucothites_ Vitt. _Ag. laevis_ Krombh. _Ag.
Schulzeri_ Kalchbr) — Tav. XV.

~Ital.~ Tobbietta bianca. ~Franc.~ Bisette. ~Ted.~ Nakter
Blätterschwamm.

Ha cappello della medesima forma della Lepiota excoriata e del medesimo
colore o un po' più bianco, ma con epidermide liscia come pelle di
guanto, diventante però un po' granulosa e con piccolissime squame al
margine del cappello nel fungo adulto; lamelle spesse, al gambo libere e
unite a circolo o anello, da prima bianche, indi quasi sempre con tinta
color rosa o carnicina più o meno marcata; gambo bianco, un po'
fibrilloso, internamente pieno d'un midollo bambagioso, poi cavo, alla
base un po' ingrossato; anello bianco, membranaceo, internamente
fioccoso; carne bianca, di buon sapore; basidii clavati, 35-40 × 10 µ.;
spore obovate, bianche, con nucleo oleoso, color paglia, 8-9 × 6 µ.

Nasce nei medesimi luoghi della Lepiota excoriata, colla quale è facile
confonderla quando è giovane.

È _mangereccia_ e più delicata dell'~escoriato~. Non si può confondere
con specie velenose.

  [Illustrazione: Tav. XV — Lepiota naucina Fr. (Tobbietta bianca)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo sviluppato. _b_ Fungo sezionato.
_c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Armillaria.

Funghi carnosi con cappello e gambo fornito di anello membranaceo o
squamiforme, ma senza volva; tessuto del gambo omogeneo con quello del
cappello, per cui non si possono staccare che rompendoli; lamelle
variamente inserte al gambo, non libere; spore _bianche_, liscie,
globose, obovate o ellittiche.

ARMILLARIA ROBUSTA Alb. et Schw. (_Ag. caussetta_ Barla) — Tav. XVI.

~Ital.~ Agarico robusto. ~Franc.~ Le robuste. ~Ted.~ Starker
Blätterschwamm.

Ha cappello da convesso spianato e depresso, di colore rosso-mattone
vivo o fulvo-ranciato o castagno-fulvo, con epidermide fibrosa,
screpolata longitudinalmente al margine ed in piccolissime squame al
centro; lamelle spesse, bianche, poi macchiate, del colore del cappello,
verso il gambo rotondato-libere o sinuato-appressate; gambo solido,
sopra l'anello bianco, coperto di piccoli fiocchi, sotto l'anello del
medesimo colore del cappello, con fibrille longitudinali o piccole
squame che scompaiono nel fungo vecchio; carne bianca, al taglio
diventante color aurora, di odore leggiero, non tanto grato e di sapore
dolcigno; basidii clavati, 25-35 × 4-5 µ.; spore bianche,
ovato-oblunghe, con goccia oleosa, 5-6 × 3 µ.

Nasce nei pineti della zona della vite solitario o a cespi. Si può
mangiare con piena sicurezza; però non è tanto gradevole per la carne un
po' tenace ed amarognola. Sulla costa mediterranea (Genova-Nizza) è
molto più frequente ed è consumato in grande quantità dalla gente di
campagna che lo conosce sotto il nome di _Caussetta_. Si deve badare di
non confonderlo coll'~Armillaria aurantia~ (Tav. XVIII), specie sospetta
e frequente anche nelle selve di montagna, dove manca o è molto rara
l'~Armillaria robusta~.

  [Illustrazione: Tav. XVI — Armillaria robusta Alb. & Schw.
  (Agarico robusto)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di individui completamente
sviluppati. _b_ Individuo sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.

ARMILLARIA CALIGATA Viv. — Tav. XVII.

~Ital.~ Agarico calzato. ~Volg.~ Calzetta, Caussetta (Litorale
mediterraneo). ~Franc.~ La Caussetta de Nice.

Ha cappello da convesso spianato, col centro quasi sempre rialzato ad
umbone, secco, color marrone tendente nello sfondo al rossastro, tutto
coperto da eleganti squame del medesimo colore; lamelle spesse, bianche,
nel fungo adulto pagliarine, verso il gambo sinuato-aderenti
(smarginate), talvolta coperte da gocciole resinose giallognole; gambo
solido, verso la base attenuato-radicato, sopra l'anello bianco e come
cruscoso, sotto l'anello a squame circolari scure, simili a quelle del
cappello; carne bianca, compatta, di odore grato di frutta e di sapore
dolce-amaro; basidii cilindraceo-subclavati, 40-45 × 6-8 µ.; spore
bianche, ovato-sferiche, con goccia oleosa, 6 × 5 µ.

Nasce a preferenza nelle selve di Abete bianco (Avez), per lo più
solitario.

È poco conosciuto e perciò non ha da noi un nome volgare. Nel Litorale
mediterraneo, dove è più frequente, viene raccolto assieme all'~Agarico
robusto~, col quale è confuso e perciò chiamato col medesimo nome di
~Caussetta~. È _mangereccio_ ed ha le medesime proprietà e il medesimo
gusto dell'Ag. ~robusto~.

  [Illustrazione: Tav. XVII — Armillaria caligata Viv.
  (Agarico calzato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Due individui nel primo sviluppo. _b_
Individuo sviluppato. _c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

ARMILLARIA AURANTIA Schaeff. — Tav. XVIII.

~Ital.~ Agarico ranciato.

Ha cappello convesso, poi spianato con leggero umbone, viscoso a tempo
umido, colore ranciato-fulvo o ocraceo-fulvo, tutto coperto da piccole
squame concolori; lamelle spesse, bianche, poi a macchie ferruginee o
fulve, al gambo sinuate ed attaccate sullo stesso ad uncino; gambo
solido, talora però nel fungo adulto diventante cavo, sopra l'anello
bianco e cruscoso, sotto coperto da squamette identiche a quelle del
cappello; anello incompleto, squamiforme e non già membranaceo come
nell'~Armillaria robusta~ e ~calzata~; carne bianca con tinta quadrello
ai lati, di odore forte d'olio rancido o di cimice e di sapore dolcigno;
basidii clavati, 25-28 × 4-5 µ.; spore subglobose, 5-6 × 4-5 µ.

Nasce a preferenza nelle selve di Abete bianco per lo più in grandi
truppe. Osservato superficialmente è facile confonderlo coll'~Armillaria
robusta~, dalla quale però si distingue specialmente per l'odore
nauseante, per la viscosità, per le squame e per l'anello non
membranaceo. All'osservazione microscopica si trova diversità anche
nelle spore ecc.

È specie _sospetta_ da tralasciarsi, quantunque non si possa dichiarare
venefica, giacchè in certi luoghi viene mangiata senza pericolo dopo
essere stata cotta e macerata nell'acqua. Convien rimarcare che
cuocendosi i funghi nell'acqua salata perdono gran parte dei principi
drastici, che contengono, e se, dopo cotti, si getta via l'acqua e si
condiscono, riescono innocui. Questo metodo, per lo più usato dai
contadini, se è più sicuro per garantirsi dagli avvelenamenti, ha però
l'inconveniente di rendere i funghi insipidi e più indigesti pel motivo
che perdono il gusto gradito e delicato, nonchè parte degli elementi
nutritivi.

  [Illustrazione: Tav. XVIII — Armillaria aurantia Schaeff.
  (Agarico ranciato) (SOSPETTO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_, _b_, _c_, Individui di vario sviluppo.
_d_ Sezione verticale d'un individuo. _e_ Basidii. _f_ Spore.

ARMILLARIA IMPERIALIS Fr. — Tav. XIX.

~Ital.~ Agarico imperiale. ~Volg.~ Brise matte (Trento).

Nel primissimo sviluppo ha il cappello quasi rotondo e strettamente
unito al gambo mediante la volva membranacea che aderisce ai margini;
intieramente sviluppato poi è disteso e spianato, assumendo dimensioni
talora molto grandi da raggiungere in diametro 20 cm. e più. Il colore
del cappello è castagno, variando in intensità a misura dello sviluppo,
e l'epidermide, da prima contigua, si sfibra in squame eleganti
specialmente al centro; le lamelle sono bianche, spesse, grossette,
forcate, talora al taglio crenolate, scorrenti sul gambo; il gambo è
solido, duro, verso la base attenuato e radicato profondamente nel
terreno; l'anello sta in basso vicino alla volva, è reflesso, al di
sotto bruno-fibroso, al di sopra bianco, striato-solcato; la volva è
membranacea, tenace, in età lacerata, color paglierino sporco; carne
biancastra, compatta, del gambo dura; basidii clavati, 50 × 6-8 µ.;
spore allungate, 12-14 × 5-7 µ.

Nasce copioso a truppe in tutte le selve di abete della regione
tridentina.

È una delle poche specie che vengono portate sul mercato di Trento, dove
si vende sotto il nome di ~Brise false~ o ~Brise matte~. Come fungo
_mangereccio_ è di poco valore per la carne troppo tenace e di sapore
non tanto gradito. Riesce invece abbastanza gustoso come guarnizione
(appresso) se si prepara nel modo seguente:

Si scelgono possibilmente individui del medesimo sviluppo, si mondano
raschiando la pelle del cappello e del gambo e si tagliano a pezzi
cubici (forma di dado) della dimensione di circa 3 cm. Indi si lavano,
si pongono nell'acqua e aceto con sale e si fanno bollire finchè abbiano
raggiunto un terzo circa di cottura, indi si colano e si mettono
nell'olio con un po' di aceto e si fanno nuovamente bollire per 7 o 8
minuti. Subìto questo trattamento, si versa il tutto in un vaso di terra
cotta, osservando che i funghi rimangano tutti sotto olio, e quindi si
ripongono. Dopo cinque o sei giorni possono essere serviti come
guarnizione della carne ecc.

  [Illustrazione: Tav. XIX — Armillaria imperialis Fr.
  (Agarico imperiale)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane. _b_ Fungo di mezzo
sviluppo. _c_ Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

ARMILLARIA MELLEA Wahl. — Tav. XX.

~Ital.~ Famiglia buona, bianca e leonata. ~Volg.~ Fonghi del morar,
Ciodini de morer. ~Franc.~ Tête de Méduse. ~Ted.~ Hallimasch.

Nel primo sviluppo ha la forma di chiodo pel cappello conico arrotondato
ai margini, poi piano-convesso, indi spianato con umbone nel centro, di
vario colore a seconda della matrice, cioè giallo-melleo se cresce al
piede dei gelsi, rossastro-carne se ai piedi o su tronchi marciti di
conifere, bruno se ai piedi di roveri ecc. È tutto coperto da fiocchi di
peli o piccole squame nerognole o giallastre che poi spariscono nel
fungo adulto; lamelle attenuate alle due estremità e scorrenti a uncino
sul gambo, bianche, poi con tinta rosea e chiazze rossastre; gambo
eguale, alla base per lo più compresso, pieno d'una sostanza spongiosa,
sopra l'anello di colore carnicino pallido, sotto giallastro o bruno;
anello fioccoso, bianco, a fiocchi giallastri; carne bianca, acidetta;
basidii clavato-capitati, 30-40 × 6-7 µ.; spore ellittiche, 7-8 × 4-6½
µ.

Cresce al piede o sulle ceppaie di vari alberi, specialmente Gelsi,
Salici, Abeti, Larici, Quercie ecc. in ottobre e novembre, per lo più in
grandi cespi da 10-30 individui. Raramente si trova solitario, ed allora
assume dimensioni maggiori e il piede alla base diventa bulboso.

La carne di questo fungo è un po' acida, poco compatta e nel gambo
fibrosa, per cui, quando si trova bene sviluppato, si deve sempre
rigettare la parte inferiore dei gambi riuniti a cespo. È dovunque
conosciuto come _mangereccio_ e si consuma in gran quantità; però non è
da considerarsi tra le specie migliori.

Da questo micete è causata la mortalità dei gelsi, conosciuta in Italia
col nome di _male del Falchetto_, investendo il suo micelio, che si
presenta sotto forma di filamenti bianchi o di una membrana bianca, le
radici dell'albero e facendole marcire.

_Avvertimento._ Le denominazioni volgari, che si danno ai funghi
mangerecci, se tolte dal nome degli alberi sui quali crescono, sono
sovente occasione di accidenti deplorevoli, come p. es. il nome dato
all'~Armillaria mellea~ di _Fonghi del morar_, perchè facilmente
infiltra nel volgo la falsa idea che tutti i funghi, i quali si
sviluppano sul gelso sieno da riferirsi a questa specie mangereccia,
mentre invece crescono su quest'albero molte altre specie, anche
sospette venefiche. Le quali poi raccolte e mangiate producono disturbi
gravissimi o avvelenamenti, che a torto si attribuiscono ai _Funghi del
morar_ in quanto riguardano la specie buona. Una specie mangereccia è
sempre tale, purchè, come già accennai altrove, si rigettino gli
individui troppo attempati che incominciano a putrefarsi. Se quindi si
hanno a deplorare inconvenienti, se lo deve attribuire a specie nocive
che furono confuse colle buone, perchè nascevano nei medesimi luoghi,
sui medesimi alberi o presentavano un aspetto simile. Conviene quindi
badare non all'albero su cui cresce il fungo, nè al luogo dove si trova
o alla esteriore parvenza, ma alle note che presenta la specie che si
ritiene mangereccia, e confrontarle colla descrizione e colle figure che
qui si danno. Sul gelso cresce anche una specie che è nociva, l'~Agarico
amaro~ (~Hypholoma fasciculare Huds.~ Tav. LV a), il quale forma pure
dei grandi cespi somiglianti a quelli dell'~Armillaria mellea~, ma che
però, se si bada soltanto un poco, non può essere confuso colla stessa,
perchè ha caratteri affatto diversi. Ritengo che a questo fungo sieno da
attribuirsi la maggior parte degli avvelenamenti che si riferiscono ai
~Fonghi del morar~.

  [Illustrazione: Tav. XX — Armillaria mellea Vahl. (Famiglia buona,
  bianca e leonata)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di funghi in vario stadio di
sviluppo. _b_ Individuo sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Tricholoma.

Funghi carnosi con cappello e gambo senza anello e senza volva; tessuto
del gambo omogeneo, cioè congiungentesi con quello del cappello; lamelle
al luogo d'inserzione sul gambo scavate a seno (smarginate, sinuate),
non scorrenti sullo stesso; spore _bianche_, per lo più ellittiche,
sovente con la membrana esteriore (episporio) granulata.

TRICHOLOMA ACERBUM Bull. — Tav. XXI.

~Ital.~ Agarico acerbo. ~Volg.~ Orletto (Lombardia), Carnio, Padoan
bianco (Veneto). ~Franc.~ L'Acerbe.

Ha cappello da convesso spianato coll'orlo tomentoso e quasi sempre
rivolto verso le lamelle (onde il nome di _Orletto_), fornito di rialzi
pure tomentosi e goccie viscose nel fungo giovane, di colore
bianco-giallastro o giallo-paglierino, con centro nocciola o fulvastro,
d'aspetto sericeo; lamelle spesse, posteriormente (al gambo) smarginate,
da prima bianche, poi a chiazze color quadrello; gambo solido, eguale o
più sovente attenuato alla base, qualche volta anche bulboso,
gialliccio, all'apice coperto da squamette furfuracee, bianche o
giallo-zolfino; carne bianca, di sapore amarognolo-acerbo; basidii
clavati, 25-30 × 5-7 µ.; spore obovate, vitree, con goccia oleosa, 6-7 ×
3-3½ µ.

Nasce in tutta la nostra regione nelle selve di conifere e anche nei
boschi a foglia per lo più in famiglie o riunito in cespi di due a
quattro individui, a tardo autunno.

È _mangereccio_, ma deve cuocersi bene; ed affinchè perda l'acerbezza,
prima di condirlo sarebbe meglio farlo bollire fino a mezza cottura
nell'acqua salata, indi colarlo e cuocerlo col metodo ordinario.

  [Illustrazione: Tav. XXI — Tricholoma acerbum Bull.
  (Agarico acerbo, Orletto) (SOSPETTO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane. _b_ Fungo adulto. _c_
Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA COLOSSUS Fr. — Tav. XXI a.

~Ital.~ Agarico colosso. ~Franc.~ Le colosse. ~Ted.~ Rieser Ritterling.

Ha cappello molto carnoso, convesso-espanso, coll'orlo rivolto verso le
lamelle, liscio, poi sovente con epidermide lacerata a squamette,
leggermente viscoso al margine nel fungo giovane, di color quadrello o
salmone più o meno caldo, nel pieno sviluppo largo sovente fino a 20
cm.; lamelle spesse, bianche, poi specialmente al taglio con tinta o
macchie del color del cappello, al gambo quasi libere o smarginate;
gambo solido, compatto, tuberoso o ventricoso e talora con bulbo
smarginato, all'apice bianco e furfuraceo, sotto il velo del color del
cappello; velo manifesto nel fungo giovane e che segna una zona sul
gambo; carne compatta, bianca, al taglio diventante da prima color
carnicino, poi color salmone, di odore grato e sapore mite, basidii
clavati, 30-35 × 7-8 µ.; spore obovate o allungate, con nucleo oleoso,
8-10 × 5-6 µ.

Cresce in autunno nei boschi di Pino (_Pinus silvestris_) tanto nel
Trentino che nel Regno d'Italia, non comune, ma ove si trova abbastanza
copioso.

È _mangereccio_ e di buon gusto; a motivo della carne molto compatta si
deve cuocere almeno due ore perchè riesca maggiormente gradito.

  [Illustrazione: Tav. XXIa — Tricholoma colossus Fr.
  (Agarico colosso)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui di mezzo sviluppo in
posizione diversa. _c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA RUSSULA Schaeff. — Tav. XXII.

~Ital.~ Agarico avvinato, Avvinato. ~Volg.~ Carniol roàn, Padoan rosso
(Veneto). ~Franc.~ Rouget. ~Ted.~ Stocktäubling.

Ha cappello da convesso-spianato, leggermente viscoso a tempo umido,
colore carnicino, tutto coperto da piccole squame concolori; lamelle non
tanto spesse, molli, bianche, poi macchiate di rosso, verso il gambo ora
rotondate, ora smarginate o attaccate, sovente anche scorrenti
leggermente sullo stesso; gambo pieno, eguale o ventricoso alla base,
bianco, con tinta o macchie del color del cappello, all'apice
bianco-furfuraceo; carne bianca, al taglio diventante carnicina, poi
ritornante bianca, di buon gusto; basidii cilindraceo-clavati, 45-60 ×
5-7 µ.; spore ellittiche, vitree, 6-7 × 4 µ.

Nasce nei boschetti a foglia negli autunni molto piovosi per lo più in
cespi di 2-4 individui.

È fungo _assai gustoso_ e presto cotto. Si può confondere, se si osserva
soltanto il colore, con qualche Rossola venefica, come la ~Russula
rubra~, ~sanguinea~ o ~emetica~; ma questi funghi sono fragili, hanno le
lamelle secche, non molli e la carne acre. Basta quindi, nel dubbio,
assaggiarli e, se si presentano pungenti al palato, rigettarli. Ha pure
molta somiglianza coll'~Igroforo avvinato~ (_Hygrophorus erubescens_),
anzi talvolta riesce difficilissimo distinguerlo, ma tale scambio non
apporterebbe danno, giacchè quest'ultimo è pure mangereccio. Chi però
volesse distinguerlo osservi che l'~Igroforo avvinato~ cresce soltanto
nelle selve conifere, non è così regolarmente tinto di color carne, ma
su fondo bianco ha chiazze rosse, il gambo è più snello, tutto puntato
di rosso, e la carne al taglio diventa giallo-citrina e non rossa come
nell'~Agarico avvinato~.

  [Illustrazione: Tav. XXII — Tricholoma Russula Schaeff.
  (Agarico avvinato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane. _b_ Fungo adulto. _c_
Sezione verticale. _d_ Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA COLUMBETTA Fr. — Tav. XXIII.

~Ital.~ Agarico colombetta. ~Volg.~ Colombetta. ~Franc.~ Colombette.
~Ted.~ Seidenglänzender Blätterschwamm.

Ha cappello da obovato spianato, liscio, secco, sericeo, bianco-candido,
per lo più con macchie rosse o celestine o verde-rame; lamelle spesse,
bianche, sovente con tinta rosea al margine del cappello, al gambo
smarginate; gambo pieno e qualche volta diventante cavo negli individui
adulti, alla base ingrossato, raramente un po' radicato, bianco,
leggermente pruinato, in età liscio o fibrilloso, verso la base quasi
sempre con macchie celestine o verde-rame; carne bianca, compatta,
gustosa; basidii clavati, 25-30 × 6-8 µ.; spore ellittiche, jaline, 6-7
× 4 µ.

Nasce nelle selve di conifere in settembre e ottobre dopo le grandi
pioggie. Negli autunni poco piovosi è raro o manca affatto.

È _mangereccio_, di sapore delicato e merita d'essere ben conosciuto e
raccolto. Non è facile confonderlo con specie nocive se si bada alle
note caratteristiche che lo distinguono.

  [Illustrazione: Tav. XXIII — Tricholoma columbetta Fr. (Colombetta)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane. _b_ Fungo adulto. _c_
Fungo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA TERREUM Schaeff. — Tav. XXIV.

~Ital.~ Agarico terreo. ~Volg.~ Morette (Val di Non), Cavarese (Veneto).
~Franc.~ Agaric drapé noir. ~Ted.~ Erdfarbiger Blätterschwamm.

Ha cappello da campanulato spianato-umbonato, secco, di colore
nerognolo, grigio-sorcio o grigio-cinereo, da prima peloso, poi a
squamette concolori; lamelle spesse, bianco-cinerine, a chiazze fosche
nel fungo adulto, al gambo smarginate; gambo pieno, poi cavo, di colore
bianco-cinereo, oscurantesi coll'età alla base, eguale, fibrilloso,
all'apice bianco o nero furfuraceo; carne bianco-cinerea, di leggiero
odore farinaceo e sapore non marcato; basidii clavati, 25-30 × 6-8 µ.;
spore ellittiche, jaline, 6-8 × 4 µ.

Nasce copioso in autunno, specialmente nelle pinete campestri, in
famiglie, gregario o raramente in cespi di 2-3 individui.

È fungo _mangereccio_ di buonissimo gusto, e si cuoce perfettamente in
un'ora. Si può confondere col ~Tricholoma virgatum~ (Tav. XXVI) e col
~Tricholoma tigrinum~ (Tav. XXV), specie sospette, le quali però non
crescono mai in famiglie così numerose, nè sono così fragili come
l'~Agarico terreo~. Se si confronteranno attentamente le descrizioni e
le figure che presentiamo, sarà escluso ogni pericolo di confonderli.

  [Illustrazione: Tav. XXIV — Tricholoma terreum Sow. (Agarico terreo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo giovane. _b_ Individuo adulto.
_c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA TIGRINUM Schaeff. (non Fr.). — Tav. XXV.

~Ital.~ Agarico tigrato. ~Franc.~ Agaric tigré. ~Ted.~ Getiegerter
Blätterschwamm.

Ha cappello da campanulato spianato e largamente umbonato, di colore
grigiastro-chiaro, secco, sericeo-fibrilloso, indi a squame fioccose
grigio-scure; lamelle spesse, larghe, al gambo smarginato-uncinate,
colore bianco-sporco con riflesso glauco; gambo solido, robusto, sovente
ventricoso, bianco-grigiastro, fibrilloso e talora a squamette
puntiformi, brune; carne bianco-grigiastra, di nessun sapore o odore
speciale; basidii clavati, 40-50 × 9-8 µ.; spore ellittiche o
ovato-allungate, 8-10 × 6 µ.

Nasce nelle selve di abete in piccole famiglie o anche isolato, ma non
tanto frequente.

È specie _velenosa_, per cui si deve por mente di non confonderlo
coll'~Agarico terreo~, del quale sembra una forma più grande e compatta.

  [Illustrazione: Tav. XXV — Tricholoma tigrinum Schaeff.
  (Agarico tigrato) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo giovane. _b_ Individuo adulto.
_c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA VIRGATUM Fr. — Tav. XXVI.

~Ital.~ Agarico vergato. ~Franc.~ Agaric vergeté.

Ha cappello da conico-campanulato piano-convesso e umbonato, di color
pallido-cinereo, secco, tutto coperto da fibrille longitudinali scure;
lamelle spesse, bianco-cineree, facilmente staccabili dal cappello, al
taglio tomentose, verso il gambo rotondate e attaccate ad uncino; gambo
pieno, poi cavo, alla base clavato o bulbosetto, di colore
bianco-cinereo, leggermente fibrilloso-furfuraceo; carne biancastra, un
po' scura sotto l'epidermide, di odore non marcato, e sapore un po'
astringente; spore jaline, subglobose, 9-8 × 5½-6 µ.

Nasce nelle selve di abete, ma raro, per lo più in gruppi di pochi
individui.

È specie _sospetta_. Si può anche questo confonderlo coll'~Agarico
terreo~, e perciò ne ho dato la figura. Del resto tanto questa specie,
quanto, l'~Agarico tigrato~, non trovandosi mai in famiglie numerose,
sarà facile distinguerli anche praticamente dall'~Agarico terreo~. Si
osservi inoltre che l'Agarico vergato non è mai peloso, come l'~Agarico
terreo~, nè ha la carne così fibrosa, ma compatta; anche le fibre del
cappello sono di tutt'altra specie di quelle del cappello dell'~Agarico
terreo~.

  [Illustrazione: Tav. XXVI — Tricholoma virgatum Fr.
  (Agarico vergato) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Individui in vario grado di sviluppo.
_d_ Individuo sezionato. _e_ Spore.

TRICHOLOMA SULPHUREUM Bull. — Tav. XXVII.

~Ital.~ Agarico zolfino. ~Franc.~ Sulphurin puant.

Ha cappello da convesso o campanulato spianato ed umbonato, da sericeo
glabro, di colore zolfino sporco col centro rosso-mattone; lamelle
distanti, colore zolfo carico, al piede smarginato-uncinate; gambo
pieno, poi cavo, eguale o un po' panciuto alla base, fibrilloso, del
medesimo colore del cappello; carne pure concolore, di odore forte
nauseante da cloro; basidii clavati, 35-40 × 9-10 µ.; spore a forma di
mandorla, 9-10 × 5 µ.

Nasce tanto nelle selve conifere, quanto nei boschi a foglia in piccole
famiglie dall'agosto all'ottobre.

È _velenoso_, però riesce facile conoscerlo dall'odore acuto e
ripugnante che tramanda.

  [Illustrazione: Tav. XXVII — Tricholoma sulphureum Bull.
  (Agarico zolfino) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Individui nel vario grado di sviluppo.
_d_ Individuo sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.

TRICHOLOMA GEORGII Clus. (_Agaricus albellus_ De C.) — Tav. XXVIII.

~Ital.~ Prugnuolo, Prugnuolo nostrale color d'Isabella. ~Volg.~
Spinarolo, Maggengo, Fungo della Saetta. ~Franc.~ Mousseron. ~Ted.~
Musseron, Maischwamm, Rossling.

Ha cappello da prima quasi rotondo, poi convesso, indi spianato, coi
margini rivolti verso le lamelle, con superficie secca, generalmente di
color nocciuola languido, variando però dal bianchiccio all'isabellino;
lamelle spesse, bianche, nel punto d'inserzione sul gambo varianti, ora
smarginate, ora attenuato-uncinate o leggermente decorrenti, sovente
anche rotondate; gambo solido, eguale o attenuato verso la base, talora
anche bulbosetto, bianco, con tinta nocciuola nella parte inferiore,
fibrilloso, all'apice furfuraceo; carne compatta, bianca, odorosa, nel
gambo un po' fibrosa; basidii clavati, 25-30 × 6-8 µ.; spore
ovato-ellittiche, jaline, 5-6 × 3 µ.

Nasce nei luoghi aprichi fra i cespugli e più sovente negli erbosi, ne'
pascoli, prati magri, in primavera da aprile alla fine di maggio,
abbastanza frequente. Si trova ordinariamente in file longitudinali a
zig-zag (onde il nome di fungo della Saetta) o circolari concentriche,
segnate ancora prima di nascere dallo sviluppo dell'erba, che vi cresce
più rigogliosa e con tinta verde-cupo, perchè nutrita dal micelio del
fungo.

Il ~Prugnuolo~ è uno dei funghi _mangerecci_ più saporiti e gustosi che
si conoscano. Si presta specialmente per essere disseccato e quale
condimento, giacchè conserva l'aroma piccante che ha da vegeto e lo
comunica facilmente ai cibi coi quali si unisce. Il metodo che si usa
per essiccarlo si è di tagliarlo in due o quattro parti fino alla metà
del gambo, indi viene infilato con accia ed esposto all'aria. Essendo la
carne assai compatta e coll'essiccazione diventando un po' coriacea, si
deve bene cuocere altrimenti riescirebbe indigesta, specialmente negli
essiccati.

Non si può confondere con specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. XXVIII — Tricholoma Georgii Clus. (Prugnuolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Individui in vario grado di sviluppo.
_d_ Individuo sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.

TRICHOLOMA GEORGII Clus. var. FLAVIDA (_Agaricus gambosus_ Fr.) — Tav.
XXVIII a.

~Ital.~ Prugnuolo giallo. ~Ted.~ Pomona-Blätterschwamm.

Questa varietà differisce dalla specie per il color del cappello che è
d'un giallo pallido, più marcato ai bordi, e per la carne più molle in
conseguenza del crescere all'ombra degli alberi ove lo sviluppo è più
celere e il tessuto riesce perciò meno compatto. Del resto l'odore e il
sapore sono identici col tipo.

Merita pure di essere ricordata la varietà che trovasi nel Trentino a
mezza montagna negli erbosi aprichi, la quale si conosce dai sistematici
sotto il nome ~Tricholoma graveolens~ Pers. Ha la medesima forma della
specie, dalla quale si allontana per il colore generale fuligginoso, più
carico nelle lamelle, e per l'odore un po' più piccante.

  [Illustrazione: Tav. XXVIII a — Tricholoma Georgii Clus. var.
  flavida (Prugnuolo giallo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Fungo sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.

TRICHOLOMA GONIOSPERMUM Bres. — Tav. XXIX.

~Ital.~ Agarico a spore angolate. ~Volg.~ Fongo di Penede.

Ha cappello da emisferico piano-convesso, secco, da prima fosco, poi
giallo sporco o colore isabella; lamelle spesse, grigio-fuligginose o
più raramente lilacino-violacee, indi giallastre, al gambo
rotondato-smarginate; gambo solido, eguale o un po' ventricoso,
raramente bulboso, pruinato, all'apice bianco o lilacino, alla base
scuro; carne compatta nel cappello, fibrosa nel gambo, bianco-sporca, di
odore forte di farina un po' rancida, sapore dolciastro; basidii
clavati, 35-40 × 8-9 µ.; spore angolate, quasi a forma di croce, 8-10 ×
5-7 µ.

Nasce in primavera e in autunno a grandi famiglie nei boschetti del
colle di Penede fra Nago e Torbole, dove finora fu unicamente trovato.

È _mangereccio_ e si avvicina per la forma e per il gusto al
~Prugnuolo~, dal quale differisce per l'aroma meno pronunciato e per la
carne meno compatta. È da annoverarsi fra le specie più squisite. Si può
anche disseccare con buon risultato. Non esiste specie venefica da
confondersi collo stesso, il quale d'altronde, per chi potesse usare del
microscopio, sarebbe subito distinto dalla spora angolata, propria di
questa specie di ~Tricholoma~.

  [Illustrazione: Tav. XXIX — Tricholoma goniospermum Bres.
  (Agarico a spore angolate)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Individui di vario sviluppo. _d_
Individuo sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.

TRICHOLOMA NUDUM Bull. — Tav. XXX.

~Ital.~ Agarico nudo. ~Franc.~ Agaric nu. ~Ted.~ Nackter Blätterschwamm.

Ha cappello da convesso spianato e depresso nel centro, umido
ma non viscoso, di color violaceo-fosco, col centro a tinta
rossastro-quadrello, impallidentesi coll'età; lamelle spesse, color
violaceo vivo, persistente, al gambo rotondato-uncinate, a uncino talora
lunghetto e decorrente sul gambo; gambo pieno, del medesimo colore,
fibrilloso-peloso, alla base sovente un po' ingrossato; carne
violaceo-chiara, di odore appena marcato e sapore leggermente acidulo;
basidii clavati; spore ellittiche, jaline, 6-7 × 4-5 µ.

Nasce gregario al margine delle selve dal maggio all'ottobre.

È specie _abbastanza buona_; conviene però cuocerla bene, giacchè la
carne, quantunque sembri molle, è un po' fibrosa e perciò più difficile
a cuocersi. Si può facilmente confondere pel colore con alcune specie di
~Cortinarii~ (p. e. _Cortinarius cyanopus_, _C. caerulescens_, _C.
purpurascens_, _C. violaceus_, _C. cyanites_ ecc.) i quali sono
sospetti, ma se si osserva un po' accuratamente non riuscirà difficile
il distinguerlo dal cappello che non è mai viscoso e dalle lamelle che
rimangono sempre violacee, mentrechè nei ~Cortinarii~, pel motivo che
hanno le spore colorate, diventano da violacee color ruggine nel fungo
sviluppato. Inoltre i Cortinarii sono sempre provvisti nel fungo giovane
di anello fibroso a modo di velo, il quale manca sempre nell'Agarico
nudo.

  [Illustrazione: Tav. XXX — Tricholoma nudum Bull. (Agarico nudo)

  _Bar. Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo veduto di prospetto. _b_ Fungo
veduto colla faccia inferiore. _c_ Fungo sezionato. _d_ Basidii. _e_
Spore.

TRICHOLOMA CNISTA Fr. (_Agaric grammopode_ Bull. tav. 585 f. 1) — Tav.
XXXI.

~Ital.~ Agarico montano.

Ha cappello da emisferico convesso-gibboso, poi espanso-umbonato,
glabro, secco, bianco, sovente con tinta paglierina specialmente al
centro; lamelle spesse, bianche e coll'età traenti al grigiastro, al
piede smarginato-uncinate, facilmente staccabili dal cappello; gambo
pieno, eguale o un po' bulboso alla base, fibrilloso, all'apice
furfuraceo, bianco; carne tenera, fibrosa nel gambo, bianca, talora al
taglio diventante carnicino-pallida, di buon sapore ed odore di farina
fresca; basidii clavati, 30-35 × 6-7 µ.; spore ellittiche, jaline, 7-9 ×
4-5 µ.

Nasce nei pascoli, luoghi erbosi, campigoli di montagna, dal maggio
all'autunno, sovente in famiglie numerose.

È una delle specie _più delicate_ dei nostri monti e merita di essere
conosciuta meglio. Io non la vidi mai raccogliere. Non si può confondere
con funghi venefici. Il solo che gli somiglia, l'~Agarico bianco~
(_Tricholoma album_ Schaeff.), non si trova mai in simili località, ma
sempre nelle selve; inoltre, come già accennai altrove, questa specie è
rarissima dovunque.

  [Illustrazione: Tav. XXXI — Tricholoma cnista Fr. var. gracilis
  (Agarico montano)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo veduto di prospetto. _b_
Individuo veduto colla faccia inferiore. _c_ Individuo sezionato. _d_
Basidii. _e_ Spore.

TRICHOLOMA GRAMMOPODIUM Bull. (Tav. 548). — Tav. XXXII.

~Ital.~ Agarico a piede striato. ~Volg.~ Fonghi della Saetta de auton.
~Franc.~ Agaric grammopode.

Ha cappello da campanulato espanso-gibboso o umbonato, glabro, non
viscoso, a tempo umido molle, di colore fosco tanè, a tempo secco con
pelle morbida come pelle di guanto, di colore grigiastro-scuro,
grigiastro pallido o traente al cinereo; lamelle spesse, bianche,
larghe, verso il gambo rotondato-attaccate o smarginato-uncinate; gambo
robusto, assai variante nella lunghezza, pieno, pallido,
longitudinalmente striato da fibrille scure; carne biancastra, di sapore
grato ed odore di farina fresca un po' rancida; basidii clavati; spore
ellittiche, asperule, bianche, 9-10 × 5 µ.

Nasce nei luoghi erbosi e nei prati in autunno dopo il taglio dei fieni
in grandi famiglie, per lo più disposto in file. Tramanda dalle lamelle
una abbondante polvere seminale bianca, che talvolta colora l'erba
circostante, come fosse cospersa di farina.

È fungo _mangereccio_ di buon gusto; conviene però rigettare la parte
inferiore del gambo che è troppo fibrosa e tenace. Non vi sono funghi
venefici coi quali possa essere confuso.

  [Illustrazione: Tav. XXXII — Tricholoma grammopodium Bull.
  (Agarico piedestriato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Individui in vario grado di sviluppo.
_c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.


Genere Clitocybe.

Funghi carnosi con cappello e gambo, senza anello e volva; tessuto del
gambo omogeneo, entrante in quello del cappello; lamelle al gambo
attenuate e scorrenti più o meno sullo stesso; spore _bianche_, globose,
ovate o ellittiche, liscie, raramente con episporio granulato o
aculeato.

CLITOCYBE NEBULARIS Batsch. — Tav. XXXIII.

~Ital.~ Agarico nebuloso. ~Franc.~ Agaric nebuleux.

Ha cappello da convesso-gibboso spianato, di colore grigiastro-nebbia
col centro fosco, glabro, secco; lamelle spesse, strette, scorrenti sul
gambo, bianche, facilmente staccabili dalla carne del cappello; gambo
pieno, biancastro, traente al grigio, alla base bulboso,
fibrilloso-pruinato, poi glabro; carne bianca, di odore di farina fresca
e di sapore dolcigno; basidii clavati; spore ovato-allungate, jaline,
6-7 × 9 µ.

Nasce nelle selve, per lo più ai margini erbosi, in cerchio o in gruppi
di parecchi individui.

Non sono concordi i pareri degli Autori sulle qualità di questo fungo.
Chi lo dice sospetto, chi mangereccio, chi lo ritiene innocuo se
mangiato in poca quantità e nocivo se mangiato in quantità
straordinaria. Il fatto sta che veri casi di avvelenamento con questo
fungo non si conoscono, e che al più potrà forse riuscire indigesto o
causare qualche disturbo se mangiato troppo abbondantemente. Io me ne
cibai molte volte, anche in abbondanza, e non ebbi a soffrire disturbo
alcuno. La carne è tenera, presto cotta e di buonissimo gusto, per cui
io lo tengo per uno dei migliori funghi mangerecci.

  [Illustrazione: Tav. XXXIII — Clitocybe nebularis Batsch.
  (Agarico nebuloso)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Individui in vario grado di sviluppo.
_c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

CLITOCYBE CONGLOBATA Vitt. (_Agaricus coalescens_ Viv.) — Tav. XXXIV.

~Ital.~ Agarico conglobato, Agarico a cespuglio. ~Volg.~ Zonati (Val di
Non).

Ha cappello da convesso spianato-depresso o anche leggermente umbonato,
nel fungo giovane color bianchiccio, indi grigio-chiaro o grigio-scuro,
longitudinalmente striato; lamelle bianche, poi grigie, congiunte nel
fondo a vene, verso il gambo rotondato-attaccate o sinuato-annesse o
anche decorrenti sullo stesso; gambo pieno, bianco, furfuraceo, alla
base sempre unito coi gambi di altri individui (crescendo sempre in
cespi) in un tubero carnoso, compatto, informe, sotterraneo, della
dimensione da 5-10 cm.; carne bianca, compatta, di grato sapore e odore
non sensibile; basidii clavati, 40-45 × 7-9 µ.; spore sferiche, jaline,
6-7 µ. di diametro.

Nasce in autunno ed è frequente nelle pinete della Valle di Non. Altrove
finora non lo trovai; in Italia fu raccolto nel milanese (Vittadini) e
nel genovese (Viviani).

È conosciuto volgarmente nel Trentino sotto il nome di _zonati_ e si
mangia in tutti i luoghi dove cresce. La sua carne è un po' tenace, e
perciò conviene cuocerlo bene e con abbondante condimento, ed allora
riesce veramente squisito.

  [Illustrazione: Tav. XXXIV — Clitocybe conglobata Vittad.
  (Agarico conglobato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di funghi in vario stadio di
sviluppo nascenti dal medesimo tubero, il quale fu sezionato in _b_ onde
apparisca come è sviluppato. _c_ Sezione verticale d'un cappello e
tronco di gambo. _d_ Basidii. _e_ Spore.

CLITOCYBE CINERASCENS Bull. (non Fr.) — Tav. XXXV.

~Ital.~ Agarico cenerognolo. ~Franc.~ Agaric cinerescent. ~Volg.~ Zonati
(Val di Non).

Ha cappello da convesso spianato-gibboso o anche depresso, ondulato al
margine, di colore grigio-cinereo più o meno oscuro conforme l'età;
lamelle spesse, bianche, poi con tinta grigiastra, verso il gambo
variabili, quando sinuato-attaccate, quando troncato-aderenti, quando
leggermente decorrenti; gambo pieno, bianchiccio, alla base unito ad
altri gambi, ma senza formare tubero, carne biancastra, di sapore un po'
amarognolo; basidii clavati, 30-35 × 7-9 µ.; spore globose, jaline, 6-7
µ. di diametro.

Nasce in grandi circoli a cespi di 3-15 individui, raramente solitario,
in quasi tutte le selve tanto di conifere, che di foglia.

È _mangereccio_ ed ha le medesime proprietà dell'~Agarico conglobato~,
dal quale differisce quasi unicamente per la mancanza di tubero alla
base. Anche questo fungo deve essere ben cotto per renderlo più
gustevole ed evitare che riesca indigesto. Non si può confondere con
specie nocive.

  [Illustrazione: Tav. XXXV — Clitocybe cinerascens Bull.
  (Agarico cenerognolo)

  _Bar. Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due cespi di funghi in vario stadio di
sviluppo. _c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

CLITOCYBE CARTILAGINEA Bull. (_Agaricus effocatellus_ Maur.) — Tav.
XXXVI.

~Ital.~ Agarico cartilaginoso, Sfogatello. ~Franc.~ Agaric
cartilagineux.

Ha cappello da convesso spianato-depresso o umbonato, da prima quasi
nero, indi castagno-marrone e finalmente castagno-chiaro,
coll'epidermide tenace, quasi cartilaginosa; lamelle spesse, verso il
gambo attaccate o sinuate, sovente anche un po' decorrenti sullo stesso,
tenaci come l'epidermide del cappello, bianchiccie, con tinta grigia o
paglierina; gambo pieno, in età anche cavo, nella parte superiore
biancastro, inferiormente nereggiante e unito a cespo con altri gambi,
colla superficie pure tenace, quasi cartilaginea; carne bianca, di odore
non tanto gradito e sapore dolcigno; basidii clavati, 30-35 × 6-8 µ.;
spore globose, jaline, 6-8 µ. di diametro.

Nasce nelle pinete della zona della vite (Val di Non, Sopramonte ecc.),
per lo più in grandi famiglie e a cespi di 5-20 individui. In Italia è
frequente nella provincia di Roma.

È _mangereccio_, ma molto tenace, per cui si deve cuocere molto (2-2½
ore) con abbondante condimento, ed allora riesce del medesimo gusto
dell'~Agarico cenerognolo~. Non si può confondere con specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. XXXVI — Clitocybe cartilaginea Bull.
  (Agarico cartilaginoso)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di funghi in vario stadio di
sviluppo. _b_ Individuo sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.

CLITOCYBE CONNATA Schum. — Tav. XXXVII.

~Ital.~ Agarico connato. ~Franc.~ Agaric rameux.

Ha cappello da convesso spianato-depresso o anche leggermente umbonato,
al margine ondulato-repando nei funghi molto sviluppati, glabro, secco,
di colore dal bianco-candido al grigio-cinereo; lamelle non tanto
spesse, bianche o tendenti al cinereo-fusco, verso il gambo variamente
inserite, intieramente attaccate o smarginate o decorrenti; gambo solido
e in età cavo, bianco, fioccoso-pruinato, alla base congiunto in cespite
o anche in tubero con altri; carne bianca, di forte odore di farina
recente, sapore mite; basidii clavati, 25-30 × 5-6 µ.; spore
ovato-allungate, jaline, 6-7 × 2-3 µ.

Nasce a cespi nelle selve alpine (Rabbi, Selva di Dimaro, Paneveggio
ecc.) dall'agosto all'ottobre.

È una delle specie _più squisite_ e si presta anche per essere
disseccata. Non si può confondere con specie nocive.

  [Illustrazione: Tav. XXXVII — Clitocybe connata Schum.
  (Agarico connato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di funghi. _b_ Individuo sezionato
ed unito alla base col cespo. _c_ Basidii. _d_ Spore.

CLITOCYBE INFUNDIBULIFORMIS Bull. — Tav. XXXVIII.

~Ital.~ Agarico imbuto, Imbuto. ~Volg.~ Imbuto. ~Franc.~ La Coupe
bocagère. ~Ted.~ Gelber Trichterschwamm.

Ha cappello da convesso-subemisferico espanso-ombelicato o imbutiforme,
con umbone nel fondo quasi sempre persistente, al margine sovente con
rialzi tomentosi che lo rendono come striato, di color nocciuola o di
pan cotto; lamelle spesse, strette, bianche, assai decorrenti sul gambo;
gambo pieno, tenace, bianco, inferiormente con tinta nocciuola, un po'
bulboso; carne bianca, tenace, di grato odore e sapore un po'
astringente; basidii clavati, 30-35 × 6-7 µ.; spore ovato-sferiche, 5-6
× 3-4 µ.

Nasce nei luoghi erbosi, ne' pascoli e anche nelle selve di montagna
dalla primavera all'autunno, per lo più in file.

È comunissimo dovunque e perciò, quantunque sia povero di carne, si può
raccogliere con vantaggio offerendo un cibo sano e gustoso. Ha tendenza
a divenire coriaceo, per cui si devono raccogliere soltanto gli
individui freschi e giovani, rigettando gli adulti o già disseccati in
piede. Si deve pure ben cuocere (circa un'ora e mezzo) con abbondante
condimento. Non si può facilmente confonderlo con specie venefiche. Si
presta pure per essere disseccato, bastando tagliare per metà il
cappello e passare per mezzo un filo sospendendolo per alcuni giorni
all'aria. Disseccato si deve porre in luoghi asciutti entro sacchetti di
carta o cassettine di legno.

  [Illustrazione: Tav. XXXVIII — Clitocybe infundibuliformis Fr.
  (Agarico imbuto)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di funghi. _b_ Individuo
sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.

CLITOCYBE GEOTROPA Bull. — Tav. XXXIX.

~Ital.~ Agarico geotropo. ~Volg.~ Fongo del Monte Brione (a Riva).
~Franc.~ Agaric géotrope.

Ha cappello da prima convesso-umbonato o gibboso, col margine largamente
involto verso il gambo, indi espanso e depresso, con umbone nel mezzo o
anche senza, di color isabella, giallo-carne o pane cotto; lamelle non
tanto spesse, grossette, da prima attaccate, poi scorrenti sul gambo,
bianche sul principio, ma poi quasi del colore del cappello; gambo
solido, generalmente molto alto, robusto, del medesimo colore del
cappello, alla base bulboso; carne bianca, di odore forte, assai grato,
come di frutta (Calvil) e sapore non speciale; basidii clavato-capitati,
35-45 × 6-8 µ.; spore ovato-globose, jaline, 6-7 × 5-6 µ.

Nasce nei luoghi erbosi, pascoli, in grandi famiglie negli autunni molto
piovosi, ma non dovunque (Sopramonte, S. Anna, Monte Brione presso
Riva).

È uno dei funghi _più squisiti_, e pel forte aroma che possiede si può
cuocere anche alla maniera dei tartufi servendosene come di questi per
condimento. Si può pure facilmente disseccare alla maniera già indicata
per l'~Agarico imbuto~. Non si può confondere con specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. XXXIX — Clitocybe geotropa Bull.
  (Agarico geotropo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui in diverso stadio di
sviluppo. _c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

CLITOCYBE CANDIDA Bres. — Tav. XL.

~Ital.~ Agarico candido.

Ha cappello da convesso-piano a forma di imbuto, con margine involuto,
colore bianco-latteo, coll'età tingentesi di color paglia, quando è
perfettamente sviluppato largo fino a 2 decimetri; lamelle molto spesse,
assai strette, talora forcute, scorrenti sul gambo, bianche, poi paglia;
gambo robusto, solido, del medesimo colore del cappello; carne bianca,
compatta, di odore forte di farina fresca e sapore grato, mite; basidii
clavati, 30-35 × 6-7 µ.; spore ovato-allungate, jaline, 7 × 3 µ.

Nasce in grandi file nei prati grassi, lungo i sentieri dove viene
smossa la terra o anche al margine delle selve dove si trova terra
pingue, p. es. nei campigoli delle malghe. Finora nel Trentino lo trovai
soltanto nei prati della Valle di Rabbi, in Andalo e alle Vezzene di
Malè. In Italia fu raccolto lungo il littorale mediterraneo.

Si presta come cibo e come condimento; ha la carne tenera, gustosissima
ed aromatica. Anche disseccato riesce molto buono. Si può confonderlo
con due specie di ~Lattario~, il ~Lactarius piperatus~ e il ~Lactarius
vellereus~, funghi sospetti, coi quali ha comune la forma e il colore.
Per distinguerlo basta tagliare gli esemplari per metà quando sono
freschi; allora si scorge nei Lattarii una carne granulosa, rude e dura,
dalla quale cola un abbondante succo lattiginoso bianco, di sapore
acre-piperato, che infonde pure alla carne. Nell'~Agarico candido~
invece la carne è sempre delicata, tenera, senza latte e di sapore mite.

  [Illustrazione: Tav. XL — Clitocybe candida Bresad.
  (Agarico candido)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo quasi perfettamente
sviluppato. _b_ Individuo sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Collybia.

Funghi carnoso-tenaci con cappello e gambo, senza anello e senza volva;
gambo fibroso-cartilaginoso, la cui trama è omogenea a quella del
cappello; lamelle al gambo libere o troncate e aderenti allo stesso
nella parte superiore; spore _bianche_, liscie, obovate, allungate o
ellittiche.

COLLYBIA DRYOPHILA Bull. — Tav. XLI.

~Ital.~ Agarico driofilo. ~Franc.~ Fausse Souchette. ~Ted.~ Ockerbrauner
Blätterschwamm.

Ha cappello da convesso o campanulato spianato, col centro depresso o
anche rilevato ad umbone e col margine quasi sempre rivolto verso le
lamelle, secco, di colore generalmente di pan cotto, ma variante dal
rossastro al giallastro-biancheggiante; lamelle spesse, strette, bianche
o raramente a tinta zolfina, verso il gambo sinuato-aderenti o
libere; gambo fistoloso, cioè già da prima vuoto nell'interno,
fibrilloso-tenace, eguale o alla base tuberoso-radicato, del color del
cappello; carne pallida, di nessun odore o sapore speciale; spore
bianche, ovato-virgoliformi, 5-6 × 3 µ.

Nasce in file a cespi o gruppi tanto nelle selve di conifere che a
foglia, ma con preferenza nei querceti, dov'è abbondante in primavera ed
estate.

È specie _abbastanza buona_, ma si deve usare soltanto il cappello e
rigettare il gambo, perchè è troppo tenace e riuscirebbe indigesto.

  [Illustrazione: Tav. XLI — Collybia dryophila Bull.
  (Agarico driofilo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Individuo sezionato verticalmente. _e_ Basidii. _f_ Spore.


Genere Pleurotus.

Funghi carnoso-membranacei con cappello, ma talora senza gambo; cappello
generalmente a forma di ventaglio, che s'inserisce immediatamente sulla
matrice quando manca il gambo; gambo laterale o eccentrico, raramente
fornito di anello, ma sempre senza volva; tessuto del gambo contiguo a
quello del cappello; lamelle bianche, al gambo smarginate o scorrenti
sullo stesso; spore _bianche_, cilindriche, ovate o globose, liscie o
echinate.

Crescono sugli alberi o sulle radici di erbe, raramente sulla terra.

PLEUROTUS FUSCUS (Batt.) Bres. var. Ferulae (Lanzi) Comes. (_Ag.
nebrodensis_ Fr. _Ag. Eryngii_ var. _Ag. Cardarella_ var.) — Tav. XLII.

~Ital.~ Fungo della Ferula, Felengo. ~Volg.~ Fungo della Bellamonte,
Fungo d'Ampezzo. ~Ted.~ Ampezzaner-Schwämme (Bolzano).

Ha cappello convesso-gibboso, in età spianato e depresso, irregolare,
sovente laterale o eccentrico, da prima di colore fosco fuligginoso, poi
grigio-giallastro o grigiastro-lurido; lamelle non tanto spesse,
bianche, con tinta paglia nel fungo adulto, scorrenti sul gambo e
sovente reticolate; gambo solido, ventricoso-radicato, di color
biancastro; carne compatta, bianca, di sapore grato e odore poco marcato
nel fungo vegeto, ma molto profumata nel fungo disseccato; basidii
clavati, 45-50 × 6-8 µ.; spore bianche, cilindracee o ovato-allungate,
10-14 × 5-6 µ.

Nasce copioso nei prati montani della Bellamonte nella Valle di Fiemme e
nei dintorni d'Ampezzo nel mese di settembre, dopo il taglio del fieno,
sulle radici del _Laserpitium latifolium_.

È fungo _assai squisito_, e si usa a preferenza come condimento per il
forte aroma che tramanda quando è disseccato. In tale stato si
vende sul mercato di Bolzano, dove è conosciuto sotto il nome di
~Ampezzaner-Schwämme~, e se ne ricava dai 6 agli 8 fiorini il
chilogramma. Da noi non cresce che nei luoghi nei quali trovasi la
pianta matrice, nell'Italia invece, Sicilia, a Cipro, in Tunisia e
Algeria è molto più frequente perchè si sviluppa sulla radice di varie
altre piante che non allignano nel nostro paese, come a dire la _Ferula
communis_, l'_Elaeoselinum Asclepium_, l'_Opoponax Chironium_ ecc.
Dovunque sono conosciute le sue proprietà mangerecce ed è
ricercatissimo.

  [Illustrazione: Tav. XLII — Pleurotus fuscus (Batt.) Bres. var.
  Ferulae Lanzi (Cicciolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo di vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.

PLEUROTUS OSTREATUS Jac. — Tav. XLIII.

~Ital.~ Gelone, Cardella, Cerrena. ~Volg.~ Reccia de morar, Orgel
(milanese), Ricchione (Napoli). ~Franc.~ Oreille du peuplier. ~Ted.~
Drehling.

Cresce a cespi coi cappelli imbricati e coi gambi uniti insieme e
connati; la forma del cappello è di ventaglio o ovato-allungata; il
colore è bruno-cinerino o grigiastro, nella parte posteriore verso il
punto d'inserzione sui tronchi è coperto d'una lanugine biancastra; il
gambo è laterale, conficcato nel tronco, talora assai corto da sembrare
una specie di radice serpeggiante fra la corteccia, di colore biancastro
e coperto da un fitto tomento grigio; le lamelle sono abbastanza spesse,
larghe, scorrenti sul gambo, da prima bianche poi grigie; la carne
bianca, in età tenace, di odore forte di farina fresca; i basidii
clavati; le spore cilindracee, 8-12 × 3 µ.

Nasce cespitoso sui tronchi ancora vivi delle piante a foglia,
specialmente del gelso, a tardo autunno, resistendo anche al freddo,
donde il nome di ~Gelone~.

È meritamente stimato come fungo _mangereccio_, ed in alcuni luoghi
viene pure coltivato artificialmente; però la carne nel fungo
intieramente sviluppato diventa dura, tenace e riesce piuttosto
indigesta. Si devono quindi scegliere sempre i cespi giovani o di
mezzano sviluppo ed inoltre cuocerli bene. — Non si può confondere con
specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. XLIII — Pleurotus ostreatus Iacq. (Gelone)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di due individui perfettamente
sviluppati. _b_ Sezione verticale. _c_ Spore.


Genere Hygrophorus.

Funghi carnoso-molli con cappello e gambo, senza anello e volva, ma
sovente con velo nel fungo giovane; tessuto del gambo contiguo a quello
del cappello; lamelle molli, per lo più scorrenti sul gambo; spore
_bianche_, ellittiche, liscie.

HYGROPHORUS PRATENSIS Pers. — Tav. LIX.

~Ital.~ Igroforo pratense. ~Volg.~ Fongo della doga, Doga (Veneto).
~Franc.~ Agaric ficoïde. ~Ted.~ Wiesenschwamm.

Ha cappello da convesso spianato-gibboso, quasi a forma di trottola,
liscio, secco, di color fulvo o fulvo-ranciato, coll'epidermide di
frequente screpolata; lamelle distanti, scorrenti sul gambo, nel fondo
congiunte a vene, bianche o con tinta fulva; gambo pieno, nel fungo
vecchio sovente cavo, fibrilloso, attenuato inferiormente, del colore
del cappello o più pallido; carne pure della medesima tinta ma più
languida, di sapore e odore grati; basidii clavati, 45-50 × 6-7 µ.;
spore ellittiche, bianche, 6 × 4-5 µ.

Si trova nei luoghi erbosi e specialmente nei prati magri di montagna
abbastanza copioso in autunno.

È fungo _sapido_, di carne tenera, che merita d'essere conosciuto.

  [Illustrazione: Tav. LIX — Hygrophorus pratensis Fr.
  (Igroforo pratense)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Fungo sezionato verticalmente. _e_ Basidii. _f_ Spore.

HYGROPHORUS VIRGINEUS Wulf. — Tav. LX.

~Ital.~ Fungo Mugnaio. ~Franc.~ Le Virginal. ~Ted.~ Iungferschwamm.

Ha cappello da convesso o conico-convesso spianato e quasi sempre
rilevato nel mezzo, col margine rivolto verso le lamelle e poi nel fungo
adulto ripiegato sul cappello, secco, glabro, liscio, ma con pelle
screpolato-areolata in età, di colore bianco, sovente a macchie rosse;
lamelle distanti, scorrenti sul gambo, bianche; gambo pieno, poi sovente
cavo, glabro, attenuato inferiormente, del color del cappello, talora
qua e là o specialmente alla base macchiato di rosso; carne bianca, di
sapore grato ed odore fungino; basidii clavati, 50-60 × 6-8 µ.; spore
bianche, ellittiche, 10-12 × 6-7 µ.

Cresce copioso in autunno nei pascoli e prati magri di montagna in
società dell'~Igroforo pratense~.

Questo fungo, benchè piccolo, può essere raccolto con vantaggio essendo
abbondante dove cresce. È migliore dell'~Igroforo pratense~ pel sapore
più delicato, che si avvicina a quello del ~Prugnuolo~. Non si può
confondere con specie venefiche. Somiglia molto all'~Hygrophorus
niveus~, che forse è soltanto una varietà dello stesso, e alla
~Clitocybe ericetorum~, ma ambedue sono mangerecci, per cui non può
riuscire di danno l'eventuale scambio.

  [Illustrazione: Tav. LX — Hygrophorus virgineus (Wulf.) Fr.
  (Fungo Mugnajo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-d_ Fungo nei varii gradi di sviluppo. _e_
Sezione verticale d'un individuo. _f_ Basidii. _g_ Spore.


Genere Lactarius.

Funghi carnosi con cappello e gambo, senza anello e volva; tessuto
del gambo contiguo a quello del cappello; lamelle rigide,
ceraceo-membranacee, _lattiginose_, attaccate al gambo o leggermente
scorrenti sullo stesso; carne pure con succo latteo; latte bianco, mite
o acre, al contatto dell'aria sovente cangiante di colore; spore bianche
o giallognole, globose o quasi globose, con episporio granuloso o
aculeolato.

LACTARIUS CONTROVERSUS Pers. — Tav. LXI.

~Ital.~ Peverone o Peveraccio. ~Volg.~ Brasca, Sottana (Veneto).
~Franc.~ Le poivré rose.

Ha cappello assai carnoso, convesso-ombelicato, poi ad imbuto, col
margine da prima rivolto verso le lamelle e fioccoso, indi glabro,
leggermente viscoso, di color bianco sporco con macchie rosseggianti e
talora con zone gialliccie verso il margine, quasi sempre coperto da
frustoli di terra; lamelle assai spesse, sottili, strette, attaccate al
gambo con seno rientrante, bianche, indi carnicine o giallo-carnicine;
gambo corto, solido o raramente in età cavo, biancastro; carne compatta,
granulosa, di odore grato, contenente un succo lattiginoso bianco,
immutabile all'aria, di sapore acre-piperato; cistidii clavati o quasi
fusiformi, 65-75 × 12 µ.; basidii clavati, 40-50 × 7-9 µ.; spore jaline,
echinulate, quasi rotonde, 6-7 × 5-6 µ.

Vegeta nei boschetti del piano o di mezza montagna in estate ed autunno.
Nei dintorni di Trento si trova a Gocciadoro, s. Rocco, s. Antonio,
Sopramonte ecc.

È fungo _affatto innocuo_, ma di qualità ordinaria per la carne troppo
granulosa e per il latte acre che contiene. Onde renderlo abbastanza
buono il miglior mezzo di prepararlo è sulla graticola o in uno stampo
di torta con olio, pepe, sale e prezzemolo, oppure, se si vuol usare ad
intingolo, col bollirlo un po' nell'acqua, che poi si getta, per indi
cuocerlo col metodo indicato al n.º 1 del § sulla cucinatura dei Funghi.
Con questa previa bollitura la carne perde il latte e quindi l'acredine
e si toglie inoltre il pericolo che mangiandone in quantità riesca
drastico, imperocchè quasi tutti i ~Lattari~ contengono nel latte un
principio che agisce come drastico-purgativo se si mangiano in quantità.
Per evitare tale disturbo, basta la previa bollitura che fa depositare
nell'acqua il succo lattiginoso.

  [Illustrazione: Tav. LXI — Lactarius controversus Pers. (Peverone)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo completamente sviluppato. _b_
Sezione verticale d'un individuo. _c_ Spore.

LACTARIUS INSULSUS Fr. — Tav. LXII.

~Ital.~ Pepino strisciato. ~Franc.~ Lactaire rubanné. ~Ted.~
Weissmilchender Gift-Reizker.

Ha cappello assai carnoso, convesso-ombelicato, poi ad imbuto, col
margine sovente lobato, da prima rivolto verso le lamelle e pubescente,
_viscoso_, di colore giallo-ranciato e a zone igrofane più marcate a
tempo umido, a tempo asciutto tutto unicolare; lamelle larghe, non tanto
spesse, scorrenti un po' sul gambo, da prima bianche, poi gialliccie con
macchie ocracee; gambo pieno, poi cavo, bianco, indi giallastro con
fossette di color ocraceo; carne bianca, abbastanza compatta con latte
bianco, immutabile all'aria, molto acre; basidii clavati, 55-62 × 12 µ.;
spore quasi rotonde, echinulate, del diametro di 8-10 µ.

Cresce nelle selve conifere di montagna, nei luoghi erbosi, tra i
cespugli ecc. nell'estate e autunno.

Viene considerato come _venefico_ per il suo latte acerrimo, che agisce
come vomitorio. È facile confonderlo col ~Lapacendro buono~ (Tav. LXIV),
con cui cresce insieme, se si osserva soltanto la forma ed il colore del
cappello. La nota per distinguerlo con sicurezza è il latte, che nel
~Lapacendro~ è colore ranciato e nel ~Peperino strisciato~ è sempre
bianco.

  [Illustrazione: Tav. LXII — Lactarius insulsus Fr.
  (Pepino strisciato) (SOSPETTO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.

LACTARIUS AURANTIACUS Pers. Syn. p. 432. (_Lactarius Porninae_ Roll.) —
Tav. LXIII.

~Ital.~ Lattario ranciato. ~Volg.~ Fong del Lares. ~Franc.~ Lactarie
orangé.

Ha cappello da convesso piano-depresso o ciatiforme, coi margini da
prima rivolti verso le lamelle e bianco-pruinati, viscoso a tempo umido,
di colore ranciato vivo con macchie o zone igrofane di color più
marcato, che dispariscono nel fungo secco o asciutto; lamelle spesse, un
po' scorrenti sul gambo e attenuate o più sovente un po' rotondate al
punto d'inserzione, da prima bianche, poi color ocraceo-ranciato; gambo
subito cavo, cilindrico, da giovane pruinato, del color del cappello, ma
più languido; carne bianca, vicino all'epidermide giallo-ranciata, di
forte odore; latte bianco, immutabile, _molto acre_; spore quasi
rotonde, echinulate, 7-8 × 7 µ.

Si trova assai frequente in greggi nei luoghi erbosi, pascoli, nelle
selve rade di larice in montagna dal luglio al novembre.

È fungo _pericolosissimo_ mangiandone in quantità producendo diarree,
vomiti e mal di capo; inoltre riesce d'un gusto sgradevole, quantunque
venga antecipatamente bollito nell'acqua e poi ben preparato. Si
confonde facilmente col ~Lapacendro buono~, pel quale anzi lo vidi
raccogliere parecchie volte; e vengono certamente causati da questo
fungo gli avvelenamenti o i disturbi che talora si attribuiscono al
primo. Conviene quindi star attenti per non scambiarlo, il che riuscirà
facile se si osserva che al taglio nel ~Lattario ranciato~ la carne ed
il latte sono bianchi, mentre nel ~Lapacendro~ sono colore arancio.

  [Illustrazione: Tav. LXIII — Lactarius aurantiacus Fl. D.
  (Lattario ranciato) (SOSPETTO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Individuo sezionato verticalmente. _e_ Spore.

LACTARIUS DELICIOSUS Linn. — Tav. LXIV.

~Ital.~ Lapacendro buono. ~Volg.~ Fong dal Pin, Sanguignol. ~Franc.~ Le
sanguin. ~Ted.~ Reissger, Brütling.

Ha cappello da convesso-ombelicato depresso o quasi imbutiforme, coi
margini da prima rivolti verso le lamelle e pubescenti, un po' viscoso,
di color rosso-ranciato più o meno vivo a seconda dell'età, sovente con
zone più marcate, nel fungo adulto a macchie verde-rame: lamelle spesse,
strette, color ranciato-languido, con macchie verdi in età; gambo subito
cavo, cilindrico, del color del cappello, con piccole fossette ovali o
rotonde a tinta più marcata ed in età pure a chiazze verdi; carne
granulosa, bianco-gialla e alla periferia colore ranciato, di buon
odore; latte copioso, colore ranciato vivo, di sapore piperato che
tramanda alla carne; basidii clavati, 40-45 × 9-10 µ.; spore quasi
rotonde, echinulate, 10 × 8 µ.

Si trova in tutte le selve, specialmente ai margini erbosi sotto le
piante conifere, dal luglio al novembre.

Il ~Lapacendro buono~ è uno dei funghi _più sicuri_ e più in uso che si
conoscano. Già i Romani ne apprezzarono le proprietà mangerecce. Plinio
nella sua storia naturale lo mette a paro dell'Uovolo, e negli affreschi
scoperti a Pompei si trova pure la figura di questo fungo. I metodi
usitati per prepararlo sono alla graticola e al tegame. Onde riesca
saporito conviene scegliere individui giovani e ben conservati. Nel
fungo adulto la carne diventa grumosa e perde molto del primitivo
sapore.

  [Illustrazione: Tav. LXIV — Lactarius deliciosus (Linn.) Fr.
  (Lapacendro buono)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-d_ Fungo in vario grado di sviluppo. _e_
Fungo sezionato verticalmente. _f_ Basidii. _g_ Spore.

LACTARIUS SANGUIFLUUS Paul. — Tav. LXV.

~Ital.~ Lapacendro sanguigno. ~Volg.~ Fong dal sangue, Sanguignol.
~Franc.~ Lactaire à suc rouge.

Ha cappello da convesso-ombelicato spianato-depresso o quasi
imbutiforme, col margine da prima rivolto verso le lamelle e
bianco-pruinato, viscoso, di color ranciato-vinoso, poi ranciato-auroreo
con macchie verde-rame, a zone più marcate che spariscono con l'età;
lamelle spesse, sottili verso il gambo, attaccate e leggermente
scorrenti sullo stesso, di color roseo, carnicino o violaceo-livido,
volgenti al ranciato nel fungo adulto e macchiate di verde; gambo pieno
o raramente cavo, attenuato verso la base, rosso-sanguigno o roseo, poi
del colore del cappello, da prima coperto d'una pruina bianca, sovente a
fossette con tinta più forte e colle medesime macchie verde-rame del
cappello e delle lamelle, prodotte dal latte che al contatto dell'aria
cangia di colore; carne bianca, al taglio macchiata di rosso, d'odore
grato da frutta e sapore acre-piperato; latte di colore sanguigno,
piperato; basidii clavati, 35-40 × 8-10 µ.; spore quasi rotonde,
echinulate, 8-10 × 8-9 µ.

Nasce nei pineti della zona della vite in famiglie numerose dall'agosto
al novembre.

Il ~Lapacendro sanguigno~ ha le _medesime proprietà_ e serve ai medesimi
usi del ~Lapacendro buono~, col quale generalmente si confonde,
specialmente quando è intieramente sviluppato e perde i bei colori
giovanili; però il latte di color sangue lo conserva e da questo
carattere può essere sempre distinto. Non cresce in montagna, nè nelle
selve di conifere, ma esclusivamente nei boschetti di _Pino_ nelle valli
vitifere. Non si trova quindi in Val di Sole, in Val di Fiemme, Val di
Rendena ecc. dov'è surrogato dal ~Lapacendro buono~, il quale vegeta fin
quasi al termine della vegetazione arborea.

È di gusto più delicato del ~Lapacendro buono~ e viene generalmente
preferito a questo nei luoghi dove cresce in società.

  [Illustrazione: Tav. LXV — Lactarius sanguifluus Paul.
  (Lapacendro sanguigno)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-d_ Fungo in vario grado di sviluppo. _e_
Individuo sezionato verticalmente. _f_ Basidii. _g_ Spore.

LACTARIUS VOLEMUS Fr. — Tav. LXVI.

~Ital.~ Peveraccio giallo. ~Franc.~ La vachette. ~Ted.~ Brätling.

Ha cappello da prima globoso poi spianato-depresso, con margine da prima
rivolto verso le lamelle e bianco pubescente, secco, di colore giallo
aranciato o giallo fulvo tendente al bruno nel centro, tutto screpolato
in età; lamelle spesse, da prima bianche poi giallognole, attenuate alle
due estremità, un po' decorrenti sul gambo; gambo solido, cilindrico,
duro, del colore del cappello o un po' più languido; carne compatta,
dura, bianca, al taglio bruna, di sapore dolce e odore grato; latte
copiosissimo, bianco, immutabile, di sapore dolce; spore bianche,
rotonde, echinulate, 8-9 µ. di diametro.

Vegeta copioso tanto nelle selve di conifere che di piante frondose dal
luglio all'ottobre, specialmente nei luoghi muscosi.

È fungo _assolutamente innocuo_ e di buon gusto se viene ben cotto e
condito.

Da noi non è conosciuto, ma in altri luoghi, specialmente nell'Austria
inferiore, è ricercato a preferenza del ~Lapacendro buono~. Colà si
prepara dal popolo alla graticola facendo un taglio longitudinale al
gambo e cospergendolo con molto sale, e dalle classi agiate alla
casseruola con burro, brodo di carne, pepe, sale, prezzemolo e quando è
presto cotto aggiungendovi del semolino (gries) quanto è necessario ad
assorbire l'intingolo, e poi a piena cottura si serve come contorno alla
carne.

  [Illustrazione: Tav. LXVI — Lactarius volemus Fr.
  (Peveraccio giallo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Individuo in vario grado di sviluppo.
_c_ Individuo sezionato verticalmente. _d_ Spore.

LACTARIUS VELLEREUS Fr. — Tav. LXVII.

~Ital.~ Lattario lanuto. ~Franc.~ Le poivré moutonné. ~Ted.~
Wollschwamm.

Ha cappello convesso-ombelicato, poi ad imbuto, assai carnoso, compatto,
tutto coperto da una fina lanugine di colore bianco-calce; lamelle
grossette, distanti, sovente ramose, al gambo troncato-attaccate,
bianche; gambo corto, obeso, bianco, pubescente; carne compatta,
granulosa, acre; latte bianco, acre-piperato, diventante al contatto
dell'aria, dopo qualche tempo, color zolfino; basidii clavati, 40-50 ×
7-10 µ.; spore bianche, quasi rotonde, 6-8 × 6 µ. minutamente asperule.

Cresce copioso in greggi nelle selve di conifere dal luglio all'ottobre.

Di questo fungo ho dato la figura perchè si distingua dalla ~Rossola
delica~, che è mangereccia e colla quale ha moltissima somiglianza. Pel
suo latte riesce assai drastico e, se mangiato in quantità, agisce come
vomitorio; perde però queste proprietà se viene prima bollito nell'acqua
e poi, gettandola via, cucinato. In vari luoghi si usa prepararlo per
l'inverno in salamoia cuocendolo quasi intieramente nell'acqua e poi,
spremuto, polverizzandolo con sale e collocandolo in vasi di terra
ponendovi sopra un peso per tenerlo ben compresso. Quando si vuol
mangiarlo, se lo prende fuori e si cuoce alla graticola nel modo già
altrove accennato. Trattandolo così riesce innocuo, ma non però buono.

  [Illustrazione: Tav. LXVII — Lactarius vellereus Fr.
  (Lattario lanuto) (SOSPETTO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo bene sviluppato. _b_ Fungo
sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Russula.

Funghi carnosi con cappello e gambo, senza anello e volva; tessuto del
gambo contiguo a quello del cappello; lamelle rigide, fragili, senza
succo latteo, al gambo per lo più libere o soltanto aderenti; carne
granulosa; spore bianche o giallognole, globose o quasi, con episporio
echinulato.

RUSSULA DELICA Fr. — Tav. LXVIII.

~Ital.~ Rossola delica, Colombina bianca. ~Franc.~ Prévat.

Ha cappello convesso-depresso e poi quasi imbutiforme, coi margini da
prima rivolti verso le lamelle, di colore bianco sporco, con tinta qua e
là nocciuola, quasi sempre coperto dalla terra o dagli aghi delle
conifere che smuove crescendo; lamelle abbastanza spesse, sovente
forcate, un po' decorrenti sul gambo, bianche, sovente a riflesso glauco
o verde-rame languidissimo; gambo eguale, cilindrico, glabro, bianco,
sovente alla sommità con zona colore celestino o verde rame; carne
granulosa, di odore non tanto marcato e di sapore un po' piccante nel
fungo giovane; basidii clavati, 50-55 × 12-15 µ.; spore bianche,
rotonde, echinulate, 9-12 × 9-11 µ.

È comune specialmente la varietà a lamelle glauche (~Russula chloroides~
(Krombh.) Bres.) nelle selve tanto di conifere che di piante frondose
dal giugno all'ottobre in famiglie di molti individui disposti per lo
più in circoli.

È fungo _mangereccio_ ma non della migliore qualità a motivo della carne
troppo grossolana e dura. Conviene perciò cuocerlo molto bene e ben
condirlo, affinchè riesca gradevole. È facile confonderlo col ~Lattario
lanuto~, dal quale diversifica specialmente per la mancanza di latte,
pel colore meno bianco e per la carne meno acre.

  [Illustrazione: Tav. LXVIII — Russula delica Fr. (Rossola delica)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui in posizione diversa.
_c_ Individuo sezionato verticalmente. _d_ Basidii e cistidii. _e_
Spore.

RUSSULA VIRESCENS Schaeff. — Tav. LXIX.

~Ital.~ Verdone, Colombina verde, macchiata. ~Franc.~ Palomet. ~Ted.~
Grünlicher Täubling.

Ha cappello carnoso, da prima quasi globoso, poi piano e depresso nel
centro, secco, colla superficie subito screpolata in areole poligonali,
di colore verde rame o glauco-azzurrognolo o anche giallo-verde su fondo
paglierino; lamelle strette, eguali, spesse, bianche, fragili, al gambo
attenuato-libere; gambo eguale, rugoso-strisciato, pieno d'una sostanza
spugnosa, poi a cavità, bianco; carne compatta, un po' granulosa,
bianca, al taglio diventante di tinta ontano-pallida, di grato odore e
sapore; basidii clavati, 36-40 × 9-10 µ.; spore bianche, quasi rotonde,
echinulate, 7-9 × 7-7½ µ.

Nasce nei boschi a foglia o misti dal luglio all'ottobre in famiglie.

È uno dei funghi _più squisiti_, e si può preparare tanto alla graticola
che al tegame. Non è facile confonderlo con altre specie se si osserva
alle screpolature del cappello, che non si verificano mai sotto questo
aspetto in altre Rossole.

  [Illustrazione: Tav. LXIX — Russula virescens Schaeff. (Verdone)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Individuo sezionato verticalmente. _d_ Basidii e cistidii. _e_ Spore.

RUSSULA LEPIDA Fr. — Tav. LXX.

~Ital.~ Rossola lepida, Colombina rossa di sapore dolce. ~Franc.~
Rougillon pourpre. ~Ted.~ Rosen-Täubling.

Ha cappello carnoso, compatto, da convesso spianato-depresso, secco, di
colore roseo-sanguigno o rosso-aranciato, col centro in età
biancheggiante e coll'epidermide screpolata in areole o squame; lamelle
abbastanza spesse, grossette, qua e là forcate, al gambo rotondate,
bianche, poi giallognole, verso il margine del cappello talora col
taglio rosso; gambo robusto, solido, liscio o un po' rugoso, bianco,
tinto in parte di roseo; carne bianca, _mite_, compatto-granulosa, di
sapore grato di nocciuola e odore non marcato; cistidii fusiformi, 70-80
× 9-11 µ.; basidii 35-40 × 8-10 µ.; spore bianche, echinulate,
rotondate, 7-9 µ.

Cresce nei boschetti frondosi delle valli dal luglio all'ottobre in
greggi.

Ha le _medesime proprietà_ e il medesimo gusto del ~Verdone~, e perciò
merita d'essere conosciuta ed apprezzata. Osservandola solamente al
colore, si può confonderla con altre specie di ~Rossola~ venefiche o
sospette, come la ~Russula emetica~ (Tav. LXXIII), ~Russula rubra~,
~Russula sanguinea~ ecc.; ma, oltre i caratteri specifici quivi
indicati, una nota pratica sicura per distinguere questa specie, come
pure tutte le ~Rossole~ mangerecce dalle ~Rossole~ venefiche e sospette,
si è il sapore della carne, il quale nelle prime è dolce, mite, caseoso,
e nelle seconde è acre e piperato. Basta quindi, nel dubbio che un
esemplare di ~Rossola~ sia o no venefico o sospetto, assaggiarne la
carne; se questa è mite si può senza nessun pericolo mangiarne, se è
acre si deve rifiutare. Nè tale assaggio riesce di danno stante la
tenuità della materia e poi perchè appena assaggiata si può tosto
rigettare.

  [Illustrazione: Tav. LXX — Russula lepida Fr. (Rossola lepida)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Sezione verticale d'un individuo. _d_ Basidii e cistidii. _e_ Spore.

RUSSULA CYANOXANTHA Schaeff. — Tav. LXXI.

~Ital.~ Rossola iridescente, Rossola maggiore, Colombina maggiore.
~Franc.~ Charbonnier. ~Ted.~ Graublauer Täubling.

Ha cappello carnoso, compatto, da prima ovale, poi spianato-depresso,
glabro, striato, a tempo umido viscoso, di vario colore, bruno ceruleo,
con centro giallastro, lilacino-violaceo, violaceo-porporino, grigio
ardesia o piombino, con tinta qua e là lilacino-cianea a seconda
dell'età o del tempo umido o secco; lamelle spesse, larghe, fragili,
sovente forcate e con lamellette, al gambo attenuato-attaccate, bianche;
gambo robusto, verso la base per lo più attenuato, bianco o con tratti a
tinta lilacino-violacea o anche tutto lilacino, pieno, poi lacunoso;
carne compatto-granulosa, bianca, sotto l'epidermide lilacino-violacea,
di sapore _mite_ e odore non marcato; basidii clavati, spore quasi
rotonde, bianche, 7-9 × 7-8 µ., echinulate.

Vegeta per lo più nelle selve conifere di montagna in famiglie dal
giugno all'ottobre.

Anche questa ~Rossola~ è _squisita_, del medesimo gusto del ~Verdone~ e
della ~Rossola lepida~. Non è facile confonderla con altre se si osserva
la sua robustezza; pei colori si avvicina molto alla ~Rossola grigia~
(Tav. LXXVII), che è più fragile e con lamelle colorate, ma anche questa
è mangereccia, per cui nessun danno ne deriverebbe dallo scambio.

  [Illustrazione: Tav. LXXI — Russula cyanoxantha Schaeff.
  (Rossola maggiore)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Individuo sezionato verticalmente. _d_ Parte dell'imenio per vedere la
disposizione delle lamelle. _e_ Basidii e cistidii. _f_ Spore.

RUSSULA VESCA Fr. — Tav. LXXII.

~Ital.~ Rossola edule. ~Volg.~ Panarola fumola (Veneto). ~Franc.~
Rougillon comestible. ~Ted.~ Essbaren Täubling.

Ha cappello carnoso, da convesso spianato-depresso, glabro, a tempo
umido un po' viscoso, presto secco, di colore bruno-carnicino, più
languido nel centro, che assume coll'età una tinta giallo-lurida;
lamelle spesse, strette, nel fungo giovane verso il piede
rotondato-attaccate, poi un po' decorrenti, bianche, a tempo umido
ploranti, indi a macchie gialliccie, prodotte dal disseccamento delle
goccie; gambo solido, un po' ventricoso, rugosetto, bianco, con tinta a
tratti carnicina ed alla base ocracea; carne bianca, _mite_, compatta,
granulosa, di nessun odore e sapore speciale; cistidii fusoidei, 65 × 8
µ.; basidii clavati, 40-50 × 7-8 µ.; spore rotonde, bianche, echinulate,
7-8 × 7 µ.

Vegeta copiosa nelle selve di conifere dal luglio all'ottobre.

Per la consistenza e compattezza della carne è molto affine alla
~Rossola iridescente~, della quale ha pure il gusto e le _qualità
nutritive_. Non è facile confonderlo con altre specie.

  [Illustrazione: Tav. LXXII — Russula vesca Fr. (Rossola edule)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Individuo sezionato verticalmente. _d_ Pezzetto d'imenio per vedere la
disposizione delle lamelle. _e_ Basidii e cistidii. _f_ Spore.

RUSSULA EMETICA Fr. — Tav. LXXIII.

~Ital.~ Rossetta, Colombina rossa. ~Volg.~ Panarola rossa (Veneto).
~Franc.~ L'Emétique. ~Ted.~ Speitäubling.

Ha cappello da convesso spianato-depresso, viscoso, glabro, color roseo,
roseo-sanguigno, qua e là biancheggiante o anche a chiazze gialle, col
margine in età solcato; lamelle un po' distanti, eguali, al piede
rotondato-libere, bianche, poi paglierine; gambo solido, duro indi
molle, rugosetto, bianco o con tinta del colore del cappello; carne
bianca, sotto l'epidermide rosea, _acerrima_; cistidii fusoidei, 50-60 ×
8-10 µ.; basidii clavati, 35-40 × 8-10 µ.; spore quasi rotonde,
echinulate, bianche, 8-10 × 8 µ.

Cresce a preferenza nei boschi frondosi, ai margini erbosi, dal luglio
all'ottobre.

Questo fungo si considera _venefico_ e si citano dagli autori dei casi
di avvelenamento. Quanto per mia propria esperienza posso dire si è che
in dosi piccole è certamente innocuo, ma, per la carne molto acre e
amara, riesce un cibo poco gustevole. Anche se preparato in unione ad
altri funghi mangerecci di buon gusto li rende molto meno gradevoli.

  [Illustrazione: Tav. LXXIII — Russula emetica Fr.
  (Rossetto) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii e cistidii. _e_ Spore.

RUSSULA INTEGRA Linn. — Tav. LXXIV.

~Ital.~ Rossola buona. _Franc._ Rougillon bâtard. _Ted._ Rother
Täubling.

Ha cappello carnoso, convesso, poi spianato-depresso, leggermente
viscoso a tempo umido, colore rosso-porpora, con centro più languido o
talvolta bianco-giallognolo, al margine da prima liscio, poi
solcato-tubercoloso; lamelle abbastanza spesse, molto larghe, nel fondo
congiunte a vene, al gambo rotondato-aderenti e bifide, nel fungo
giovane bianche, poi tosto con tinta giallo-alutacea; gambo quasi eguale
o attenuato alla base, striato-rugosetto, pieno, poi lacunoso, bianco;
carne bianca, _mite_, di sapore grato, quasi di cacio e odore
non marcato; cistidii rari, fusoidei, 60 × 9 µ.; basidii
clavato-subventricosi, 45-50 × 9-12 µ.; spore quasi rotonde, echinulate,
gialliccie, 7-9 × 7-8 µ.

Cresce a preferenza nei querceti e boschi di alberi frondosi al basso
delle valli, già dalla fine di maggio o dai primi di giugno in famiglie.

È una delle ~Rossole~ _migliori_ pel gusto e per la carne tenera, presto
cotta. È facile confonderla colla ~Rossola languente~ (Tav. LXXV) che è
indicata venefica. Per poterla con sicurezza distinguere conviene
osservare il gusto della carne, che nella ~Rossola buona~ è _mite_,
mentre nella ~Rossola languente~ è _molto acre_. Inoltre quest'ultima
~Rossola~ si trova per lo più soltanto in autunno e nelle selve di
conifere.

  [Illustrazione: Tav. LXXIV — Russula integra Fr. (Rossola buona)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii e cistidii. _e_ Spore.

RUSSULA VETERNOSA Fr. — Tav. LXXV.

~Ital.~ Rossola languente. ~Franc.~ Rougillon languissant.

Ha cappello carnoso, da convesso spianato-depresso, a tempo umido un po'
viscoso, di colore roseo carico o carnicino, presto impallidente al
centro, che resta biancastro o giallo-paglia, col margine nel fungo
adulto solcato-tubercolato; lamelle spesse, al gambo rotondato-aderenti
o libere, fragili, da prima bianche, poi giallastro-isabelline; gambo
spongioso-pieno, poi lacunoso, rugosetto, eguale o un po' dilatato
all'apice, per lo più bianco o con tinta rosea verso la base; carne
bianca, caseoso-spongiosa, _acerrima_; cistidii fusoidei, 60-80 × 7-10
µ.; basidii clavato-capitati, 35-40 × 10-12 µ.; spore gialle,
echinulate, quasi rotonde, 8-10 × 8-9 µ.

Vegeta nelle selve di conifere in montagna dalla fine di agosto
all'ottobre.

Questa ~Rossola~ è considerata _venefica_ dagli autori forse più per il
sapore acre della sua carne che per fatti constatati di avvelenamento.
Da noi è molto rara, ed io la trovai sempre in pochissima quantità.
Dall'aspetto esterno sembra affatto eguale alla ~Rossola buona~, dalla
quale però si può subito distinguere per l'acredine.

  [Illustrazione: Tav. LXXV — Russula veternosa Fr.
  (Rossola languente) (SOSPETTO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii e cistidii. _e_ Spore.

RUSSULA ALUTACEA Fr. — Tav. LXXVI.

~Ital.~ Rossola alutacea. ~Volg.~ Colombina rossa e gialla. ~Franc.~
Rougillon. ~Ted.~ Ledergelber Täubling.

Ha cappello da convesso piano-depresso, carnoso, a tempo umido viscoso,
col margine in età appena solcato-tubercoloso, di colore fosco-porpora o
rosso, con centro quasi nero o anche pallido e a chiazze giallastre;
lamelle spesse, grossette, nel fondo congiunte a vene, eguali, al piede
sinuato-aderenti o rotondato-libere, da bianche ocracee; gambo robusto,
rugosetto, bianco o qua e là tinto di rosso o anche tutto rosso, pieno
d'una sostanza in età spongiosa; carne bianca, grumosa, al taglio
diventante paglierina sotto l'epidermide, _mite_; cistidii fusoidei,
70-80 × 9-10 µ.; basidii clavati, ventricosi, 45-50 × 11-13 µ.; spore
quasi rotonde, gialle, echinulate, 10-11 × 9-10 µ.

Si trova a preferenza nei boschi di quercia dall'agosto al novembre.

È fungo di _ottima qualità_, a carne più compatta di quella della
~Rossola buona~, alla quale molto somiglia.

  [Illustrazione: Tav. LXXVI — Russula alutacea Fr.
  (Rossola alutacea)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Sezione verticale d'un individuo. _d_ Basidii e cistidii e tessuto
sottoposto. _e_ Spore.

RUSSULA GRISEA Pers. — Tav. LXXVII.

~Ital.~ Rossola grigia. ~Franc.~ Rougillon gris. ~Ted.~ Grauer Täubling.

Ha cappello da convesso piano-depresso, glabro, a tempo umido viscoso,
col margine tenue, da vecchio un po' striato-solcato, di colore molto
vario nel medesimo individuo, lilacino, celestino, grigiastro, olivaceo,
glauco-cesio, talora nel primo sviluppo quasi bianco, poi va colorandosi
e nel fungo vecchio presenta una tinta uniforme grigio-acciaio con
qualche sfumatura di giallo-sporco o olivaceo; lamelle spesse, eguali,
sottili, al gambo attenuato-attaccate, bianche, poi nel fungo sviluppato
color cera vergine; gambo pieno, lacunoso, un po' ventricoso, duro,
rugosetto, bianco; carne bianca, _mite_, sapida; cistidii fusoidei,
50-65 × 10-12 µ.; basidii clavati, 30-35 × 7-8 µ.; spore quasi rotonde,
echinulate, ocroleuche, 7-8 × 6-7 µ.

Si trova molto frequente tanto nelle selve di conifere che nei boschi a
foglia dal luglio all'ottobre.

È una delle ~Rossole~ _più gustevoli_. Ha carne tenera, di sapore dolce,
da cacio, ed è subito cotta. Non si può confondere con ~Rossole~ acri.
Pei colori si avvicina alla ~Rossola maggiore~, pure mangereccia, ma è
di statura minore, più gracile e fragile in tutte le sue parti.

  [Illustrazione: Tav. LXXVII — Russula grisea Pers. (Rossola grigia)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Fungo sezionato verticalmente. _e_ Basidii. _f_ Spore.

RUSSULA AURATA Fr. — Tav. LXXVIII.

~Ital.~ Rossola dorata. ~Franc.~ Rougillon doré. ~Ted.~ Goldfarbener
Täubling.

Ha cappello da convesso piano-depresso, glabro, a tempo umido viscoso,
col margine nel fungo sviluppato solcato-tubercoloso, di colore
giallo-uovo o dorato, con tinta qua e là rossa o porporina, raramente
tutto unicolore giallo, nel centro talora anche bruno-porpora; lamelle
spesse, eguali, al piede rotondato-libere, da bianco gialle, col taglio
giallo-uovo; gambo quasi eguale o ventricoso, bianco o con tinta gialla,
rugosetto, pieno, poi cavo o lacunoso; carne bianca, sotto l'epidermide
di color citrino, _mite_; cistidii fusoidei, 55-60 × 9-12 µ.; basidii
clavati, ventricosi, 45-50 × 13-15 µ.; spore quasi rotonde, gialle,
echinulate, 10 × 8-9 µ.

Cresce a preferenza nelle selve di ~Abete bianco~ in greggi numerose in
luglio ed agosto; raramente nell'autunno.

È forse la _migliore specie_ di ~Rossola~. Ha carne tenera delicata, di
squisito sapore e subito cotta. Anche pei caratteri distintivi speciali
è difficile confonderla con altre; merita quindi d'essere ben
conosciuta.

  [Illustrazione: Tav. LXXVIII — Russula aurata Fr. (Rossola dorata)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Fungo sezionato verticalmente. _e_ Basidii. _f_ Spore.

RUSSULA LUTEA Fr. — Tav. LXXIX.

~Ital.~ Rossola gialla. ~Franc.~ Rougillon jaune. ~Ted.~ Gelber
Täubling.

Ha cappello poco carnoso, da convesso piano-depresso, a tempo umido
viscoso, col margine soltanto negli individui vecchi solcato, quantunque
tenue, d'un bel colore uniforme in tutta la superficie giallo-uovo;
lamelle spesse, attenuato-libere al gambo, eguali, fragili, da prima
bianche, poi giallo-isabelline, nel fondo congiunte a vene; gambo
per lo più un po' ventricoso, bianco, vuoto, molle, fragile,
rugosetto-reticolato; carne bianca, _mite_; cistidii rari, fusoidei,
60-70 × 6-7 µ.; basidii clavati, 35-40 × 12-15 µ.; spore gialle, quasi
rotonde, echinulate, 8-9 × 7-9 µ.

Si trova gregaria tanto nelle selve conifere che frondose, però sempre
in poca quantità, dal luglio all'ottobre.

È specie _mangereccia_ molto delicata, gustosissima e per la carne
tenera subito cotta. Anche questa specie, come la ~Rossola dorata~,
offre caratteri speciali da non potersi confondere con altre, per cui la
raccolta non può essere pericolosa.

  [Illustrazione: Tav. LXXIX — Russula lutea Fr. (Rossola gialla)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Fungo sezionato verticalmente. _e_ Basidii e cistidii. _f_ Spore.


Genere Cantharellus.

Funghi carnosi con cappello e gambo o cappello soltanto, senza anello e
volva; tessuto del gambo contiguo a quello del cappello; lamelle grosse,
carnoso-ceracee, veniformi, ramose e reticolate, col taglio ottuso,
scorrenti sul gambo; spore bianche o paglierine, ellittiche, ovate o
ovato-allungate; basidii a 4-8 sterimmi.

CANTHARELLUS CIBARIUS Fr. — Tav. LXXX.

~Ital.~ Gallinaccio, Capo gallo. ~Volg.~ Finferlo, Galetto, Zaldi
(Lombardia). ~Franc.~ Chanterelle. ~Ted.~ Pfifferling.

Ha cappello carnoso, convesso, poi depresso-concavo, finalmente ad
imbuto, coi margini irregolari, lobati, sinuato-ondulati, crespi ecc.,
secco, glabro o da giovane appena pubescente, di colore giallo-dorato o
giallo-ranciato più o meno vivo, raramente bianco con tinta ai margini
canarino o lilacino-carnea; lamelle assai decorrenti sul gambo, da prima
a forma di vene, poi rialzate, ma sempre ottuse al taglio, reticolate,
ripetutamente forcate, del colore del cappello; gambo solido, per lo più
attenuato alla base, glabro, pure del medesimo colore; carne bianca, ai
lati gialla, fibrosa, di buon sapore ed odore; basidii 60-100 × 7-11 µ.;
spore color paglia, ellittiche, 8-12 × 4½-7 µ.

È comunissimo in tutte le selve dal giugno all'ottobre in grandi
famiglie, per lo più disposto in circoli o macchie.

Il ~Gallinaccio~ è fungo _mangereccio_ sommamente apprezzato, ed è
raccolto e mangiato dovunque. Offre un cibo oltrechè gustoso, anche
molto nutriente, essendo constatato che contiene il 24% di sostanze
azotate ed il 9% di sali nutritivi. Benchè di assoluta innocenza
conviene però raccogliere individui sani, non troppo sviluppati, giacchè
nel fungo vecchio la carne diventa molle, perde le proprietè nutritive
ed assume un odore forte, nauseante.

Non si può confondere con qualità venefiche. La specie che gli è molto
somigliante e che anzi sembrerebbe una varietà piccola è il
~Cantharellus Quèletii~ Fr., ma anche questo, del resto rarissimo, è
mangereccio. Il ~Cantharellus aurantiacus~ Wulf, poi è affatto diverso,
nè si può commutare col ~Gallinaccio~, e chi asserisce il contrario non
deve certamente conoscerlo.

  [Illustrazione: Tav. LXXX — Cantharellus cibarius Fr. (Gallinaccio)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-d_ Fungo in vario grado di sviluppo. _e_
Fungo sezionato verticalmente. _f_ Basidii. _g_ Spore.

CANTHARELLUS LUTESCENS Pers. (_Craterellus_ Aut.) — Tav. LXXXI.

~Ital.~ Cantarello giallo. ~Volg.~ Finferla. ~Franc.~ Chanterelle
jaunâtre. ~Ted.~ Gelblicher Faltenschwamm.

Ha cappello membranaceo, da convesso-ombelicato espanso-imbutiforme,
chiuso o aperto e comunicante colla cavità del gambo, a margine
irregolare, ondulato-repando e lobato, fioccoso-squamosetto e in età
glabrescente, colore fosco-ombrino impallidente; imenio di color giallo,
cangiante in rosso-auroreo o roseo-cesio, da prima liscio, poi coperto
da vene turgide, dicotomo-ramose; gambo compresso o canaliculato, nella
parte inferiore ingrossato, cavo, di colore arancio vivo; carne tenace,
di color giallo, di odore forte, un po' nauseante e di sapore non
marcato; basidii clavati, 70-100 × 6-7 µ.; spore giallognole, ovate,
10-12 × 6-8 µ.

Cresce tanto nelle selve conifere che a foglia in famiglie o a cespugli,
dall'agosto al novembre, e preferisce le località umide.

È fungo _mangereccio_ di conosciuta innocenza, ma molto inferiore al
~Gallinaccio~ per la carne più tenace e meno sapida. Per la manifesta
affinità e per la sua gracilità in confronto dell'antecedente, il volgo
lo distingue col nome femminile di _Finferla_.

  [Illustrazione: Tav. LXXXI — Cantharellus lutescens (Pers.) Fr.
  (Cantarello giallo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di funghi. _b_ Sezione verticale
d'un individuo. _c_ Basidii. _d_ Spore.

CANTHARELLUS CLAVATUS Pers. — Tav. LXXXII.

~Ital.~ Cantarello violaceo. ~Franc.~ Chanterelle pourpre. ~Ted.~
Hasenöhrl.

Ha forma assai variabile; da prima si presenta come una clava troncata
all'apice, poi si dilata e prende l'aspetto di trottolo o di ventaglio
coi margini per lo più lobati. La parte superiore che rappresenta il
cappello è nel fungo giovane color violaceo, poi passa al colore
olivastro; la parte laterale o imeniale è di colore viola carnicino, da
prima liscia, indi percorsa da vene turgide, ramose e reticolate; il
gambo è breve, obeso, si unisce alla parte imeniale senza segno di
distinzione, e ne ha il medesimo colore. La carne è bianca, di sapore un
po' acidulo nel fungo adulto. Le spore sono gialliccie, a forma di
mandorla, allungate, 10-13 × 4-5 µ.

Cresce per lo più a cespi e in lunghe file nelle selve di conifere in
montagna dall'agosto all'ottobre.

Il ~Cantarello violaceo~ è specie _mangereccia_ di buon gusto, purchè si
scelgano esemplari giovani; il fungo adulto diventa troppo acido e
perciò si deve rigettare. Per la sua forma singolare e pei colori che lo
distinguono non si può confondere con altra specie.

  [Illustrazione: Tav. LXXXII — Cantharellus clavatus Fr.
  (Cantarello violaceo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di funghi. _b_ Individuo isolato
a forma di ventaglio. _c_ Individuo sezionato verticalmente. _d_ Spore.


Genere Craterellus.

Funghi carnoso-membranacei, con cappello e gambo, senza anello e volva;
tessuto del gambo contiguo a quello del cappello; cappello aperto nel
gambo; imenio liscio, senza lamelle o vene, ma talora con qualche
rugosità; spore _bianche_, ellittiche; basidii a due sterimmi.

CRATERELLUS CORNUCOPIOIDES Pers. — Tav. LXXXIII.

~Ital.~ Trombetta da morto. ~Franc.~ Trompette des morts. ~Ted.~
Todtentrompete.

Ha cappello carnoso-membranaceo, aperto nel gambo a forma di imbuto, coi
margini convessi, lobati e ondulato-sinuosi, di colore fuligginoso, con
piccole squamette di tinta più carica; imenio o parte inferiore del
cappello liscia e con qualche ruga in età, di colore cenere-fuliggineo;
gambo cavo, glabro, con lacune longitudinali, attenuato verso la base;
carne concolore, di odore un po' marcato nel fungo adulto; basidii
cilindraceo-clavati, all'apice forcati (bisterimmi), 65-75 × 8-9 µ.;
spore ellittiche, 10-15 × 7-9 µ.

Vegeta a preferenza nei luoghi umidi tanto nelle selve di conifere che
di alberi a foglia dall'agosto al novembre.

La ~Trombetta da morto~ ha quasi il _medesimo gusto_, la medesima
consistenza della carne ed il medesimo odore, quando è bene sviluppato,
del ~Cantarello giallo~, e perciò merita d'essere preso in
considerazione quantunque il colore triste, che gli fece aggiungere al
suo nome l'appellativo _da morto_, non ne lusinghi troppo la raccolta.
Non si può confondere con specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. LXXXIII — Craterellus cornucopioides Pers.
  (Trombetta da morto)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Fungo sezionato verticalmente. _e_ Basidii e ife. _f_ Spore.


Genere Marasmius.

Funghi aridi, carnoso-tenaci, membranaceo-cartilaginosi, con cappello e
gambo, senza anello e volva; tessuto del gambo contiguo a quello del
cappello; lamelle tenaci, al gambo libere, sinuate o aderenti; spore
_bianche_, ovate o ovato-allungate, liscie.

MARASMIUS OREADES Bolt. — Tav. LXXXIV.

~Ital.~ Fungo color d'Isabella, Oreade. ~Volg.~ Gambe secche. ~Franc.~
Faux mousseron. ~Ted.~ Herbstmousseron.

Ha cappello carnoso-tenace, da convesso-campanulato spianato e umbonato,
col margine in età striato, glabro, a tempo umido un po' lubrico, di
colore isabella carico, poi invecchiando nocciuola o alutaceo o anche
biancastro; lamelle distanti, al gambo rotondato-libere, nel fondo
congiunte a vene, di colore bianco-acquoso, poi quasi del color del
cappello; gambo pieno, quasi eguale o appena ingrossato alla base,
tomentosetto, di tessuto fibroso, da prima bianco poi con tinta
nocciola; carne bianca, in età tenace, di buon sapore e odore; basidii
clavati, 45-60 × 5-6 µ.; spore bianche, obovate, 8-10 × 5-6 µ.

Vegeta nei luoghi erbosi selvatici, al margine delle strade, nei pascoli
ecc. in lunghe file dall'aprile al novembre.

L'~Oreade~ va annoverato tra le specie _mangerecce_ più gustevoli,
approssimandosi per l'aroma al ~Prugnuolo~. Però in vista della carne,
che tende al coriaceo, e per la durata abbastanza lunga della sua vita,
si devono sempre scegliere individui giovani di mezzo sviluppo, e
rigettare inoltre la parte inferiore del gambo, troppo fibrosa, onde
riesca veramente gradevole e di facile digestione. Si può facilmente
disseccare e usare come condimento, invece delle droghe, alla guisa del
~Prugnuolo~, del ~Prataiuolo~, del ~Cicciolo~ ecc. conservando egli
pure, anzi aumentando l'aroma colla disseccazione. Per questa sua
proprietà si trova in commercio, specialmente in Francia e Germania, e
si apprezza al pari dei funghi suddetti. Non si può confonderlo con
specie venefiche, essendo tutte quelle che gli assomigliano o mangerecce
o almeno innocue.

  [Illustrazione: Tav. LXXXIV — Marasmius oreades Bolt.
  (Fungo color d'Isabella)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di funghi in vario grado di
sviluppo. _b_ Sezione verticale di un individuo. _c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Volvaria.

Funghi carnosi con cappello e gambo, forniti di volva, ma senza anello;
tessuto del gambo distinto da quello del cappello; lamelle al piede
libere, di color roseo o carnicino; spore ovate o ellissoidee, liscie,
di tinta _rosea_.

VOLVARIA SPECIOSA Fr. — Tav. XLIV.

~Ital.~ Volvaria bianca. ~Franc.~ Volvaire blanche. ~Ted.~ Ansehnlicher
Blätterschwamm.

Ha cappello da campanulato espanso-gibboso o largamente umbonato,
glabro, _viscoso_, di colore biancastro con tinta paglierina ai margini
e grigia al centro; lamelle spesse, nel fungo giovanissimo bianche, poi
roseo-carnicine, col taglio finamente fimbriato, verso il gambo
rotondato-libere; gambo pieno, alto, all'apice attenuato, fibrilloso,
bianco, ingiallentesi coll'età, alla base fornito di volva membranacea,
libera, biancastra, col margine lobato; carne bianca, molle, di odore
sgradevole; basidii clavati, 40-45 × 11-13 µ.; spore obovate, color
carnicino, 15-18 × 8-10 µ.

Nasce negli orti, nei prati, ai margini delle vie, nei ruderati ecc. da
maggio in ottobre.

È specie _venefica_ che si potrebbe confondere, osservandola
superficialmente, colla ~Tobbietta bianca~ (Tav. XV) o colle forme più
elevate del ~Prataiuolo~ (Tav. LII-LIV), dai quali però subito si
distingue per la _mancanza dell'anello_ e per la _presenza della volva_.
Si abbia cura quindi, alla raccolta, di osservare bene le parti sovra
indicate e di farne i confronti colle tavole citate.

  [Illustrazione: Tav. XLIV — Volvaria speciosa Fr.
  (Volvaria bianca) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo quasi intieramente sviluppato. _b_
Sezione verticale. _c_ Basidii. _d_ Spore.

VOLVARIA GLOJOCEPHALA De C. — Tav. XLV.

~Ital.~ Volvaria fuligginosa. ~Franc.~ Volvaire grise.

Ha cappello campanulato, poi espanso-umbonato, col margine in età
striato, _viscoso_, di color fuliggine o bruno-marrone; lamelle spesse,
larghe, verso il gambo rotondato-libere, da bianche carneo-rossastre, al
taglio sottilmente dentate; gambo solido, lungo, attenuato all'apice,
bianco, poi diventante fuligginoso, alla base cinto da una volva
membranacea, bianca, lobata al margine; carne bianca, di odore
nauseante; basidii clavato-subfusoidei, 45-50 × 14-15 µ.; spore obovate,
rosee, 13-16 × 8-9 µ.

Nasce nei medesimi luoghi e nella medesima stagione della ~Volvaria
bianca~, della quale ha pure le _proprietà venefiche_. Si può confondere
colle forme grigio scure dell'~Amanita vaginata~ (Tav. XII), specie
mangereccia. Per distinguerla con sicurezza si osservino le lamelle, le
quali nella ~Volvaria glojocephala~ sono _rossastro-carnicine_ e nella
~Amanita vaginata~ sempre _bianche_ o con _leggera tinta grigiastra_ nel
fungo molto sviluppato.

  [Illustrazione: Tav. XLV — Volvaria glojocephala De C.
  (Volvaria fuliginosa) (VELENOSO)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui in vario grado di
sviluppo. _c_ Sezione verticale d'un individuo. _d_ Basidii. _e_ Spore.


Genere Entoloma.

Funghi carnoso-fibrosi, con cappello e gambo, senza anello e volva;
tessuto del gambo contiguo a quello del cappello; lamelle smarginate, di
colore roseo; spore poligonali, pentagone o esagone, _rosee_.

ENTOLOMA CLYPEATUM Linn. — Tav. XLVI.

~Ital.~ Agarico clipeato. ~Franc.~ Mousseron des haies.

Ha cappello convesso-subcampanulato, poi piano-umbonato, con margine
sinuato-repando, secco, sericeo, di colore fuligginoso-grigiastro
rischiarantesi nel fungo adulto; lamelle non tanto spesse, larghe,
sinuato-uncinate al gambo, bianco-grigiastre nel fungo giovane, indi
carnicino-sporco, al taglio irregolarmente crenulate; gambo eguale,
fibrilloso, bianco, all'apice pruinato, pieno, poi cavo; carne
bianco-grigiastra, fibrosa nel gambo, di odore e sapore poco marcato,
gradevole; basidii clavato-fusoidei, 30-40 × 10-12 µ.; spore carnicine,
angolate, per lo più di forma pentagonale, del diametro di 8-10 µ.

Nasce nei prati dove si trovano alberi o nei luoghi erbosi, pascoli ecc.
coperti da alberi a foglia, nell'estate e autunno, solitario o a cespi,
per lo più in lunghe file.

È _mangereccio_ e di buonissimo gusto. Basta una mezza ora o poco più
per la cottura. È facilmente invaso dagli insetti, per cui conviene
scegliere con accuratezza gli esemplari sani e non corrosi. Non si può
confondere con specie nocive.

  [Illustrazione: Tav. XLVI — Entoloma clypeatum Linn.
  (Agarico clipeato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di Funghi. _b_ Individuo
sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Clitopilus.

Funghi carnosi con cappello e gambo, senza volva e anello; tessuto del
gambo omogeneo con quello del cappello; lamelle scorrenti sul gambo,
colorate, con tinta rosea o carnicina; spore liscie o angolate, _rosee_.

CLITOPILUS PRUNULUS Scop. (_Agaricus Orcella_ Bull.) — Tav. XLVII.

~Ital.~ Grumato grigio, Prugnuolo bastardo. ~Volg.~ Paste, Pastine,
Fungo del lievito, Lievitato, Oladivo. ~Franc.~ Mousseron d'automne.
~Ted.~ Orcellas Blätterschwamm.

Ha cappello da convesso spianato-depresso, cogli orli arrotolati verso
le lamelle, di color cinereo o cinereo-biancastro o anche quasi bianco,
talora con zone concentriche più scure, secco e morbido come pelle di
guanto; lamelle spesse, strette, scorrenti sul gambo, da prima bianche o
grigiastre, poi carnicino pallido; gambo solido, eguale o ingrossato
alla base o anche ventricoso, bianco, centrale o eccentrico, talora
anche laterale, al piede coperto da bianca lanuggine; carne bianca,
pastosa, di sapore dolce e di odore assai marcato di pasta lievitata;
basidii clavati; spore fusoidee, rosee, 10-13 × 5-6 µ.; con nervature
longitudinali a perfetta maturanza.

Nasce dovunque tanto nelle selve di conifere che nei boschi a foglia dal
giugno all'ottobre, sparso qua e là senza disposizione speciale.

Questa specie è senza dubbio una delle _più gustevoli_. Possiede una
carne tenera, delicata, presto cotta e gradevolissima. Il modo migliore
di prepararlo è ad uso frittura, come ho indicato al n. 3º del paragrafo
che tratta della cucinatura dei Funghi. Riesce buonissimo anche
disseccato, aumentando di aroma, e serve pure come condimento. Non si
può confondere con specie nocive, ed inoltre per il suo speciale odore
di lievito è facilissimo il riconoscerlo anche dai meno pratici.

  [Illustrazione: Tav. XLVII — Clitopilus prunulus Scop.
  (Grumato grigio)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo nei varii gradi di sviluppo. _d_
Fungo sezionato verticalmente. _e_ Basidii. _f_ Spore.


Genere Pholiota.

Funghi carnosi con cappello e gambo, forniti di anello, ma generalmente
senza volva; tessuto del gambo omogeneo con quello del cappello; lamelle
al gambo generalmente smarginate, colorate, di tinta ocracea, ferruginea
o ombrina; spore liscie, obovate o ellissoidee, _ocracee_ o _ombrine_.

PHOLIOTA CAPERATA Pers. — Tav. XLVIII.

~Ital.~ Agarico grinzoso. ~Franc.~ Agaric ridé. ~Ted.~ Runzliger
Blätterschwamm.

Ha cappello da convesso-emisferico espanso, da prima coperto da
squamette bianche, pelose, poi glabro e rugoso specialmente verso il
margine, di colore giallo-paglierino, qua e là più o meno marcato;
lamelle spesse, al gambo smarginate e col taglio seghettato, di colore
da prima giallo-pallido, poi ocraceo; gambo solido, sopra l'anello
bianco e squamuloso, sotto fibrilloso con tinta paglierina, eguale o
verso la base ingrossantesi; anello membranaceo, distante, sovente
obliquo, bianco, con zona ocracea; volva tenue come pellicula, all'apice
libera, bianca o con tinta gialla, presto svanente e visibile soltanto
negli individui giovani; carne color paglia, di odore e sapore leggiero,
grato; basidii clavati, 40-45 × 12 µ.; spore allungate, quasi a forma di
mandorla, di color ocraceo, 13-15 × 7-8 µ.

Nasce copioso in circoli fra il muschio nelle selve alpine di conifere,
come in Val di Sole, Rabbi, Andalo, Rumo, Paneveggio ecc.

L'~Agarico grinzoso~ è fungo _mangereccio_ ma non dei migliori. La carne
del gambo è piuttosto tenace e fibrosa e perciò deve essere ben cotta.
Negli esemplari più sviluppati sarebbe meglio rigettare la parte del
gambo sotto l'anello. Preparato bene riesce abbastanza saporito e
certamente più gradevole di altre specie che si reputano buone. Merita
quindi di essere conosciuto ed utilizzato negli usi culinari. Non vi
sono specie venefiche colle quali può essere confuso; ha invece molta
somiglianza con diverse specie di ~Cortinarii~ o insipide o sospette,
dalle quali si potrà facilmente distinguere per l'anello e la volva. I
~Cortinarii~ non posseggono volva, nè hanno anello membranaceo, ma
soltanto una cortina fibrillosa come tela di ragno o bambagiosa da
simulare un anello.

  [Illustrazione: Tav. XLVIII — Pholiota caperata Pers.
  (Agarico grinzoso)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui in vario grado di
sviluppo. _c_ Individuo veduto dalla parte lamellare. _d_ Individuo
sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.

PHOLIOTA PRAECOX Pers. — Tav. XLIX.

~Ital.~ Agarico primaticcio, Marzuolo. ~Volg.~ Fonghi marzioi (Veneto),
Ciodeti. ~Franc.~ Le précoce. ~Ted.~ Frühschwamm.

Ha cappello da convesso-spianato, depresso o anche leggiermente
umbonato, umido e un po' viscido a tempo piovoso, di colore da prima
bianco sporco o bianco con sfumatura fuligginosa, indi gialliccio nel
centro e biancastro al margine; lamelle spesse, verso il gambo
smarginate e uncinate, di colore bianco-acquoso nel fungo giovane e
canella-scuro nel fungo adulto; gambo eguale o ingrossato alla base,
internamente midolloso, poi vuoto, pubescente, bianco e in età
oscurantesi, fornito di anello membranaceo, supero, lacerato, che
svanisce nel fungo intieramente sviluppato; carne bianca, molle; basidii
clavati, 30 × 8 µ.; spore di colore ferruginoso, ovato-allungate, 9-11 ×
5-6 µ.

Nasce nei luoghi erbosi lungo le strade, al margine delle selve, dei
campi, prati ecc. dall'aprile all'estate, solitario o a pochi individui
qua e là sparsi.

È specie _affatto innocua_, ma per la carne troppo molle e di sapore
appena marcato riesce di qualità ordinaria. È da preferirsi, quindi,
invece che solo, di usarlo in unione ad altre specie. Non si può
confondere con funghi velenosi.

  [Illustrazione: Tav. XLIX — Pholiota praecox Pers.
  (Agarico primaticcio)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane con brandelli di anello
attaccati al margine del cappello. _b-c_ Due individui di pieno
sviluppo. _d_ Individuo sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.

PHOLIOTA AEGERITA (Porta) Brig. (_Ag. cylindraceus et attenuatus_ De C.
_Ag. pudicus_ Fr. vix Bull. _Ag. Brigantii_ Fr. _Ag. Pioparello_ Viv.) —
Tav. L.

~Ital.~ Pioppino, Piopperello. ~Volg.~ Fungo di pioppo, Fong de albera,
Fong de salgar. ~Franc.~ Champignon du peuplier, Pivoulade.

Ha cappello da convesso o quasi campanulato spianato, sovente umbonato o
gibboso, nel fungo giovane rugoso e crespato, nel fungo adulto liscio, a
epidermide come pelle di guanto che poi si screpola in areole poligonali
(fig. _c_), di colore da prima fuligginoso-chiaro, poi giallo-fulvente
al centro e pallido al margine; lamelle spesse, larghe, verso il gambo
troncato-aderenti ed uncinate, da pallido-giallastre canella scuro;
gambo solido, eguale o attenuato alla base o anche ingrossato,
bianco, oscurantesi coll'età, sopra l'anello fibrilloso, sotto
squamosetto-lacero; carne bianca o pallida, tenace, nella parte
inferiore del gambo giallo-fosca, di sapore mite ed odore molto marcato
e gradevole; basidii clavati, 23-25 × 7-9 µ.; spore ellittiche o
reniformi, giallognole, 9-11 × 6-7 µ.

Nasce in primavera ed autunno sui tronchi vivi o sulle ceppaglie di
pioppo, salice, sambuco, robinia ecc. Nei dintorni di Trento si trova
frequente in Campo Trentino sui salici e sul pioppo nero e lungo il
passeggio del Fersina sul pioppo piramidale; a Rovereto, Ala, Sarche sul
pioppo nero.

È specie _mangereccia_ molto delicata, già conosciuta come tale e
stimata dai Greci e dai Romani, presso i quali anzi si coltivava
artificialmente. Mattioli nei suoi _Commentari di Dioscoride_ ci narra
il metodo di coltura di questo fungo, usato dai Greci, che consisteva
nel tagliare i tronchi del pioppo rasente terra e poi irrorarli con
acqua calda in cui fosse sciolto del fermento. Con tale trattamento si
ottenevano i funghi dopo quattro giorni[5]. Plinio celebra le varie
specie di pioppo pei funghi squisiti che producono[6]; e la riproduzione
artificiale praticata dai Romani è ancora in uso in qualche luogo
d'Italia, anzi meriterebbe di essere introdotta dovunque essendo assai
semplice e poco costosa. Consiste nel tagliare a pezzi dei ceppi o
tronchi di pioppo e collocarli in luogo umido tenendoli di frequente
bagnati con acqua tepida, oppure nel porre dei frammenti di legno o di
scorza di pioppo nella terra commista a letame di stalla, onde
agevolarne la putrefazione e procurare di conservarla sempre umida.
Crescendo questa specie anche sul salice, ritengo che si otterrebbe il
medesimo risultato sottoponendo allo stesso trattamento anche pezzi di
legno di questo albero.

   [5] MATTHIOLUS, editio Francof. 1592, pag. 768.

   [6] _Hist. Nat._ libr. XVI, cap. 35.

  [Illustrazione: Tav. L — Pholiota aegerita Brig. (Pioppino)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui completamente
sviluppati. _c_ Due individui con cappello areolato a cagione del tempo
secco e dell'età. _d_ Individuo sezionato. _e_ Spore.

PHOLIOTA MUTABILIS Schaeff. — Tav. LI.

~Ital.~ Famigliuola gialla, buona. ~Volg.~ Broche, Brochete (Veneto).
~Franc.~ Agaric changeant. ~Ted.~ Wandelbarer Blätterschwamm.

Ha cappello da convesso-gibboso spianato-umbonato, igrofano, allo stato
vegeto di colore nel centro fulvo e al margine giallo, a tempo secco
tutto uniformemente giallastro o canella; lamelle spesse, verso il gambo
attaccate allo stesso e talora un po' decorrenti, da prima giallognole,
poi fosco-canella; gambo pieno, poi cavo, tenace, sopra l'anello
pallido, sotto tutto coperto da eleganti squamette scabrose,
fosco-ferruginee; anello membranaceo, esteriormente fioccoso-scaglioso,
del medesimo colore; carne bianco-giallastra nel cappello,
giallastro-scura nel gambo, di odore grato da frutta; basidii clavati,
20-25 × 6-7 µ.; spore di colore ferruginoso, obovate, 6-7 × 4 µ.

Nasce dalla primavera all'autunno sulle ceppaglie in putrefazione di
alberi a foglia, specialmente di ontano e tiglio, in famiglie numerose
d'individui, riuniti tra loro alla base in cespi.

È fungo _molto saporito_ come lo sono quasi tutti i funghi primaverili.
Conviene però raccoglierlo non troppo sviluppato e rigettare la parte
del gambo sotto l'anello, perchè è troppo fibrosa e tenace ed inoltre ha
un leggier sapore di legno che non perde colla cottura. Vi sono molte
altre specie, o insipide o sospette, che crescono in famiglie sui ceppi,
come la ~Pholiota mutabilis~ e che, osservando il solo modo di crescere,
potrebbero confondersi colla stessa; però se si confronteranno i
caratteri qui sopra esposti, specialmente il gambo fornito di anello e
di squame, non vi sarà pericolo di ingannarsi e di prendere una specie
per l'altra. Crescendo già in primavera, merita d'essere a preferenza
conosciuto pel motivo che in questa stagione i funghi mangerecci sono
più rari.

  [Illustrazione: Tav. LI — Pholiota mutabilis Schaeff.
  (Famigliuola gialla, buona)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di funghi. _b_ Fungo sezionato.
_c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Cortinarius.

Funghi carnoso-fibrosi con cappello e gambo, senza volva, ma con velo a
guisa di tela di ragno che unisce il margine del cappello alla sommità
del gambo; tessuto del gambo omogeneo con quello del cappello; lamelle
colorate, cerulee o cinnamomee, al piede per lo più smarginate; spore
_gialle_, generalmente a forma di mandorla, con episporio granulato o
puntato-scabro, raramente liscie.

CORTINARIUS FIRMUS Fr. — Tav. LVII.

~Ital.~ Cortinario compatto. ~Franc.~ Agaric araigneux.

Ha cappello da emisferico piano-depresso coi margini rilevati, secco, da
giovane di color pallido-canella col margine lilacino, poi
tutto canella-carico, a tempo secco sovente colla epidermide
areolato-screpolata; lamelle spesse, da prima pallido-lilacine, indi
canella-ocracee, verso il gambo attaccate o smarginate; gambo solido,
fibrilloso, alla base bulboso, lilacino-cinereo, poi nel fungo adulto
pallido-canella; carne biancastra, compatta, di sapore grato ed odore
forte non disaggradevole; basidii clavati, 30-35 × 8-9 µ.; spore quasi a
forma di mandorla, gialle, con episporio granulato, 10-12 × 6 µ.

Nasce in circoli o in file nelle selve di conifere a mezza montagna,
assai copioso nei mesi di giugno e luglio.

Il ~Cortinario compatto~ deve annoverarsi fra le specie _mangereccie_
più saporite. Per la compattezza della carne e per l'aroma si avvicina
molto al ~Prugnuolo~ (Tav. XXVIII). Come questo si presta anche per
essere disseccato e quale condimento. Nel prepararlo, onde riesca
veramente gradevole, si deve aver cura di cuocerlo bene a motivo della
carne che è piuttosto tenace. — Vi sono parecchie specie di ~Cortinarii~
che gli assomigliano tanto per la forma che per il colore, le quali però
crescono soltanto in autunno ed inoltre hanno il cappello da vegeto
viscoso. Del resto anche queste non sono venefiche, ma soltanto insipide
o di difficile digestione.

  [Illustrazione: Tav. LVII — Cortinarius firmus Fr.
  (Cortinario compatto)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Individui in vario grado di sviluppo.
_d_ Individuo sezionato. _e_ Basidii. _f_ Spore.


Genere Psalliota.

Funghi carnosi con cappello e gambo, forniti di anello ma senza volva;
tessuto del gambo distinto da quello del cappello; lamelle libere, da
bianche rosee, poi nere; spore liscie, _fosco-porporine_, ellittiche.

PSALLIOTA ARVENSIS Schaeff. (_Ag. exquisitus_ Vitt.) Tav. LII.

~Ital.~ Prataioulo maggiore. ~Franc.~ Boule de neige. ~Ted.~ Ehegürtel.

Ha cappello da conico-campanulato convesso-espanso, fioccoso-farinoso,
poi glabro o subsquamuloso al margine, dov'è pure, almeno nel fungo
giovane, a rialzi e cune, di colore bianco; lamelle spesse, al gambo
rotondate-libere, da bianche pallido-rosee, indi nere; gambo pieno, poi
vuoto, alla base bulboso, bianco; anello espanso, revoluto,
esteriormente coperto da squame raggianti che simulano un secondo
anello; carne bianca, appena tinta di rosso vicino alle lamelle nel
fungo adulto, di grato odore e sapore; spore color fosco-porporino,
obovate o subreniformi, 7 × 4 µ.

Nasce gregario nei luoghi campestri al margine dei boschi dall'estate
all'autunno.

È uno dei funghi _mangerecci_ più delicati e di gusto veramente
squisito. La sua carne è tenera e subito cotta. Disseccato si presta
ottimamente come condimento per l'aroma particolare che comunica alle
vivande. Non è facile confonderlo con specie venefiche se si attende
alle note specifiche quivi esposte. Il fungo pericoloso che gli si
avvicina, specialmente nel primissimo sviluppo, è la ~Bubbola di
primavera~ (_Amanita verna_, Tav. IV), ma si scorgerà subito la
differenza se si porrà mente alla volva che questo fungo possiede e che
manca sempre nel ~Prataiuolo maggiore~; nel fungo sviluppato poi
appariranno maggiormente le altre note, tra le quali le lamelle di color
rosa che poi diventano nerognole.

  [Illustrazione: Tav. LII — Psalliota arvensis Schaeff.
  (Pratajuolo maggiore)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo veduto di profilo. _b_
Individuo veduto dalla parte inferiore. _c_ Individuo sezionato. _d_
Basidii. _e_ Spore.

PSALLIOTA CAMPESTRIS Linn. (tipo) — Tav. LIII.

~Ital.~ Prataiuolo. ~Volg.~ Fong de la rosada, Fong de prà, Puinòn
(Verona), Fungo della Rosa (Valsugana). ~Franc.~ Champignon de Couche.
~Ted.~ Gemeiner Champignon.

Ha cappello da globoso convesso-espanso, secco, bianco-grigiastro,
coperto da squamette scure, con fondo che si tinge in roseo, indi in
nerognolo, specialmente al margine coll'età; lamelle spesse, al piede
rotondato-libere, color roseo-carnicino, diventanti nere nel fungo a
perfetta maturanza; gambo solido, un po' fioccoso, poi glabro, eguale o
ingrossato alla base, bianco, munito di un anello membranaceo-fioccoso
che presto sparisce; carne bianca che al taglio assume una tinta
leggermente vinata, di odore e sapore grato e penetrante; basidii
clavati, a due spore; spore ellittiche, fosco-porporine, 7-9 × 5-6 µ.

Nasce nei luoghi incolti, specialmente sulla terra impinguata con
concime cavallino, nei campi, prati, pascoli, al margine dei boschi, sui
campigoli delle malghe in montagna ecc. per lo più gregario, dall'estate
all'autunno.

È fungo di _buonissimo gusto_ e di facile digestione. Per le sue ottime
qualità divenne d'uso generale nell'economia domestica, anzi si può dire
l'unico fungo che già da tempo immemorabile sia coltivato alla guisa
degli altri vegetali. La coltura del ~Prataiuolo~ è molto diffusa
nell'Inghilterra, Germania, Francia, Belgio ecc. Dei tratti abbastanza
grandi di terreno vengono a questo scopo impiegati, specialmente nel
Belgio, dove costituisce per alcuni giardinieri un ramo quasi principale
di commercio, giacchè disseccato si vende a carissimo prezzo sotto il
nome di _Champignon_, e costituisce uno dei condimenti più ricercati.
Tale coltura si può fare anche in piccolo, per le singole famiglie,
tanto nella stagione calda all'aria aperta, come nella fredda, nelle
serre, cantine ecc. con fungaie di poca spesa dietro il seguente metodo.

Si preparano delle cassette di legno, lunghe da 1½ a 2 metri e profonde
1 metro circa, si riempiono di concime cavallino vecchio, ma che non
abbia ancora finita la fermentazione, mescolato con paglia tagliuzzata,
e si lascia riposare per una quindicina di giorni, affinchè la paglia
putrefacendosi si unisca al concime e si sodi. Allora vi si pone sopra
uno strato di terra grassa di lettiera dello spessore dai 2 ai 3
centimetri e vi si sotterra il _micelio_ che costituisce le radici del
Prataiuolo. Preparata così la fungaia si deve frequentemente irrorare
con acqua in cui vi sia sciolto un po' di salnitro. Affinchè l'umidità
si conservi meglio e agevoli la propagazione del micelio nella lettiera,
è bene tenere coperte le casse per alcuni giorni. Se poi vi si
sviluppano altri funghi, questi si devono tosto estirpare. Quando
s'incomincia la raccolta del ~Prataiuolo~ non si devono sradicare i
funghi ma toglierli a uno a uno, non tagliando il gambo alla base, ma
contorcendolo su se stesso di modo che si stacchi tutto intiero dal
micelio senza asportarne di questo alcuna parte, altrimenti la fungaia
verrebbe parzialmente distrutta e resa meno produttiva. Il metodo poi in
uso da prima di tagliare il gambo alla base, per evitare l'inconveniente
di estirpare parte del micelio, fu comprovato dannoso perchè il pezzetto
di gambo che rimane sulla fungaia si marcisce e comunica il marciume
anche al micelio distruggendolo almeno nelle vicinanze. Le fossette che
si formano colla raccolta dei funghi devono essere subito riempite di
terra. La fungaia però dopo un'abbondante produzione per parecchio tempo
si esaurisce da sè, e allora conviene rinnovarla, secondo il metodo
sopra indicato, avendo cura di prendere il _micelio_ della fungaia
vecchia per porlo nella nuova.

Il _micelio_ per la prima fungaia si può procacciarselo da sè prendendo
della terra nei luoghi dove il ~Prataiuolo~ cresce spontaneamente, e
precisamente quella che sta alla base del gambo dei singoli individui.
Ivi si osserveranno facilmente radicine bianche che si intralciano e
conglomerano in massa compatta parte del terreno. Il complesso di tali
filamenti è appunto quello che si dice _micelio_ radice del
~Prataiuolo~. Tale _micelio_ si trova anche in commercio sotto il nome
di _Bianco di Champignon_.

Si osserva che gli individui coltivati riescono inferiori nel gusto a
quelli che nascono spontaneamente nei luoghi aperti; anche il colore si
modifica ed assume una tinta generale scura, brunastra. (Vedi Tav. LIII
b.) Onde non perdano troppo l'aroma si devono raccogliere quando sono
giovani e non abbiano oltrepassato il medio sviluppo. Tale norma devesi
pure seguire nella raccolta del ~Prataiuolo~ spontaneo. Si devono sempre
scegliere esemplari colle lamelle rosee o porporine, trascurando affatto
quelli aventi le lamelle già nereggianti, perchè troppo vecchi.

  [Illustrazione: Tav. LIII — Psalliota campestris Linn. typicus
  (Prataiuolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo bene sviluppato. _b_ Individuo
sezionato. _c_ Basidii. _d_ Spore.

PSALLIOTA CAMPESTRIS Linn. var. ALBA — Tav. LIII a.

~Ital.~ Prataiuolo bianco, Bianchetto.

Questa varietà differisce dal tipo per il cappello bianco-sericeo, con
appena qualche squametta al margine, per l'anello medio, più tenue e più
presto scomparente e per i basidii a 4 spore.

Nasce nei medesimi luoghi della specie ed ha le medesime proprietà
mangereccie.

  [Illustrazione: Tav. LIII a — Psalliota campestris Linn. var. alba.
  (Pratajuolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Individui di vario sviluppo. _c_
Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.

PSALLIOTA CAMPESTRIS Linn. Var. UMBRINA — Tav. LIII b.

~Ital.~ Prataiuolo color d'ombra. ~Ted.~ Zucht-Champignon.

Ha cappello convesso-espanso con margine eccedente le lamelle e
fimbriato, color fuligginoso-ombrino, da prima sericeo-fibrilloso, poi
squamoso; lamelle spesse al piede rotondato-libere, color
carnicino-sporco, poi fosco-tabacino; gambo pieno, internamente a carne
bambagiosa, poi cavo, sopra l'anello biancastro e polveroso, sotto del
color del cappello, a fibrille o squamette; anello distante, infero,
talora anche ripiegato in giù, sopra bianco, sotto a fiocchi ombrini;
carne bianco-sporca, al taglio con tinta color quadrello languido, di
odore fungino e sapore dolciastro; basidii clavati, a quattro spore,
24-26 × 6-7 µ.; spore ellittiche, 6-7 × 4-4½ µ.

Nasce sulle concimaje nei luoghi concimati a sterco cavallino, più
sovente nei luoghi chiusi, come nelle serre, cantine ecc.

Questa varietà si presta a preferenza delle altre per essere coltivata
nelle fungaie artificiali, ma è di gusto inferiore per la carne meno
sapida, più tenace e fibrosa.

  [Illustrazione: Tav. LIII b — Psalliota campestris Linn var. umbrina
  (Prataiuolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Individui variamente sviluppati. _d_
Individuo sezionato. _e_ Basidii e tessuto lamellare. _f_ Spore. _g_
Cellule del bordo delle lamelle.

PSALLIOTA CAMPESTRIS Linn. var. EDULIS Vittad. — Tav. LIV.

~Ital.~ Prataiuolo edule.

Ha cappello da globoso piano-convesso ed un po' depresso nel mezzo, coi
margini rivolti verso le lamelle, di colore bianco, talora qua e là
tinto di giallo, in età sovente longitudinalmente screpolato anche
areolato; lamelle da bianche rosee, poi bruno-nereggianti, col taglio
bianco, al gambo rotondato-libere; gambo solido, corto e grosso,
biancastro, alla base radicato, munito di anello ampio, infero,
riflesso, sotto tomentoso, sopra glabro e striato e di volva
membranacea, vicina all'anello, colore biancastro-sporco, in età rivolta
in giù da sembrare un secondo anello; carne bianca, al taglio
leggermente vinosa, d'odore e sapore assai grato; basidii clavati, 25-30
× 6-8 µ.; spore fosco-porporine, ellittiche, 7-8 × 5-6 µ.

Nasce per lo più gregario nei luoghi sabbiosi, ai lati delle strade ecc.
dal maggio all'ottobre. A Trento si trova sotto gli ippocastani al
passeggio del Fersina e nei viali ai giardini della Stazione, dal
Seminario al ponte di S. Lorenzo.

Ha le medesime proprietà _mangerecce_ del ~Prataiuolo~, del quale si
considera come varietà, e si adopera pei medesimi usi. Tanto il
~Prataiuolo~ comune, che questa sua _varietà_ non possono essere confusi
con altre specie se si osserva il colore delle lamelle. Nel primissimo
sviluppo vi sono delle ~Amanite~, p. es. l'~Amanita verna~ (Tav. IV), le
quali hanno la medesima forma, ma queste, sviluppate, conservano le
lamelle bianche o biancastre, per cui non può nascere dubbio sulla
specie.

  [Illustrazione: Tav. LIV — Psalliota campestris Linn.
  var. edulis Vitt. (Pratajuolo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo giovane con volva manifesta ed
anello ancora attaccato ai margini interni del cappello. _b_ Gruppi di
due funghi veduti dalla parte inferiore, in cui apparisce la volva in
forma di anello e le lamelle. _c_ Fungo sezionato. _d_ Basidii. _e_
Spore.

PSALLIOTA PUDICA Viv. — Tav. LV.

~Ital.~ Prataiuolo pudico.

Ha cappello da convesso-subemisferico spianato, liscio, biancastro, qua
e là con tinta giallognola e verso il margine scura; lamelle spesse,
rosee, poi carneo-fosche, al gambo rotondato-libere, al taglio finamente
crenulate; gambo fistoloso, verso la base attenuato o raramente
un po' bulboso, bianco oscurantesi coll'età, sopra l'anello
fibrilloso-furfuraceo, sotto a piccole squame che spariscono al tatto o
nel fungo adulto; anello distante, tenue, tomentoso-submembranaceo,
presto svanente; carne bianca e diventante rosea al taglio nel cappello
ed ocracea alla base del gambo; basidii clavati, 25-30 × 6-8 µ.; spore
ellittiche, fosco-porporine, 7-8 × 5-6 µ.

Nasce nei luoghi erbosi, al margine dei campi, prati, lungo le vie ecc.
dal maggio all'ottobre. Nei dintorni di Trento si trova a Gocciadoro.

È specie _mangereccia_ di buon gusto, poco diversa dal Prataiuolo, col
quale è anche facile confonderla quando gli esemplari sono vecchi.

  [Illustrazione: Tav. LV — Psalliota pudica Viv. (Pratajuolo pudico)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Funghi in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato. _d_ Basidii. _e_ Spore.


Genere Hypholoma.

Funghi carnosi con cappello e gambo, senza volva, ma con velo
membranaceo o più raramente a guisa di tela di ragno, aderente al
margine del cappello come una frangia; tessuto del gambo omogeneo con
quello del cappello; lamelle da prima bianche, poi colorate, con tinta
carnicina o fosco-violacea oscurantesi nel fungo maturo, attaccate al
gambo; spore ellittiche, liscie, fosco-porporine, liscie.

HYPHOLOMA FASCICULARE Huds. — Tav. LV a.

~Ital.~ Agarico fasciculato. ~Franc.~ Agaric doré, Agaric en touffe.
~Ted.~ Schwefelkopf.

Ha cappello carnoso, da globoso convesso-spianato o umbonato, color
giallo-zolfino, col centro ocraceo-fulvo; lamelle molto spesse, strette,
sinuato-attaccate al gambo, color zolfino, poi verdeggianti; gambo
cilindrico, fistoloso, giallo-citrino, fibrilloso o a piccoli fiocchi,
presto svanenti; velo fibrilloso, sovente appendicolato al margine del
cappello e lasciante un circolo annulare intorno al gambo; carne gialla,
al taglio talora con tinta carnicina, di sapore amaro forte ed odore non
grato; basidii clavati, 20-25 × 6-7 µ.; spore ellittiche,
fosco-violacee, 6-8 × 3½-4 µ.

Cresce in grandi cespi sui tronchi degli alberi o in vicinanza sulla
terra, dall'aprile al novembre.

È specie ritenuta _venefica_, benchè casi di avvelenamento letali,
prodotti da questo fungo, non se ne conoscano. Dalle esperienze finora
fatte si ebbe a constatare che mangiato in quantità produce vomito e mal
di capo. Per chi lo considera superficialmente può essere confuso
coll'_Armillaria mellea_ (Tav. XX) la quale è affatto innocua e
ricercata come cibo; consideransi quindi bene le figure e le diagnosi
per non confonderli.

  [Illustrazione: Tav. LV a — Hypholoma fasciculare Huds.
  (Agarico amaro)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di funghi. _b_ Individuo staccato
e visto dalla parte inferiore. _c_ Individuo sezionato. _d_ Basidii. _e_
Spore.


Genere Coprinus.

Funghi con cappello e gambo, molto tenui, esilissimi, veliformi, con
anello o senza, ma non volvati; tessuto del cappello distinto da quello
del gambo; lamelle membranacee che tosto si sciolgono in un succo nero
simile a inchiostro; spore generalmente obovate, liscie, _nere_.

COPRINUS ATRAMENTARIUS Bull. — Tav. LVI.

~Ital.~ Coprino atramentario. ~Volg.~ Fong del salgar, Fong della
salezza (Trentino), Pisciacani (Rimini). ~Franc.~ Agaric atramentaire.
~Ted.~ Falten-Tintling.

Ha cappello da obovato campanulato-espanso, colore grigiastro-cinereo,
coperto al centro di squame viscose, fulve, col margine da prima lobato,
poi lacerato-solcato; lamelle spesse, larghe, verso il gambo
attenuato-libere, ventricose, di colore da prima bianco-sporco, poi
carnicino-fosco, indi nereggiante, scioglientesi in un lattice nero;
gambo cavo, sopra l'anello bianco e fibrilloso, sotto l'anello
concolore, glabro o più spesso a piccole squamette del colore di quelle
del cappello; anello incompleto, molto basso, verso la base del gambo
nel fungo perfettamente sviluppato, manifesto per un circolo rilevato;
carne del cappello con tinta carnicino-fosca, del gambo bianca, di
sapore ed odore grato; basidii clavati; spore ovato-allungate, di colore
fuligginoso, 10-12 × 6-7 µ.

Nasce a grandi cespi in suolo pingue, per lo più vicino alla radice
degli alberi, lungo le strade di campagna, gli argini dei campi, dei
prati ecc. Nei dintorni di Trento è molto frequente in Campo Trentino e
Briamasco, agli argini dei campi sotto i pioppi e salici dalla primavera
all'autunno.

È specie considerata _mangereccia_ ed ha veramente buonissimo gusto. La
carne è tenera, subito cotta e di facile digestione, ma conviene
scegliere individui giovani, escludendo assolutamente quelli che
incominciano a sciogliersi in un succo nerastro, i quali sono
pericolosissimi e producono avvelenamenti.

L'egregio signor d.r Fr. Rigos, medico distrettuale superiore in Cles,
mi riferiva che questo fungo causò dei sintomi d'avvelenamento assai
intensi e del tutto speciali in varie persone. Anche il d.r Cadonna e il
d.r Catoni mi assicurarono di avere essi talvolta sofferto dei gravi
incomodi col cibarsene, specialmente quando al pasto facevano uso di
vino nuovo, mentrechè non ebbero mai a soffrire bevendo soltanto acqua.

L'analisi chimica del _Coprino atramentario_, per quanto mi consta, non
fu ancora fatta, e perciò non posso asserire se contiene elementi
velenosi o meno: però visto che da molti si mangia impunemente e che
dagli autori fu finora considerato esculento senza menomamente indicarlo
sospetto o pericoloso in qualche circostanza, ritengo che i casi di
avvelenamento indicati più sopra debbano attribuirsi a formazioni
tomainiche prodotte dal principio di decomposizione del fungo, il quale
incomincia a dissolversi in un lattice nero ancora prima del completo
sviluppo. Deve essere quindi facile riscontrare nello stesso traccie dei
veleni delle sostanze putrefatte, che appartengono appunto alla tomaina,
dalla quale dipendono certamente i sintomi di avvelenamento riscontrati
nelle persone che se ne cibarono senza dubbio quando era già subentrato
un inizio di putrefazione.

Tutto considerato però, è da sconsigliarsi affatto l'uso di questo fungo
per la difficoltà di conservarlo anche per breve tempo senza che entri
in dissoluzione.

  [Illustrazione: Tav. LVI — Coprinus atramentarius Bull.
  (Coprino atramentario)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di due individui in vario grado
di sviluppo. _b_ Individuo sezionato a cui fu tagliata la parte
inferiore del gambo. _c_ Basidii. _d_ Spore.


Genere Gomphidius.

Funghi carnosi con cappello e gambo, senza anello e volva; gambo munito
alla sommità d'un velo fioccoso-viscoso da sembrare un anello; tessuto
del gambo contiguo a quello del cappello; lamelle mucilaginose, di
colore fuligginoso, scorrenti sul gambo; spore a mandorla, molto
allungate, liscie, di _color ombrino_.

GOMPHIDIUS VISCIDUS Linn. — Tav. LVIII.

~Ital.~ Chiodello. ~Volg.~ Ciodo, ciodeto, ciodeti. ~Franc.~
Gros-clou-rouge. ~Ted.~ Klebiger Blätterschwamm.

Ha cappello da ovato conico-convesso, indi piano-umbonato, coi margini
nel fungo giovane involti verso le lamelle e coperti da un velo
filamentoso che li unisce al gambo, leggermente viscoso a tempo umido,
glabro, liscio, di colore quadrello scuro, con tinta sovente
rosso-vinata e poi macchiato di nero, in età tutto color terra d'ombra;
lamelle assai distanti, scorrenti sul gambo, forcate o ramose, di colore
rossastro, annerantesi; gambo solido, eguale o attenuato alla base, del
colore del cappello o giallastro, fibrilloso o coperto da piccole squame
nel fungo giovane; carne del cappello giallastra e ai lati
rosso-quadrello, del gambo pure giallastra e alla base colore rabarbaro,
senza odore o sapore speciale; cistidii allungati, 100-130 × 15-17 µ.;
basidii clavati, 50-55 × 8-10 µ.; spore 16-18 × 6-7 µ.

Nasce dovunque, ma a preferenza nelle pinete, sparso qua e là senza
ordine speciale, dall'agosto al novembre.

È specie _mangereccia_ e di buon gusto. La carne, benchè un po' fibrosa
nel gambo, è tenera e presto cotta. Non si può confondere con qualità
venefiche. Anche le altre specie del genere ~Gomphidius~, come il
~Gomph. glutinosus~, ~Gomph. roseus~ e ~Gomph. maculatus~ sono innocue,
ma non raccomandabili perchè troppo coperte di glutine, il quale riesce
indigesto.

  [Illustrazione: Tav. LVIII — Gomphidius viscidus Linn. minor.
  (Chiodello)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Individuo sezionato verticalmente. _e_ Cistidii. _f_ Basidii. _g_ Spore.



Famiglia delle Poliporacee


Genere Boletus.

Funghi carnosi, muniti di cappello e gambo, con anello o senza, ma non
volvati; imenio, cioè la parte inferiore del cappello, formato da uno
strato di tubetti saldati insieme, facilmente staccabile dalla carne del
cappello; bocche dei tubetti, che si chiamano pori, rotonde o angolate;
spore _giallognole_, per lo più a forma di mandorla allungata e liscie;
raramente globose o ovate e con episporio granuloso o aculeato.

BOLETUS LUTEUS Linn. — Tav. LXXXV.

~Ital.~ Boleto giallo. ~Volg.~ Fong delle caure, Brisa falsa. ~Franc.~
Cèpe jaune. ~Ted.~ Butterpilz.

Ha cappello da emisferico piano-convesso, da prima coperto di un glutine
fosco-cioccolata o violaceo-scuro, poi giallastro più o meno carico a
seconda dell'età o del tempo umido o asciutto; tubi gialli, cogli
orifizii (pori) del medesimo colore ma che si oscurano nel fungo adulto;
gambo solido, cilindrico, talora un po' ingrossato alla base, fornito di
anello membranaceo, bianco o con tinta violaceo-cioccolata nella parte
inferiore, che poi svanisce lasciando un circolo scuro intorno al gambo,
il quale è giallo sopra l'anello e punteggiato di granelli oscuri e
sotto l'anello brunastro; carne molle, bianco-giallognola, tinta di
carnicino al taglio nel fungo giovane, di odore e sapore appena
sensibili; basidii clavati, 24-27 × 6-8 µ.; spore gialle, a forma di
mandorla, allungate, 6-8 × 2½-3 µ.

Vegeta a preferenza nelle pinete della zona delle valli e montana; a
Trento si trova a S. Antonio, S. Rocco, dall'agosto al novembre.

Il ~Boleto giallo~ è poco conosciuto nel Trentino, mentre in Germania,
Boemia ecc. viene recato in gran quantità sui mercati e considerato come
specie _mangereccia_ molto apprezzabile. Conviene però raccoglierlo a
tempo asciutto, quando la viscosità del cappello è sparita, e prepararlo
per la cottura levando l'epidermide del cappello, lo strato dei tubetti
che formano la parte inferiore dello stesso, l'anello e la parte
inferiore del gambo.

  [Illustrazione: Tav. LXXXV — Boletus luteus Linn. (Boleto giallo)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.

BOLETUS ELEGANS Schum. — Tav. LXXXVI.

~Ital.~ Boleto elegante. ~Franc.~ Cèpe élégant. ~Ted.~ Gelber
Röhrenschwamm.

Ha cappello da emisferico piano-convesso, viscoso, di colore giallo più
o meno vivo, sovente con macchie color ruggine; tubi giallo-zolfino, con
orifizii del medesimo colore, coll'età oscurantisi, di forma rotonda o
sinuata; gambo cilindrico, alla base talora ingrossato, munito verso la
sommità d'anello bianco, poi giallastro che svanisce presto lasciando un
circolo giallo-brunastro intorno al gambo, sopra l'anello talora
reticolato o granuloso, sotto fibroso, del colore del cappello; carne
molle, gialla, che al taglio nel fungo giovane assume una tinta
lilacino-rosea, di odore appena marcato e di sapore un po' acido;
basidii clavati, 25-30 × 6-8 µ.; spore gialle, allungate, 8-10 × 3½-4 µ.

Cresce a grandi famiglie nelle selve alpine di larice dal luglio al
novembre.

Possiede le _medesime qualità_ del ~Boleto giallo~, e si devono usare le
medesime precauzioni per la raccolta e per la preparazione alla cottura.

  [Illustrazione: Tav. LXXXVI — Boletus elegans Schum.
  (Boleto elegante)

  _Bresadola dis._ — _ Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Due funghi uniti a cespo in vario grado
di sviluppo. _b_ Fungo sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

BOLETUS GRANULATUS Linn. — Tav. LXXXVII.

~Ital.~ Boleto granuloso, Pinuzzo buono. ~Volg.~ Fong delle vacche
(Trentino). ~Franc.~ Cèpe pleureur. ~Ted.~ Kreispilz, Kühpilz.

Ha cappello da emisferico piano convesso, viscoso, di colore
brunastro-ferruginoso, diventante giallastro coll'età; tubetti corti,
giallo-zolfini, con orifizii quasi rotondi, del medesimo colore,
segreganti un umore latteo che apparisce all'esterno in goccie bianche;
gambo solido, eguale o un poco ingrossato alla base, senza anello,
giallo, coperto, specialmente all'apice, da granulazioni del medesimo
colore che in età si oscurano; carne molle, gialla, mite, di odore non
marcato; basidii clavati, 25-30 × 8 µ.; spore a mandorla, allungate,
gialle, 8-10 × 3-3½ µ.

Vegeta a greggi numerosi, specialmente nelle pinete o negli erbosi e
pascoli di montagna in vicinanza delle selve, dall'agosto al novembre.

Ha le _medesime proprietà_ del ~Boleto giallo~, al quale somiglia molto,
distinguendosi quasi unicamente per la mancanza di anello e per la
statura generalmente più piccola. Anche per questa specie sono da
osservarsi le norme indicate pel ~Boleto giallo~ e ~Boleto elegante~.

  [Illustrazione: Tav. LXXXVII — Boletus granulatus Linn.
  (Boleto granuloso)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di funghi in vario grado di
sviluppo. _b_ Fungo sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

BOLETUS EDULIS Bull. — Tav. LXXXVIII.

~Ital.~ Porcino, Ceppatello buono. ~Volg.~ Brisa (Trentino), Fong ferrè,
Bolè porcin, Legorsela, Pressanella, Brisotto, Carpanote (Italia).
~Franc.~ Cèpe. ~Ted.~ Herrenpilz, Steinpilz.

Ha cappello da prima emisferico, poi guancialiforme, glabro, umido, non
viscoso, di colore castagno-chiaro, castagno-nocciola o terra d'ombra;
tubetti verso il gambo rotondato-liberi, bianchi, poi gialli, indi
giallo-verdognoli, con orifizii del medesimo colore, per lo più rotondi;
gambo da ventricoso allungato e cilindrico, solido, senza anello, color
bianco-grigiastro, coperto da una reticolazione bianca, regolare; carne
compatta, bianca, sotto l'epidermide del cappello con tinta carnicina,
assai gustosa e di odore grato; basidii clavati, 40-50 × 10-12 µ; spore
giallo-verdognole, a mandorla, molto allungate, 15-17 × 4-5 µ.

Cresce in tutte le selve dal giugno al novembre più o meno numeroso a
seconda delle condizioni climateriche.

Il ~Porcino~ è uno dei funghi _mangerecci_ più conosciuti e stimati;
offre un alimento sano e nutriente, e disseccato si presta eminentemente
come condimento aumentando di aroma. Per questa sua qualità è posto in
commercio assieme all'~Uovolo~, al ~Prugnuolo~, al ~Prataiuolo~ ecc.
sotto il nome generico di _Funghi secchi_. In questo stato era già assai
ricercato fino dal tempo dei Romani, i quali lo ritiravano in gran copia
dalla Bitinia e lo conoscevano sotto il nome di _Funghi suilli_; anzi
molti lo preferivano all'~Uovolo~ stesso, conosciuto sotto il nome di
_Boletus_, donde quel verso di Martiale:

    Sunt tibi _boleti; fungos_ ego sumo _suillos. — Epigr. Lib. III, 60._

Il modo di prepararlo per la cottura è quello degli altri ~Boleti~, cioè
togliere l'epidermide del cappello, lo strato dei tubetti e la parte
infima del gambo.

  [Illustrazione: Tav. LXXXVIII — Boletus edulis Bull. (Porcino)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.

BOLETUS AEREUS Bull. — Tav. LXXXIX.

~Ital.~ Porcino nero. ~Volg.~ Brisa, Brisa mora (Trentino), Carpanote,
Fong ferrè (Italia). ~Franc.~ Cèpe bronzé. ~Ted.~ Bronzpilz.

Ha cappello da emisferico guancialiforme, da giovane tutto grinzoso, poi
liscio, di colore castagno carico con fondo quadrello, indi traente al
fulvo con macchie giallastre, non viscoso; tubetti verso il gambo
rotondato-liberi e aderenti alla sommità, da bianchi giallo-verdognoli,
con orifizii del medesimo colore e di forma quasi rotonda; gambo da
ovato-bulboso allungato-cilindrico, alla base per lo più ingrossato,
solido, di colore carnicino che diventa giallastro nel fungo adulto,
reticolato come nel ~Porcino~; carne bianca, sotto l'epidermide
carnicina, di buon sapore ed odore; basidii clavati, 35-40 × 10-12 µ.;
spore a mandorla, allungate, 13-18 × 5 µ.; giallo-verdognole.

Cresce a grandi famiglie, specialmente nelle selve di Pino e Abete a
mezza montagna, dal giugno al novembre, ma non dovunque.

Il ~Porcino nero~ ha le _medesime proprietà_ del ~Porcino~, col quale
viene comunemente confuso. Da noi è frequentissimo nella valle di Pinè e
più raro nelle altre vallate. Sul mercato di Trento, dove concorrono a
preferenza i Pinetani, è quasi sempre il Porcino nero che viene posto in
vendita.

  [Illustrazione: Tav. LXXXIX — Boletus aereus Bull. (Porcino nero)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo di mezzo sviluppo. _b_ Fungo
sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

BOLETUS SATANAS Lenz. — Tav. XC.

~Ital.~ Boleto Satana, Porcino malefico. ~Volg.~ Brisa matta. ~Franc.~
Cèpe du diable. ~Ted.~ Satanspilz.

Ha cappello da emisferico espanso-guancialiforme, secco, glabro,
pubescente osservato alla lente, di colore biancastro-alutaceo con tinta
olivastro-pallida; tubetti gialli, poi verdastri, cogli orifizii
rosso-sanguinei e coll'età rosso-ranciati; gambo solido, da prima
ventricoso-tuberoso, poi allungato, giallastro con chiazze rosse,
coperto da una reticolazione di colore miniato; carne biancastra, al
taglio diventante cerulea, di odore e sapore non marcato; spore
allungate, gialle, 12-13 × 6-7 µ.

Cresce nelle selve, non tanto frequente nel Trentino, dall'estate
all'autunno.

Il ~Boleto Satana~ è fungo _velenoso_ di effetto quasi immediato,
manifestandosi i sintomi d'avvelenamento poco dopo averlo mangiato.
Nell'acqua calda il veleno precipita, per cui se viene bollito e poi si
getta via l'acqua, perde la forza deleteria e si può mangiare senza
pericolo.

  [Illustrazione: Tav. XC — Boletus Satanas Lenz. (Boleto Satana)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due funghi aggruppati in vario grado
di sviluppo. _c_ Fungo sezionato verticalmente. _d_ Spore.

BOLETUS LURIDUS Schaeff. — Tav. XCI.

~Ital.~ Boleto lurido. ~Volg.~ Brisa matta. ~Franc.~ Cèpe perfide.
~Ted.~ Judenschwamm, Hexenschwamm.

Ha cappello da emisferico espanso-convesso, a tempo umido un poco
viscoso, di colore vario, ombrino-olivaceo, rosso-fuligineo o più
sovente alutaceo-giallastro con margine rossigno; tubetti verso il gambo
rotondato-liberi, gialli, poi verdognoli, con orifizii di colore
cinabro-scuro o ranciato-miniato; gambo solido, alla base ovato-bulboso,
giallastro, con macchie rossastre nella parte inferiore, coperto d'un
reticolo con tinta rosea o carmino; carne nel fungo giovane
quadrello-pallida, poi gialla e alla base del gambo rossa, al taglio
ceruleo-verdastra, di sapore dolcigno ed odore appena marcato; basidii
clavati, 45-50 × 12-14 µ.; spore gialle, a mandorla, 11-15 × 6-7 µ.

Cresce copioso dal giugno al novembre tanto nelle selve a foglia che di
conifere.

Il ~Boleto lurido~ è specie _velenosa_: contiene la medesima qualità di
veleno che si trova nel ~Moscario~ e nella ~Tignosa bigia~, conosciuta
sotto il nome di ~Moscarina~. Se però viene cotto nell'acqua salata e
poi, gettata l'acqua, si condisce secondo i metodi indicati, si può
mangiare impunemente. Io lo vidi parecchie volte usato in questo modo
senza produrre il minimo disturbo.

  [Illustrazione: Tav. XCI — Boletus luridus Pers. (Boleto lurido)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Individuo quasi intieramente sviluppato.
_b_ Fungo sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

BOLETUS SCABER Fr. — Tav. XCII.

~Ital.~ Porcinello, Alberello, Boleto scabro. ~Volg.~ Brisa, Brisot,
Legorat. ~Franc.~ Cèpe gris. ~Ted.~ Kapuzinerpilz.

Ha cappello da emisferico convesso, molto meno carnoso degli altri
~Boleti~ sopra descritti, a tempo umido un po' viscoso, di colore
bruno-grigiastro o bruno-quadrello; tubetti verso il gambo
rotondato-liberi, bianchi, poi grigio-foschi, con orifizii del medesimo
colore; gambo solido, sovente molto allungato, eguale o appena
ingrossato alla base, di colore biancastro o cenerognolo con tinta
paglierina e sovente alla base con macchie bluastre, tutto coperto da
piccole squamette granulose; carne bianca, molle, al taglio diventante
da prima leggermente vinata, poi verde-bluastra, di odore e sapore
grati; basidii clavati, 30-35 × 9-12 µ.; spore fusoidee, paglierine,
13-18 × 5-6 µ.

Cresce a individui solitari nelle selve e nei boschetti a foglia,
specialmente di Bètula e di ~Tremola~, raramente nelle selve di
conifere, dal luglio all'ottobre.

Il ~Porcinello~ è fungo di _assoluta innocenza_ ed anche di buon gusto;
conviene però raccogliere esemplari giovani, in cui la carne sia
compatta, e togliere lo strato dei tubetti e la parte inferiore del
gambo che è troppo fibrosa. Colla cottura diventa quasi nero, ma ciò non
toglie che si possa egualmente cibarsene senza timore che riesca
dannoso.

  [Illustrazione: Tav. XCII — Boletus scaber Fr. (Porcinello)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo perfettamente sviluppato. _b_
Fungo sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

BOLETUS VERSIPELLIS Fr. — Tav. XCIII.

~Ital.~ Porcinello ranciato, Alberello. ~Volg.~ Brisa rossa, Rossin.
~Franc.~ Cèpe orangé. ~Ted.~ Rothkopf.

Ha cappello da emisferico espanso-guancialiforme, secco, un po'
tomentoso, poi glabro, col margine membranaceo rivolto verso i pori da
sembrare una cortina appendicolata, di colore giallo-arancio; tubetti
verso il gambo rotondato-liberi, bianchi, indi grigio-bruni, con
orifizii del medesimo colore; gambo solido, robusto, ingrossato verso la
base, longitudinalmente rugoso-solcato e coperto da piccole squame
fibroso-granulose, bianche o rossigno-scure; carne compatta, poi molle,
bianca, al taglio diventante colore pallido-vinato, indi con tinta
bluastra, mite e di buon sapore; basidii clavati, 30-35 × 10-12 µ.;
spore giallognole, fusoideo-allungate, 14-18 × 4-6 µ.

Cresce a famiglie nei boschi di piante frondose, specialmente di pioppi
e tremule, dall'agosto all'ottobre.

Il ~Porcinello ranciato~ ha il medesimo gusto del _Porcinello_, ma è più
ricercato a motivo della carne più compatta ed abbondante. Per la
raccolta e la preparazione si devono seguire le norme indicate per i
~Boleti~ in generale. Anche nel ~Porcinello ranciato~ la carne annerisce
colla cottura, specialmente se gli individui scelti sono troppo
sviluppati.

  [Illustrazione: Tav. XCIII — Boletus versipellis Fr.
  (Porcinello ranciato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.


Genere Polyporus.

Funghi carnosi, carno-tenaci, coriacei, sugherosi o legnosi, con
cappello e gambo o cappello soltanto attaccato posteriormente ai tronchi
d'albero, senza anello e volva; imenio formato d'uno strato di tubetti
non separabile dalla carne del cappello; pori in varia forma e
grandezza; spore bianche o giallognole, cilindriche, obovate o
ellittiche.

A questo genere sono da riferirsi la maggior parte dei funghi legnosi
coriacei che crescono sui tronchi degli alberi o sui legni marciti;
pochissime sono le specie carnose e quindi mangerecce.

POLYPORUS OVINUS (Schaeff.) Fr. — Tav. XCIV.

~Ital.~ Poliporo ovino. ~Franc.~ Croquette de sapinières. ~Ted.~
Schafeuter.

Ha cappello da convesso-spianato, al margine irregolare, largamente
lobato sinuato, secco, glabro, con epidermide rotta coll'età in areole
quadrilaterali o squame, di colore bianco-grigiastro, con tinta qua e là
giallo-zolfino o quadrello; tubi nella parte inferiore del cappello
molto corti, decorrenti sul gambo, bianchi, poi citrini, con orifizii
quasi rotondi, piccoli, del medesimo colore; gambo solido, irregolare,
per lo più eccentrico, verso la base tuberoso o eguale o anche
attenuato, bianco, poi con macchie color citrino; carne bianca, poi
color citrino, di grato odore e sapore da mandorla, basidii clavati, 20
× 5-6 µ.; spore bianche, con nucleo oleoso, quasi globose, 3-4 µ. di
diametro.

Cresce a grandi famiglie nelle selve di conifere di montagna, sovente a
cespi di due o tre individui saldati al piede, dall'agosto all'ottobre.

Il ~Poliporo ovino~ è fungo _d'assoluta innocenza_ e di abbastanza buon
gusto. Si usa anche in certe regioni alla guisa dei rapani, cioè
tagliato a fette ancora crudo e condito con olio, sale e pepe, quale
appresso alla carne, al pane ecc.

  [Illustrazione: Tav. XCIV — Polyporus ovinus (Schaeff.) Fr.
  (Poliporo ovino)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo veduto dalla parte inferiore. _d_ Fungo sezionato verticalmente.
_e_ Basidii. _f_ Spore.

POLYPORUS SCOBINACEUS (Cum.) Bres. (_Polyporus Pes-caprae_ Pers., _Pol.
asprellus_ Lev.) — Tav. XCV.

~Ital.~ Lingua di brughiera. ~Volg.~ Fongo barbòn, Barbon (Italia).
~Franc.~ Pied de mouton noir.

Ha cappello laterale, dimezzato, a forma di ventaglio, di colore
castagno scuro, tutto coperto da piccole squamette della medesima tinta;
tubetti (nella parte inferiore del cappello) corti, decorrenti sul
gambo, di colore bianco-citrino, con orifizii molto larghi, a 4-6
angoli, allungati; gambo laterale, difforme, di colore citrino
oscurantesi; carne bianca, compatta, diventante giallognola, di sapore
ed odore appena sensibili; basidii clavati, 30-35 × 9-10 µ.; spore
bianche, con nucleo oleoso, ovali, 9-9½ × 6½-7 µ.

Cresce in famiglie specialmente nelle pinete fra l'erica in autunno. Nei
dintorni di Trento si trova a S. Antonio, S. Rocco e nella pineta di
Povo.

La ~Lingua di Brughiera~ è molto stimata come fungo _mangereccio_, e nel
Veneto (Friuli), dove è copioso, si usa prepararlo come il fegato alla
veneziana.

  [Illustrazione: Tav. XCV — Polyporus scobinaceus (Cum.) Bres.
  (Lingua di brughiera)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo di perfetto sviluppo. _b_ Fungo
sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

POLYPORUS CONFLUENS (Alb. et Schw.) Fr. — Tav. XCVI.

~Ital.~ Griffone, Poliporo confluente. ~Volg.~ Fongo del pan. ~Franc.~
Polypore groupé. ~Ted.~ Semmelpilz.

Cresce sempre a cespi; da un ceppo comune si sviluppano i gambi deformi,
corti e bianchi che portano i cappelli di varia forma e dimensione, per
lo più a ventaglio o irregolari, sovrapposti sovente l'uno all'altro a
embrice. I cappelli sono glabri, coll'epidermide in età screpolata in
areole poligonali, del colore di pane cotto; i tubetti corti, decorrenti
sui gambi, bianchi, con orifizii del medesimo colore, da prima rotondi e
piccoli, poi, a fungo bene sviluppato, larghi fino a due millimetri e
mezzo, con margine frangiato; carne compatta, bianca, immutabile, di
nessun odore speciale e sapore un po' amarognolo; basidii clavati, 12-15
× 4-5 µ.; spore bianche, con nucleo oleoso, quasi globose, 4 × 3 µ.

Cresce a grandi famiglie, sempre cespitoso, nelle selve di conifere a
mezza montagna dal luglio all'ottobre.

Il ~Griffone~ è fungo _mangereccio_ di qualità molto ordinaria per il
sapore amaro che non perde neppure colla cottura e per la carne che
diventa nel fungo bene sviluppato un po' tenace. Se però si raccolgono
esemplari giovani e si leva l'epidermide del cappello, riesce abbastanza
gustoso. Conviene tuttavia farne uso con moderazione, giacchè se si
mangia in quantità agisce come un potente drastico.

  [Illustrazione: Tav. XCVI — Polyporus confluens Fries. (Griffone)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di funghi. _b_ Fungo sezionato
verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.

POLYPORUS FRONDOSUS (Fl. D.) Fr. (_Polyporus Barellieri_ Viv.) Tav.
XCVII e XCVII bis.

~Ital.~ Griffo, Griffone, Poliporo frondoso. ~Volg.~ Fungo imperiale
(Roma), Ciate d'ors de castagnar, Spongiola de castagnar (Trentino),
Fong gato (Veneto), Barbescin (Genova). ~Franc.~ Polypore en bouquet.
~Ted.~ Klapperschwamm.

Questo micete si presenta sotto la forma di un cespuglio di varia
dimensione; ha origine da un ceppo comune dal quale si sviluppano
parecchi ordini di rami che sono i gambi, i quali vanno a finire nei
cappelli a forma di ventaglio e disposti in serie concentriche da
assomigliare ai varii petali di una rosa doppia. I cappelli sono di
color bruno-fuligginoso, longitudinalmente rugosi e sottilmente
fioccosi; i tubetti sono bianchi, corti, con orifizii del medesimo
colore, da prima rotondi e piccoli, poi nel fungo perfettamente
sviluppato abbastanza grandi, angolati allungati; la carne è compatta,
un po' fibrosa, di grato sapore e odore forte, un po' nauseante; i
basidii sono clavati, 25-30 × 9-8 µ.; le spore quasi globose o ovali,
5-6 × 4½-5 µ.

Cresce in autunno sui tronchi di castagno ancora vivo dove si sono
formate delle cicatrici.

Il ~Griffo~ è fungo _assai squisito_, di assoluta innocenza; ma a
cagione della carne fibroso-tenacella conviene cuocerlo molto bene. Non
si può confondere con specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. XCVII — Polyporus frondosus (Fl. D.) Fr.
  (Griffo)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

[Illustration:t97bis.jpg Tav. XCVII bis — Polyporus frondosus (Fl. D.)
Fr. (Griffo) 1/2 grandezza naturale.

Da fot. G. Bendelli-Trento — Tip. Lit. G. Zippel Trento]

~Spiegazione delle figure:~ Tav. XCVII. _a_ Cespo di funghi. _b_ Sezione
verticale di alcuni individui. _c_ Basidii. _d_ Spore. Tav. XCVII bis.
Cespo di funghi veduto di fronte.



Famiglia delle Idnacee


Genere Hydnum.

Funghi carnosi, carnoso-coriacei, coriacei o legnosi, con cappello e
gambo o gambo soltanto, senza anello e volva; imenio, cioè la parte
inferiore del cappello, formato da aculei di forma conico-appuntita,
liberi uno dall'altro; spore per lo più colorate, _fosche_,
globoso-angolate, con episporio tubercolato, più raramente liscie.

HYDNUM IMBRICATUM Linn. — Tav. XCVIII.

~Ital.~ Steccherino falso, Steccherino bruno, Gallinaccio squamoso.
~Volg.~ Barbon mato (Veneto). ~Franc.~ Hérisson gris. ~Ted.~
Hirschschwamm.

Ha cappello da convesso-ombelicato espanso-ciatiforme, con margine
irregolare repando-lobato, di colore grigio-ombrino, poi brunastro,
tutto coperto da larghe squame concentriche più rilevate al centro, di
colore più scuro del fondo del cappello, la parte inferiore del quale è
tutta fornita di aculei fragili, decorrenti sul gambo, di colore
bianco-sporco, poi cinereo-brunastro; gambo robusto, eguale o bulboso
alla base, fibrilloso, grigiastro, oscurantesi coll'età; carne
bianco-grigiastra, di nessun odore e di sapore un po' acido; basidii
clavati, 25-30 × 7-8 µ.; spore poligonali con episporio granuloso,
giallastre, 5-6 × 5 µ.

Cresce in file o semicerchi assai abbondante nelle selve conifere di
montagna dall'agosto all'ottobre.

Lo ~Steccherino bruno~ è fungo di _qualità ordinaria_ per il poco gusto
che ha la sua carne, per cui dev'essere bene condito. Nel prepararlo
convien levare le squame del cappello, gli aculei e la parte inferiore
del gambo.

  [Illustrazione: Tav. XCVIII — Hydnum imbricatum Linn.
  (Steccherino falso)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.

HYDNUM REPANDUM Linn. — Tav. XCIX.

~Ital.~ Steccherino dorato, Gallinaccio spinoso. ~Volg.~ Barbon bianco
(Veneto). ~Franc.~ Hérisson. ~Ted.~ Stoppelpilz, Süssling.

Ha cappello da convesso spianato, irregolare, a margine sinuato-lobato,
pubescente, bianco-alutaceo o più spesso colore d'Isabella o di pan
cotto; aculei decorrenti sul gambo, più o meno lunghi a seconda
dell'età, da prima bianchi, poi del colore del cappello; gambo solido,
irregolare, alla base eguale o tuberoso, sovente connato con altri
individui, bianco, poi del colore generale del fungo; carne bianca, al
taglio giallognola, di sapore acidetto ed odore non marcato; basidii
clavati, 25-30 × 7-8 µ.; spore paglierine, ovali o quasi rotonde, 6-8 ×
6 µ.

Cresce a grandi famiglie, sovente in serie allungate, tanto nei boschi
di foglia che nelle selve di conifere dall'agosto al novembre.

Lo ~Steccherino dorato~ è delle specie _più delicate_, ha buonissimo
gusto ed è presto cotto. Non si può confondere con specie venefiche.
Somiglia molto al ~Gallinaccio~ per il colore e la forma, ma è subito
distinto per gli aculei, onde il suo nome di ~Gallinaccio spinoso~.

  [Illustrazione: Tav. XCIX — Hydnum repandum Linn.
  (Steccherino dorato)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.

HYDNUM ERINACEUS Bull. — Tav. XCIX a.

~Ital.~ Riccione. ~Volg.~ Fung barbis o barbin, Barbesin. ~Franc.~ Houpe
des arbres. ~Ted.~ Gewöhnlicher Igelschwamm.

Il ~Riccione~ si presenta da prima sotto la forma di un tubercolo di
forma ovale o rotonda che va gradatamente sviluppandosi e raggiunge una
dimensione dai 15 ai 20 cm. di diametro. Alla estremità è tutto coperto
da aculei, lunghi da 1½ a 2½ cm. e alla base grossi circa 1 mm. Il
colore è bianco, poi va tingendosi di giallo con riflesso fulvastro; la
carne è bianca, tenace, un po' fibrosa, di odore forte, fungino e sapore
dolciastro; le spore sono bianche, globose, 5-6 × 5-7 µ.; i basidii
molto lunghi, bacillari all'apice, 6-9 µ. larghi.

Cresce sui tronchi degli alberi a foglia, specialmente sul Castagno,
gelso, pruno ecc. fra i crepacci, le cicatrici o cavità.

È fungo _mangereccio_ molto saporito, ma conviene scegliere esemplari
giovani perchè nel fungo adulto la carne si indurisce e tende a divenire
coriacea, per cui riuscirebbe di difficile digestione. Non può essere
confuso con funghi velenosi.

  [Illustrazione: Tav. XCIX a — Hydnum erinaceus Bull. (Riccione)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo bene sviluppato. _b_ Basidii. _c_
Spore.



Famiglia delle Clavariacee.


Genere Clavaria.

Funghi carnosi o carnoso-fibrosi, ramificati, a forma di cespuglio o più
raramente semplici, cilindrici o a foggia di clava; rami alla base uniti
a cespo o sviluppantisi da un tronco comune, deforme, talvolta sottile a
guisa di gambo; imenio contiguo alla sostanza del fungo, disteso sovra
tutta la superficie dei rami, tranne le punte; spore bianche o
giallognole, ovate, globose o più frequentemente a forma di mandorla
allungata, liscie, raramente con episporio granuloso o echinato.

CLAVARIA FLAVA Schaeff. — Tav. C.

~Ital.~ Ditola gialla. ~Volg.~ Manine gialle, Ciate d'ors, Didele.
~Franc.~ Coralloïde jaune. ~Ted.~ Gelber Stengelschwamm.

Da un tronco grosso 3-4 cm. circa di colore bianco si sviluppano
parecchi rami o piccoli tronchi, i quali si dividono in varie serie di
ramoscelli dando al fungo un aspetto di piccolo cespuglio. I rami sono
per lo più cilindrici, un po' scanalati al punto di divisione che è
disposto ad arco o ad angolo molto ottuso; i ramicelli terminano
generalmente in 2-3 punte ottuse o raramente dentati. Tanto i rami che i
ramoscelli sono di colore zolfino, più o meno carico, e il tronco è
sovente chiazzato di rosso-vinato. La carne è bianca, tenera, di buon
gusto e di odore fungino. Le spore sono giallognole, allungate o quasi
cilindriche, da 10-14 × 4-5 µ.

Cresce a grandi famiglie tanto nelle selve frondose che conifere dal
luglio al novembre.

La ~Ditola gialla~ è la _più pregevole_ di questo genere per la carne
compatta, tenera e non fibrosa. Conviene però scegliere individui
giovani pel motivo che la carne coll'età diventa acidetta e perciò meno
gustosa, ed inoltre sviluppa un sugo abbondante, che agisce come
drastico, per cui mangiandone in abbondanza potrebbe recare dei disturbi
gastrici, i quali però si possono evitare dando al fungo una mezza
cottura nell'acqua salata e poi, gettata l'acqua, col condirlo nel
solito modo.

Queste norme sono da seguirsi anche per le altre specie di ~Ditola~ le
quali sono tutte _mangereccie_ benchè più o meno saporite; cogliere cioè
esemplari, in cui i rami e i ramoscelli non sieno ancora bene
sviluppati; e se poi si vuol cibarsi anche di esemplari ormai maturi,
purchè sieno sani, non corrosi dagli insetti nè patiti, sottoporli ad
una mezza cottura come è indicato sopra.

  [Illustrazione: Tav. C — Clavaria flava Schaeff. (Ditola gialla)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo perfettamente sviluppato. _b_
Basidii. _c_ Spore.

CLAVARIA BOTRYTIS Pers. — Tav. CI.

~Ital.~ Ditola rosso-gialla, Clavaria botrite. ~Volg.~ Ciate d'ors,
Didele, Manine rosse, Tajadelle. ~Franc.~ Coralloïde pourpre. ~Ted.~
Röthliche Bärentatze.

Sviluppo e forma della ~Ditola gialla~; tronco bianco; rami e ramicelli
di colore da prima biancastro, poi ocraceo-pallido o cera-vergine; punte
dei ramicelli più o meno rosso o granato; carne bianca, un po' amara,
basidii clavati, 40-50 × 6-8 µ.; spore allungate, 15-18 × 4-6 µ.

Cresce copiosa in famiglie, a preferenza nelle selve di faggio o foglia
e raramente nelle selve di conifere, dal luglio al novembre.

La ~Ditola rosso-gialla~ è di _buon gusto_, ma meno stimata della
~Ditola gialla~ per la carne più fibrosa e tenace. Tanto per la raccolta
che per la cottura si devono seguire le norme indicate per quest'ultima.

  [Illustrazione: Tav. CI — Clavaria botrytes Pers.
  (Ditola rosso-gialla)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo nel primo sviluppo. _b_ Fungo
completamente sviluppato. _c_ Basidii. _d_ Spore.

CLAVARIA AUREA Schaeff. — Tav. CII.

~Ital.~ Ditola dorata. ~Volg.~ Ciate d'ors, Manine gialle, Didele ecc.
~Franc.~ Coralloïde ocracée. ~Ted.~ Goldgelber Korallenschwamm.

Sviluppo e forma della ~Ditola giallo-rossa~; differisce pel tronco meno
sviluppato, pei rami più grossi, uniti e pei ramicelli meno alti, colle
punte più ottuse, dentate e pel colore generale giallo d'oro; basidii
clavati, 35-40 × 6-8 µ.; spore color paglierino, allungate, 10-12 × 5 µ.

Cresce meno copiosa delle precedenti e sempre a pochi individui tanto
nelle selve conifere che frondose dall'estate all'autunno.

È _mangereccia_ ed ha le _medesime proprietà_ dell'antecedente, per cui
si devono seguire le medesime norme per la raccolta e cottura.

Nelle selve si trovano molte altre specie di ~Ditola~, ma ad eccezione
della ~Clavaria rufescens~ Schaeff. e della ~Clavaria pallida~ Schaeff.
sono molto più piccole, meno carnose e meno buone. Tutte però, come già
osservai, sono mangereccie, ma in genere di sapore piuttosto amarognolo.
Ho dato il disegno soltanto delle tre più frequenti e più gustose. La
~Clavaria rufescens~ ha la forma e il colore della ~Clavaria botrytis~,
è però generalmente più grande e le punte dei rametti invece di essere
di color rosso vivo granato sono d'un rosso scuro, come di sangue
grumato; la ~Clavaria pallida~ ha da prima una tinta generale
carnicino-pallida, poi biancastro-alutacea, del resto ha la dimensione
delle precedenti.

  [Illustrazione: Tav. CII — Clavaria aurea Schaeff. (Ditola dorata)

  _B.ssa Turco-Lazzari dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Basidii. _d_ Spore.



Famiglia delle Tremellacee


Genere Guepinia.

Funghi gelatinoso-cartilaginei a forma di spatula, di petalo o di
orecchio, alla base ristretti in una specie di gambo; imenio da un sol
lato della spatula con basidii da prima globosi, poi ovati e divisi
mediante un setto verticale in due semmenti a sterimmi molto lunghi;
_spore bianche_, cilindriche, curvate.

GUEPINIA RUFA (Iacq.) Pat. — Tav. CIII.

~Ital.~ Guepinia rossastra, Fungo di gelatina. ~Volg.~ Reclagne, Reccia
de lever (Trentino). ~Franc.~ Guepinie rougeâtre. ~Ted.~ Rotbrauner
Gallertpilz.

Ha la forma di spatula; sovente però la spatula è incartocciata e prende
la forma di imbuto; nella parte superiore è liscia, nella parte
inferiore o esterna, dove ha sede l'imenio, è rugosetta, tutta
di colore uniforme incarnato-arancio o rosa-ranciato; carne
gelatinoso-cartilaginea, quasi trasparente, del medesimo colore
dell'esterno, ma più pallido; basidii ovati, divisi longitudinalmente,
10-11 × 5 µ.; spore jaline, cilindrico-curvate, 9-11 × 5-6 µ.

Cresce a cespi in grandi famiglie nelle selve abietine per lo più in
luoghi umidi dall'agosto all'ottobre.

È specie di _assoluta innocenza_, ma di poco gusto ed un po' indigesta
se venisse mangiata in quantità a motivo della carne gelatinoso-tenace.

  [Illustrazione: Tav. CIII — Guepinia rufa (Iacq.) Pat.
  (Fungo di gelatina)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo perfettamente sviluppato. _c_
Individuo sezionato verticalmente. _d_ Basidii. _e_ Spore.



II. GASTEROMICETEE



Famiglia delle Licoperdacee


Genere Lycoperdon.

Funghi di forma globosa, ovata o piriforme, con peridio semplice o
doppio, di consistenza papiracea, liscio o aculeato; gleba (interno) da
prima compatta, caseoso-molle, poi polveracea, contenente l'imenio,
nella parte basale per lo più cellulosa e sterile; imenio costituito da
basidii clavati che generano le spore all'apice degli sterimmi; spore
globose, _gialle_, con episporio generalmente granuloso o aculeato.

LYCOPERDON BOVISTA Linn. — Tav. CX.

~Ital.~ Vescia maggiore. ~Volg.~ Sloffa d'ors (Trentino), Petto di lupo,
Pettino, Pett de loff, Loffa, Vessa (Italia). ~Franc.~ Lycoperdon géant.
~Ted.~ Der grösste Staubpilz.

Ha forma globosa, un po' ristretta e lacunosa alla base; la superficie è
da prima un po' pubescente, poi liscia come pelle di guanto ed è formata
da uno strato corticale, membranaceo, bianco o paglierino traente al
nocciola, che coll'età screpola e si separa in areole e poi cade; sotto
lo stesso c'è una seconda membrana molto più sottile, persistente, e
l'interno è formato da una sostanza compatta, omogenea, carnosa, bianca
che maturando diventa gialla e molle-poltacea, che finalmente si
dissecca e si scioglie in una polvere con fiocchi (capillizio) di colore
olivaceo-fosco o tabacino. Questa polvere è costituita dalle sementi del
fungo o spore, che sono globose, di colore giallo sotto il microscopio e
che misurano dai 4-4½ µ. di diametro.

Cresce in estate e più rara in autunno nei prati o pascoli di montagna.

La ~Vescia maggiore~, la più grande del genere, che raggiunge talvolta
la dimensione d'una testa d'uomo e può pesare fino ai 3-4 chilogrammi, è
uno dei funghi _più delicati_. Si presta a tutti i modi di cucinatura,
ma a preferenza riesce gradita friggendola nel burro col metodo indicato
al N.º 3 della cucinatura dei funghi. Conviene però scegliere individui
giovani, in cui la polpa interna sia ancora compatta e bianca; quando
incomincia ad ingiallire non serve più allo scopo. Non si può confondere
con specie venefiche, giacchè tutte le ~Vescie~ sono buone e di facile
digestione.

  [Illustrazione: Tav. CX — Lycoperdon Bovista Linn. (Vescia maggiore)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo perfettamente sviluppato. _b_
Sezione verticale dello stesso. _c_ Spore. _d_ Ife del capillizio.

LYCOPERDON CAELATUM Bull. — Tav. CXI.

~Ital.~ Vescia areolata. ~Volg.~ Sloffa, Sloffa d'ors, Pett de loff.
~Franc.~ Lycoperdon ciselé. ~Ted.~ Hasenstaubpilz.

Ha sovente la medesima forma e dimensione della ~Vescia maggiore~, ma
generalmente è molto più ristretta alla base dove termina talvolta in
una specie di gambo. È circoscritta da una sola membrana, attaccata alla
polpa interna e non libera come nella ~Vescia maggiore~; la superficie è
coperta da piccoli fiocchi foggiati a punta da sembrare degli aculei,
che poi scompaiono ed appariscono in loro vece delle areole
quadrangolari, fioccose, che resistono finchè il fungo si discioglie;
l'interno non è tutto omogeneo, ma la parte superiore che corrisponde
alla testa del fungo è carnosa, compatta e fertile, mentre la parte
inferiore dove si restringe è fioccosa, sterile, tutta disposta a
cellule o piccole cavità. La parte carnosa nel fungo giovane è bianca,
poi diventa gialla e molle, indi si scioglie in una polvere fioccosa di
colore olivaceo-tabacino. Le spore sono globose, liscie, gialle, dai 4-5
µ. di diametro; i basidii clavati, 15-22 × 8-9 µ.; le ife del capillizio
gialle, ramose, larghe fino ai 12 µ.

Cresce in file, sovente assai numerosa, nei prati di montagna, pascoli,
in estate e più rara in autunno.

La ~Vescia areolata~ si presta ai medesimi usi della ~Vescia maggiore~,
ma è di qualità inferiore mancandole il gusto squisito della medesima.
Nella scelta degli individui si deve aver riguardo all'età, quando la
polpa è bianca; inoltre si deve togliere la parte cellulosa che forma la
base del fungo, la quale è insipida, tenace ed indigesta.

Molte altre specie di ~Vescie~ vi sono, tutte più piccole delle due qui
descritte e disegnate; talune anche fornite di un gambo abbastanza lungo
che porta all'apice il ricettacolo di forma globosa: tutte, come già
dissi, sono mangereccie, basta soltanto che vengano raccolte giovani,
quando la polpa interna è ancora bianca e che nelle specie in cui la
base è sterile, cioè composta di tessuto fioccoso e celluloso, venga
tolta detta parte, servendosi pel cibo soltanto della parte compatta,
omogenea e carnosa.

  [Illustrazione: Tav. CXI — Lycoperdon caelatum Bull.
  (Vescia areolata) 1/3 grand. nat.

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo perfettamente sviluppato, un
esemplare però con base più ristretta a forma di gambo. _b_ Fungo
sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore ed ife del capillizio.



Famiglia delle Imenogastracee


Genere Rhizopogon.

Funghi carnoso-tenaci o coriacei, globosi, tuberiformi, con peridio
membranaceo coperto da una reticolazione miceliale; gleba compatta,
cellulosa, da prima bianca, poi colorata; imenio disteso nelle cellule
della gleba e formato da basidii clavati o cilindrici, che generano
all'apice dalle 2-8 spore; spore guttulate, di tinta paglierina e di
forma ellittico-allungata.

RHIZOPOGON RUBESCENS Tul. — Tav. CXII. f. 1.

~Ital.~ Trifola falsa. ~Volg.~ Panedei, Panediei (Val di Non). ~Ted.~
Röthliche falsche Trüffel.

Ha forma ovale o globosa, circoscritta da una corteccia (peridio) tenue,
di colore da prima bianco, poi giallastro, con tinta qua e là olivacea,
al tatto o anche all'aria diventante rossastra, percorsa specialmente
alla base da fibrille o vene e in età screpolata o areolata; sostanza
interna compatta, duretta, cellulosa, da prima bianca, poi citrina, indi
olivacea; le cellule sono rivestite dai basidii, di forma clavata, 20-25
× 7-9 µ.; portanti all'apice dalle due alle otto spore allungate, 7-9 ×
3-3½ µ.

Cresce a grandi famiglie, da prima sotto terra, poi quasi intieramente
allo scoperto, nei boschi di pino (Pinus silvestris), dal maggio al
novembre.

È fungo _mangereccio_ d'assoluta innocenza, ma di qualità ordinaria per
la carne poco gustosa e piuttosto tenace. Da noi generalmente viene
mangiato crudo dai ragazzi che vanno al pascolo o a raccogliere legne.

  [Illustrazione: Tav. CXII — I. Rhizopogon rubescens Tul.
  (Trifola falsa) II. Tuber melanosporum Vitt. (Tartufo nero)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Gruppo di due funghi perfettamente
sviluppati. _b_ Fungo sezionato verticalmente. _c_ Basidii. _d_ Spore.



III. DISCOMICETEE



Famiglia delle Elvellacee


Genere Morchella.

Funghi carnoso-ceracei, con mitra (cappello) e gambo, senza anello e
volva; mitra internamente vuota, attaccata al gambo o saldata allo
stesso per una piccola vallicella, di forma obovata, alveolata; alveoli
di varia grandezza, rivestiti dall'imenio; gambo centrale, vuoto; aschi
cilindrici, a otto spore, con parafisi; spore di tinta giallognola,
liscie, ellittiche.

MORCHELLA ROTUNDA Pers. — Tav. CIV.

~Ital.~ Spugnola gialla, Tripetto, Bucherello. ~Volg.~ Spongiola,
Spongigneura, Spunzola. ~Franc.~ Morille ronde. ~Ted.~ Runde
Speisemorchel.

Ha mitra (cappello) di forma globosa, ovata o più raro ovato conica,
tutta coperta di alveoli poligonali, di colore giallo-ocra più o meno
carico, internamente cava, attaccata al gambo, il quale è cilindrico,
alla base sovente bulboso e scanalato, di colore bianco pallido,
internamente cavo e cosperso di fiocchi farinosi come pure l'interno del
cappello; la carne è bianca, ceracea, fragile, di sapore ed odore non
marcato; aschi (teche) cilindrici, pedicellati: 350-400 × 16-24 µ.;
parafisi ramose, coll'apice clavato, 14-16 µ. largo; spore ellittiche,
jaline, 20-23 × 12-15 µ.

Cresce al margine dei boschi, agli argini dei campi, specialmente in
terreno sabbioso, nella primavera. A Trento si trova al Desert, a S.
Nicolò, S. Antonio, Gocciadoro ecc. ma in poca quantità.

La ~Spugnola gialla~ è uno dei funghi _più delicati_ e saporiti, per cui
merita d'essere conosciuta e introdotta sul mercato.

  [Illustrazione: Tav. CIV — Morchella rotunda Pers. (Spugnola gialla)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Aschi o teche con 8 spore e parafisi.
_e_ Spore libere.

MORCHELLA VULGARIS (Pers). Boud. — Tav. CIV a.

~Ital.~ Spugnola comune. ~Volg.~ Spongiola, Sponziola, Spongigneura.
~Franc.~ Morille brune. ~Ted.~ Gemeine Speisemorchel.

Ha mitra obovata o subglobosa, ottusa all'apice, attaccata intieramente
al gambo senza vallecola alla base, internamente cava, tutta coperta da
alveoli irregolari, disposti senza ordine, sinuati o obovato-oblonghi,
nel fondo sovente rugoso-venosi, di color nerognolo, poi
cinereo-olivaceo pallido, circondati da coste pubescenti, bianche, qua e
là, specialmente all'apice con tinta fulvastra; gambo bianco, glabro o
leggermente pruinato, all'apice un po' dilatato, alla base ingrossato e
solcato-lacunoso; carne bianca, sapida, tenera, poi tenace coll'età;
teche cilindracee, alla base attenuato-pedicellate e sinuate, 280-360 ×
16-88 µ.; parafisi più brevi delle teche ramose, all'apice
fusoideo-ventricose; spore ellittiche, 18-21 × 10-12 µ.

Cresce in famiglie in aprile e maggio, specialmente ai margini erbosi
dei boschetti frondosi.

La ~Spugnola comune~ ha il medesimo gusto e serve ai medesimi usi della
~Spugnola gialla~, della quale viene considerata come la forma più
precoce, essendo la prima delle ~Morchelle~ che apparisca in primavera.

  [Illustrazione: Tav. CIV a — Morchella vulgaris Pers.
  (Spugnola comune)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Due individui bene sviluppati. _c_
Individuo sezionato. _d_ Teche e parafisi. _e_ Spore.

MORCHELLA DELICIOSA Fr. — Tav. CV.

~Ital.~ Spugnola deliziosa. ~Volg.~ Sponziola, Spongiola. ~Franc.~
Morille délicieuse. ~Ted.~ Köstliche Morchel.

Ha mitra ovale o ovato-conica, con alveoli allungati di varia
dimensione, formati da coste longitudinali, pubescenti, che anneriscono
coll'età, di colore grigio-fuligginoso o carnicino o giallescente, unita
al gambo mediante una piccola vallicella, internamente cava e fioccosa;
gambo bianco, eguale, coperto di squamette o furfure che svanisce nel
fungo adulto, cavo e fioccoso nell'interno; carne ceracea, fragile,
bianca, di odore e sapore appena sensibile; teche cilindriche,
pedicellate, 300-350 × 16-20 µ.; con parafisi ramose; spore ellittiche,
20-26 × 13-16 µ.

Cresce a grandi famiglie nelle selve di conifere, specialmente nei
luoghi erbosi, poco coperti, in primavera.

La ~Morchella deliziosa~ si avvicina molto pel gusto e per la tenerezza
della carne alla ~Morchella rotonda~; però conviene scegliere esemplari
giovani o non ancora del tutto anneriti, altrimenti diventa un po'
tenace e indigesta.

  [Illustrazione: Tav. CV — Morchella deliciosa Fr.
  (Spugnola deliziosa)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Teche e parafisi. _e_ Spore.

MORCHELLA CONICA Pers. — Tav. CVI.

~Ital.~ Spugnola bruna. ~Volg.~ Spongiola, Spongigneura, Sponziola ecc.
~Franc.~ Morille conique. ~Ted.~ Spitzmorchel.

Ha mitra ovato-conica, di colore castagno-fosco o fuligginoso-olivaceo,
con alveoli allungato-contorti, nel fondo percorsi da vene traversali,
divisi da coste longitudinali tomentose, di colore fuligginoso, poi
nero, internamente cava, fioccosa e scura, alla base congiunta al gambo
mediante una vallicella; gambo robusto, pallido, furfuraceo o a piccole
squame, rugoso, qua e là solcato, alla base lacunoso, internamente cavo
e fioccoso; carne del cappello scura, del gambo bianca, di odore e
sapore non marcati; aschi cilindrici, alla base tortuoso-pedicellati,
320-400 × 18-24 µ.; con parafisi ramose; spore ellittiche, 24-30 × 14-17
µ.

Cresce a famiglie nelle selve di conifere in primavera.

La ~Spugnola bruna~ è di _buon gusto_, ma inferiore alla ~Spugnola
gialla~ e ~Spugnola deliziosa~. Nel fungo troppo sviluppato la carne
diventa tenace, e perciò si devono sempre raccogliere esemplari giovani,
ancora intieramente vegeti, e rigettare quelli in cui il cappello
incomincia ad appassire alla sommità o il gambo prende una tinta
giallastra.

  [Illustrazione: Tav. CVI — Morchella conica Pers. (Spugnola bruna)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Cespo di due individui in vario grado di
sviluppo. _b_ Fungo sezionato verticalmente. _c_ Aschi e parafisi. _d_
Spore.

MORCHELLA ELATA Fr. — Tav. CVII.

~Ital.~ Spugnola maggiore. ~Volg.~ Spongiola, Sponziola, Spongigneura.
~Franc.~ Morille élevée. ~Ted.~ Hohe Morchel.

Ha mitra cilindrica od ovale, ottusa alla sommità, con alveoli grandi,
allungati, sovente quadrangolari, nel fondo percorsi da vene traversali,
divisi da coste quasi parallele, tomentose, annerantesi nel fungo
adulto, di color isabella-sporco o bruno-alutaceo, attaccata al gambo
mediante una vallicella, internamente cava e fioccosa; gambo sovente
molto grande, eguale, longitudinalmente a solchi o grinze rugose,
furfuraceo-squamosetto, di colore pallido o carnicino-lurido,
internamente cavo e fioccoso, alla base lacunoso; carne ceracea, di
sapore mite ed odore un po' nauseante nel fungo adulto; teche
cilindriche, alla base tortuoso-pedicellate, 280-400 × 18-30 µ.; con
parafisi ramose; spore ellittiche, 22-32 × 13-18 µ.

Cresce a famiglie nelle selve di conifere di montagna in primavera.

La ~Spugnola maggiore~ è fungo _d'assoluta innocenza_, inferiore però
per la carne un po' tenace e per l'odore meno grato alla ~Spugnola
gialla~ ed alla ~Spugnola deliziosa~, ma ciò non ostante devesi
enumerare tra i funghi mangerecci della migliore qualità, come lo sono
tutte le altre specie del genere ~Morchella~ che qui non descrivo,
perchè hanno il medesimo abito e colore e perchè non si possono
confondere con specie venefiche.

  [Illustrazione: Tav. CVII — Morchella elata Fr. (Spugnola maggiore)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Aschi e parafisi. _e_ Spore.


Genere Mitrophora.

Funghi carnoso-ceracei, con mitra e gambo; mitra campanulata o conica,
attaccata al gambo soltanto nella metà superiore, inferiormente libera,
alveolata, con alveoli allungati rivestiti dall'imenio come nel genere
~Morchella~; gambo vuoto, centrale; aschi cilindrici, a otto spore, con
parafisi; spore ellittiche, liscie, di color paglierino.

Dal genere Morchella differisce per la mitra semilibera.

MYTROPHORA HYBRIDA (Sow.) Boud. (_Morchella semilibera_ e _Morchella
rimosipes_ De C.) — Tav. CVIII.

~Ital.~ Spugnola minore. ~Volg.~ Spongiola, Spongiole, Bissacan.
~Franc.~ Morille batârde. ~Ted.~ Bastard-Lorchel.

Ha mitra conica, ottusa o appuntata all'apice, sotto la metà libera dal
gambo, con alveoli di forma irregolare, quadrangolare o allungata, nel
fondo a vene rialzate, di colore nocciola-scuro, colle coste nereggianti
nel fungo adulto; gambo bianco, con tinta paglierina a pieno sviluppo,
eguale o bulboso-lacunoso alla base, furfuraceo-squamosetto,
longitudinalmente in età grinzoso-solcato, internamente cavo e fioccoso;
carne bianca, ceracea, presto molle, acquosa, senza odore e sapore
speciale; teche cilindriche, tortuoso-pedicellate, 270-320 × 17-19 µ.;
parafisi ramose; spore ellittiche, 23-28 × 13-15 µ.

Cresce a famiglie nei vigneti, agli argini dei campi, nei boschetti a
foglia, da marzo a maggio nella zona della vite.

La ~Spugnola minore~ è di qualità inferiore alle altre ~Spugnole~ per la
carne molle, acquosa, e perciò si devono scegliere a preferenza
esemplari molto giovani. Il miglior modo di cucinarla si è di friggerla
con burro, pepe, sale, prezzemolo e uova.

  [Illustrazione: Tav. CVIII — Mytrophora hybrida (Sow.) Boud.
  (Spugnola minore)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo perfettamente sviluppato. _b_
Fungo sezionato verticalmente. _c_ Teche e parafisi. _d_ Spore libere.


Genere Gyromitra.

Funghi carnoso-ceracei, con mitra e gambo; mitra irregolare, quasi
globosa, con superficie ondulato-cresputa, alla base lobata, coi lobi
saldati sul gambo; gambo solido, deforme; imenio disteso su tutta la
superficie della mitra, con aschi cilindracei, a otto spore e parafisi;
spore ellissoidee biguttulate, jaline.

GYROMITRA ESCULENTA (Pers.) Fr. (_Helvella suspecta_ Krombh). Tav. CIX.

~Ital.~ Spongino, Spugnola bastarda. ~Volg.~ Spongiola o Sponziola
(Trentino), Spongigneura falsa (Milanese), Muneghete (Veneto). ~Franc.~
Gyromitre comestible. ~Ted.~ Speiselorcher, Verdächtige Lorchel.

Ha mitra irregolare, per lo più di forma rotondata, divisa alla base
generalmente in 3 lobi, raramente 4-5, rivolti verso il gambo e saldati
allo stesso; la superficie è percorsa da coste tortuose, più o meno
rilevate, che si intrecciano dando luogo a lacune o fossette di varia
forma, di colore ocraceo-bruno o bruno-rosseggiante; gambo corto,
tuberoso, per lo più compresso, lacunoso, coperto da pruina o pelurie,
di colore da prima biancastro, poi con tinta carnicina; carne ceracea,
di odore grato e sapore meno marcato; aschi cilindrici, pedicellati,
350-450 × 15-20 µ., con parafisi ramose; spore ellittiche, a due nuclei
oleosi, 20-25 × 11-14 µ.

Vegeta a grandi famiglie nelle selve di conifere, specialmente in luoghi
un po' umidi, sabbiosi, nell'aprile e maggio.

Lo ~Spongino~ è fungo di finissimo gusto ed è assai ricercato dai
buongustai. Nel Trentino è l'unico fungo che si mangia sotto il nome di
~Spongiola~, ma ne fu proibita la vendita sul mercato di Trento per i
casi di avvelenamento da esso prodotti. Ora si vende di nascosto e
perciò ogni qual tratto i detti casi si rinnovano.

Dall'analisi chimica fatta sul fungo fresco si constatò che lo
~Spongino~ contiene un _veleno_ solubile nell'acqua bollente,
nell'alcool e nell'etere, che venne chiamato _acido elvellico_ (C₁₂ H₂₀
O₇), dal quale derivarono gli avvelenamenti successi. L'effetto del
veleno si manifesta soltanto 5-7 ore dopo il cibo con vomito, diarrea,
decadimento corporale, e dopo il primo giorno con itterizia generale ed
emoglobinuria, per la decomposizione dei globuli rossi del sangue, cui
succede la morte per uremia. I casi letali però sono rari, potendosi
facilmente sospendere l'azione del veleno coi soliti rimedii,
specialmente se le persone colpite sono sane e di complessione
abbastanza robusta.

Siccome il veleno è solubile nell'acqua bollente, si può cibarsi dello
~Spongino~ senza pericolo facendolo da prima bollire nell'acqua e poi,
gettata l'acqua, condirlo e cucinarlo coi metodi in uso per gli altri
funghi. Seguendo tale norma io non ebbi mai a soffrire disturbi,
quantunque ogni anno ne abbia mangiato, anche in sufficiente quantità.
Disseccato riesce pure innocuo, ma conviene conservarlo in luoghi
asciutti, giacchè se subentra umidità incomincia a marcire ed allora si
sviluppano i veleni che si riscontrano nelle sostanze in putrefazione e
ritorna perciò ad essere venefico. Avvelenamenti prodotti dal fungo
disseccato ne furono pure constatati, non già prodotti dall'_acido
elvellico_, ma da formazioni tomainiche e precisamente dalla _Neurina_,
potente veleno che si riscontra appunto nelle sostanze che vanno
dissolvendosi. Per questo motivo è da raccomandarsi nuovamente di non
raccogliere mai esemplari di funghi che incominciano a marcire, di
conservare sempre i funghi disseccati in luoghi molto asciutti e quando
si prendono per cucinarli rigettare tutti quelli che segnassero un
principio di decomposizione.

  [Illustrazione: Tav. CIX — Gyromitra esculenta Pers. (Spongino)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-b_ Fungo in vario grado di sviluppo. _c_
Fungo sezionato verticalmente. _d_ Teche e parafisi. _e_ Spore libere.


Genere Helvella.

Funghi carnoso-ceracei o membranacei, con mitra e gambo, senza anello e
volva; mitra irregolare, reflessa, ondulato-sinuata, lobata, libera o
attaccata al gambo, raramente nel fungo giovane a forma di coppa,
superiormente fertile, al di sotto pubescente e sterile; gambo centrale,
liscio o lacunoso, vuoto o ripieno di un midollo bombagioso; aschi
cilindracei, a otto spore con parafisi; spore ellittiche, jaline.

HELVELLA CRISPA Scop. Fr. — Tav. CIX a.

~Ital.~ Elvella crespa, Pasta sciringa. ~Volg.~ Sponziola d'autun.
~Franc.~ Morillette blanche. ~Ted.~ Herbstlorchel.

Ha mitra di forma rigonfia, ondulato-lobata, da prima aderente al gambo,
poi libera e coi margini rivolti all'in su, superiormente glabra, rugosa
o lacunosa, di color pallido, al di sotto pubescente di color nocciuola
più o meno carico; gambo bianco, eguale o leggermente ventricoso,
percorso da rialzi o coste fra loro congiungentisi a rete larga e
irregolare e racchiudenti dei solchi o lacune profonde e allungate;
teche cilindracee, alla base pedicellate, 270-310 × 14-18 µ.; con
parafisi ramose; spore ellittiche, jaline, con grande goccia oleosa,
17-20 × 10-11 µ.

Cresce solitaria o gregaria, tanto nelle selve di conifere che a foglia,
dall'agosto al novembre.

L'~Elvella crespa~ è fungo mangereccio di buon gusto, ma inferiore alle
~Morchelle~ per la carne più tenace, tendente al coriaceo negli
esemplari pienamente sviluppati.

  [Illustrazione: Tav. CIX a — Helvella crispa Scop. (Pasta sciringa)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a-c_ Fungo in vario grado di sviluppo. _d_
Teche e parafisi. _e_ Spore. _f_ Peli della parte inferiore della mitra.



IV. TUBEROIDEE



Famiglia delle Tuberacee.


Genere Tuber.

Funghi sotterranei, carnoso-ceracei, di forma globosa, più o meno
irregolare, con peridio tubercolato o liscio; gleba (interno) compatta,
di diverso colore giusta l'età, marmorata da vene bianche formate da un
tessuto a cellule allungate; spazio tra le vene costituito dall'imenio
con aschi otricolari, contenenti da 1-8 spore; spore globose, quasi
globose o ellittiche, _giallastre_, con episporio, aculeato reticolato.

TUBER MELANOSPORUM Vittad. — Tav. CXII. fig. 2.

~Ital.~ Tartufo nero, Trifola nera. ~Volg.~ Tartufole, tartrifole
(Trentino), Asteng (Milanese). ~Franc.~ Truffe noire. ~Ted.~ Gemeine
Trüffel, Schwarze Trüffel.

Ha forma globosa o reniforme, sovente lobata o gibbosa, con superficie
coperta di verruche poligonali, quasi nere a macchie ferruginose; la
sostanza interna è carnosa, da prima bianca, poi rosseggiante,
finalmente brunastra o nero-rossastra, marmorata da vene bianche,
ramificate, tramandante un odore forte, piccante, abbastanza grato, che
aumenta colla maturità e che persiste anche nel fungo disseccato. Detta
sostanza è costituita da ife alle cui estremità si sviluppano delle
teche o aschi di forma otricolare, della dimensione di 60-75 × 60-63 µ.,
le quali contengono da 1-4 spore ellittiche, aculeate, gialle, poi
brune, 27-52 × 23-33 µ.

Cresce a famiglie nei boschi di quercia sotto terra a profondità
variabile, e viene scavato dall'autunno alla primavera.

È il ~Tartufo~ più frequente nel Trentino e uno dei più prelibati.

Molte sono le specie _mangerecce_ di tartufo e nessuna ve n'ha che sia
veramente comprovata venefica. Sul mercato di Trento ne vidi portate
soltanto cinque, cioè il ~Tuber aestivum~, ~Tuber brumale~, ~Tub.
mesentericum~, ~Tub. melanosporum~ e ~Tub. uncinatum~. Ho dato la figura
di una sola specie, ritenendola più che sufficiente ad offrirci una idea
di codesti distinti miceti che giustamente furono chiamati il _diamante
della cucina_, perchè hanno aroma perfetto, inimitabile, sapore
squisito, riescono di digestione facile ed offrono una nutrizione più
completa che qualunque altro vegetale. La composizione chimica ci dà nel
~Tartufo nero~: azoto 1.350, carbonio 9.450, grasso 0.560, acqua 72.000.
Per coteste loro qualità furono in pregio già dall'antichità. Gli
Ateniesi li stimarono al punto di conferire il diritto di cittadinanza,
onore altissimo, ai figli di Cherippo per avere costui inventato una
nuova maniera di cucinare questi preziosi commestibili. I Romani li
ritiravano in gran copia dalla Libia, e Celio Apicio nel suo trattato
_De obsoniis et condimentis_ ci insegna come venivano conservati e
preparati per le mense luculliane dei dominatori del mondo.

Ora i metodi di cucinatura furono in parte modificati conforme i gusti e
le usanze nazionali. Ne accenneremo qui alcuni dei più pratici.

~Ragout di Tartufi~. Si lavano bene i Tartufi con spazzolino per poter
estrarre la terra che c'è tra le verruche, (non si devono mai mondare,
perchè perdono molto di sapore che è specialmente prodotto dalla
corteccia), poi si collocano nell'olio e si lasciano finchè ne sono
imbevuti, indi si tagliano a fette della grossezza d'una schiena di
coltello e si pongono in una cazzeruola con olio o burro, sale, pepe, un
poco di vino bianco e si mettono al fuoco. Alcuni vi aggiungono anche
sardella e cipolla. Dopo un'ora circa di cottura vi si aggiunge del sugo
di limone e si servono.

~Tartufi cotti sotto la cenere~. I Tartufi ben lavati e spazzolati si
cospergono di sale e pepe, poi si involgono in fette di lardo, indi in
fogli di carta duplicati e un po' bagnati e si fanno cuocere per un'ora
sotto la cenere ben calda. Quando si prendono fuori, si leva loro la
carta, si nettano e si servono in tavola sopra una salvietta piegata.

~Tartufi all'italiana.~ Puliti i Tartufi si tagliano a fette e si
pongono in una casseruola con olio, sale, pepe, prezzemolo, porro o
aglio. Si lasciano un po' sopra della cenere calda indi si cuociono a
lento fuoco e prima di servirli si cospergono con sugo di limone. Alcuni
vi aggiungono del vino bianco e del brodo, a cui sia levato il grasso.

~Tartufi alla piemontese.~ Si pongono i Tartufi nell'olio e vi si
lasciano finchè ne sono imbevuti, indi si tagliano a fette e si
collocano a strati in un piatto d'argento; ogni strato si cosperge
d'olio, sale, pepe e formaggio parmigiano grattuggiato, indi si mette il
piatto sopra cenere molto calda. Un quarto d'ora basta per la cottura.

~Tartufi alla parmigiana.~ Si pongono i Tartufi affettati in teglia con
olio e burro in parti eguali e si lasciano soffriggere cinque minuti; vi
si aggiunge sale, pepe e parmigiano grattuggiato, e si fan cuocere altri
cinque minuti e si servono all'istante.

~Tartufi alla Rossini.~ Si mette in una insalatiera dell'olio fino,
senape, aceto, sale, pepe e un po' di sugo di limone e si sbatte il
tutto bene fino alla perfetta combinazione, indi vi si aggiungono i
Tartufi finamente tagliati che si mescolano insieme e si servono.
Quest'insalata riesce a preferenza col ~Tartufo bianco~ (_Tuber magnatum
Pico_), il quale non fu finora ritrovato nel Trentino, ma invece è
comune in Lombardia e Piemonte.

  [Illustrazione: Tav. CXII — I. Rhizopogon rubescens Tul.
  (Trifola falsa) II. Tuber melanosporum Vitt. (Tartufo nero)

  _Bresadola dis._ — _Lit. G. Zippel Trento_]

~Spiegazione delle figure:~ _a_ Fungo di grandezza naturale,
perfettamente sviluppato. _b_ Fungo sezionato verticalmente. _c_ Aschi o
teche. _d_ Spore libere.



=Indice alfabetico dei nomi scientifici e delle tavole=


                                               Pag.     Tav.

  =Agaricus= _albellus_ De C.                |  51 |   XXVIII
      »       _attenuatus_ De C.             |  90 |        L
      »       _Brigantii_ Fr.                |  90 |        L
      »       _Cardarella_ Fr. var.          |  64 |     XLII
      »       _causetta_ Barla.              |  44 |      XVI
      »       _coalescens_ Viv.              |  59 |    XXXIV
      »       _cylindraceus_ De C.           |  90 |        L
      »       _effocatellus_ Viv.            |  60 |    XXXVI
      »       _Eryngii_ De C. var.           |  64 |     XLII
      »       _exquisitus_ Vitt.             |  93 |      LII
      »       _fulvus_ Schaeff.              |  41 |      XII
      »       _gambosus_ Fr.                 |  55 |   XXVIII
      »       _grammopode_ Bull.             |  56 |     XXXI
      »       _laevis_ Krombh.               |  43 |       XV
      »       _leucothites_ Vitt.            |  43 |       XV
      »       _nebrodensis_ Fr.              |  64 |     XLII
      »       _Orcella_ Bull.                |  88 |    XLVII
      »       _pioparello_ Viv.              |  90 |        L
      »       _plumbeus_ Schaeff.            |  41 |      XII
      »       _pudicus_ Fr.                  |  90 |        L
      »       _Schulzeri_ Kalchbr.           |  43 |       XV
                                             |     |
  =Amanita= aspera Fr.                       |  40 |       XI
      »     caesarea Scop.                   |  33 |        I
      »     Mappa Batsch                     |  36 |        V
      »     muscaria Linn.                   |  37 |       VI
      »     ovoidea Bull.                    |  34 |       II
      »     phalloides Fr.                   |  35 |      VII
      »     pantherina De C.                 |  38 |      III
      »     rubescens Fr.                    |  39 |       IX
      »     solitaria Bull.                  |  38 |      VII
      »     spissa F.                        |  40 |        X
      »     _strobiliformis_ Vitt.           |  38 |     VIII
      »     vaginata Bull.                   |  41 |      XII
      »     verna Bull.                      |  36 |       IV
                                             |     |
  =Armillaria= aurantia Schaeff.             |  45 |    XVIII
       »       caligata Viv.                 |  44 |     XVII
       »       imperialis Fr.                |  46 |      XIX
       »       mellea Wahl.                  |  47 |       XX
       »       robusta Alb. et Schw.         |  44 |      XVI
                                             |     |
  =Boletus= aereus Bull.                     | 105 |   LXXXIX
     »      edulis Bull.                     | 104 | LXXXVIII
     »      elegans Schum.                   | 103 |   LXXXVI
     »      granulatus Linn.                 | 104 |  LXXXVII
     »      luridus Schaeff.                 | 106 |      XCI
     »      luteus Linn.                     | 102 |    LXXXV
     »      Satanas Lenz.                    | 106 |       XC
     »      scaber Fr.                       | 107 |     XCII
     »      versipellis Fr.                  | 108 |    XCIII
                                             |     |
  =Cantharellus= aurantiacus Wulf.           |  82 |       —
       »         cibarius Fr.                |  81 |     LXXX
       »         clavatus Pers.              |  83 |   LXXXII
       »         lutescens Pers.             |  82 |    LXXXI
       »         Quèletii Fr.                |  82 |       —
                                             |     |
  =Clavaria= aurea Schaeff.                  | 115 |      CII
     »       botrytis Pers.                  | 115 |       CI
     »       flava Schaeff.                  | 114 |        C
     »       pallida Schaeff.                | 116 |       —
     »       rufescens Schaeff.              | 116 |       —
                                             |     |
  =Clitocybe= candida Bres.                  |  62 |       XL
      »       cartilaginea Bull.             |  60 |    XXXVI
      »       cinerascens Bull.              |  59 |     XXXV
      »       conglobata Vitt.               |  59 |    XXXIV
      »       connata Schum.                 |  61 |   XXXVII
      »       ericetorum Fr.                 |  67 |       —
      »       geotropa Bull.                 |  62 |    XXXIX
      »       infundibuliformis Bull.        |  61 |  XXXVIII
      »       nebularis Batsch.              |  58 |   XXXIII
                                             |     |
  =Clitopilus= prunulus Scop.                |  88 |    XLVII
                                             |     |
  =Collybia= dryophila Bull.                 |  63 |      XLI
                                             |     |
  =Coprinus= atramentarius Bull.             | 100 |      LVI
                                             |     |
  =Cortinarius= firmus Fr.                   |  92 |     LVII
                                             |     |
  =Craterellus= cornucopioides Pers.         |  84 |  LXXXIII
                                             |     |
  =Entoloma= clypeatum Linn.                 |  87 |     XLVI
                                             |     |
  =Gomphidius= glutinosus Schaeff.           | 102 |       —
      »        maculatus Scop.               | 102 |       —
      »        roseus Fr.                    | 102 |       —
      »        viscidus Linn.                | 101 |    LVIII
                                             |     |
  =Guepinia= rufa (Iacq.) Pat.               | 116 |     CIII
                                             |     |
  =Gyromitra= esculenta (Pers.) Fr.          | 126 |      CIX
                                             |     |
  =Helvella= crispa (Scop.) Fr.              | 128 |      CIXa
     »       _suspecta_ Krombh.              | 126 |      CIX
                                             |     |
  =Hydnum= imbricatum Linn.                  | 112 |   XCVIII
     »     repandum Linn.                    | 112 |     XCIX
     »     Erinaceus Bull.                   | 113 |     XCIXa
                                             |     |
  =Hygrophorus= erubescens Fr.               |  50 |       —
       »        niveus Scop.                 |  67 |       —
       »        pratensis Pers.              |  66 |      LIX
       »        virgineus Wulf.              |  66 |       LX
                                             |     |
  =Hypholoma= fasciculare Huds.              |  99 |       LVa
                                             |     |
  =Lactarius= aurantiacus Pers.              |  69 |    LXIII
       »      controversus Pers.             |  67 |      LXI
       »      deliciosus Linn.               |  70 |     LXIV
       »      insulsus Fr.                   |  68 |     LXII
       »      piperatus Linn.                |  63 |       —
       »      _Porninae_ Roll.               |  69 |    LXIII
       »      sanguifluus Paul.              |  70 |      LXV
       »      vellereus Fr.                  |  72 |    LXVII
       »      volemus Fr.                    |  71 |     LXVI
                                             |     |
  =Lepiota= excoriata Schaeff.               |  42 |      XIV
      »     naucina Fr.                      |  43 |       XV
      »     procera Scop.                    |  42 |     XIII
                                             |     |
  =Lycoperdon= Bovista Linn.                 | 118 |       CX
       »       caelatum Bull.                | 119 |      CXI
                                             |     |
  =Marasmius= oreades Bolt.                  |  84 |   LXXXIV
                                             |     |
  =Mytrophora= hybrida (Sow.) Boud.          | 126 |    CVIII
                                             |     |
  =Morchella= conica Pers.                   | 124 |      CVI
       »      deliciosa Fr.                  | 123 |       CV
       »      elata Fr.                      | 125 |     CVII
       »      _rimosipes_ De C.              | 126 |    CVIII
       »      rotunda Pers.                  | 122 |      CIV
       »      _semilibera_ De C.             | 126 |    CVIII
       »      vulgaris (Pers.) Boud.         | 123 |      CIVa
                                             |     |
  =Pholiota= Aegerita (Porta) Brig.          |  90 |        L
      »      caperata Pers.                  |  89 |   XLVIII
      »      mutabilis Schaeff.              |  91 |       LI
      »      praecox Pers.                   |  89 |     XLIX
                                             |     |
  =Pleurotus= fuscus (Batt.) Bres.           |  64 |     XLII
       »      ostreatus Iacq.                |  65 |    XLIII
                                             |     |
  =Polyporus= _asprellus_ Lev.               | 109 |      XCV
       »      _Barellieri_ Viv.              | 111 |    XCVII
       »      confluens (Alb. et. Schw.) Fr. | 110 |     XCVI
       »      frondosus (Fl. D.) Fr.         | 111 |    XCVII
       »          »                          |  »  |    XCVIIbis
       »      ovinus (Schaeff.) Fr.          | 109 |     XCIV
       »      _Pes-caprae_ Pers.             | 109 |      XCV
       »      scobinaceus (Cum.) Bres.       | 109 |      XCV
                                             |     |
  =Psalliota= arvensis Schaeff.              |  93 |      LII
      »       campestris Linn.               |  94 |     LIII
      »           »    var. alba.            |  96 |     LIIIa
                                             |     |
  =Psalliota= campestris var. umbrina.       |  97 |     LIIIb
       »          »    var. aedulis Vitt.    |  97 |      LIV
       »      pudica Viv.                    |  98 |       LV
                                             |     |
  =Rhizopogon= rubescens Tul.                | 120 |     CXII, f. 1
                                             |     |
  =Russula= alutacea Fr.                     |  79 |     LXXVI
      »     aurata Fr.                       |  80 |   LXXVIII
      »     cyanoxantha Schaeff.             |  75 |      LXXI
      »     delica Fr.                       |  73 |    LXVIII
      »     emetica Fr.                      |  77 |    LXXIII
      »     grisea Pers.                     |  79 |    LXXVII
      »     integra Linn.                    |  77 |     LXXIV
      »     lepida Fr.                       |  74 |       LXX
      »     lutea Fr.                        |  80 |     LXXIX
      »     rubra Fr.                        |  75 |        —
      »     sanguinea Bull.                  |  75 |        —
      »     vesca Fr.                        |  76 |     LXXII
      »     veternosa Fr.                    |  78 |     LXXVI
      »     virescens Schaeff.               |  74 |      LXIX
                                             |     |
  =Tricholoma= acerbum Bull.                 |  49 |       XXI
       »       album Schaeff.                |  56 |        —
       »       cnista Fr.                    |  56 |      XXXI
       »       Colossus Fr.                  |  49 |       XXIa
       »       Columbetta Fr.                |  51 |     XXIII
       »       Georgii Clus.                 |  54 |    XXVIII
       »          »    var. flavida.         |  55 |    XXVIIIa
       »       goniospermum Bres.            |  55 |      XXIX
       »       grammopodium Bull.            |  57 |     XXXII
       »       graveolens Pers.              |  55 |        —
       »       nudum Bull.                   |  56 |       XXX
       »       Russula Schaeff.              |  50 |      XXII
       »       sulphureum Bull.              |  53 |     XXVII
       »       terreum Schaeff.              |  51 |      XXIV
       »       tigrinum Schaeff.             |  52 |       XXV
       »       virgatum Fr.                  |  53 |      XXVI
                                             |     |
  =Tuber= aestivum Vitt.                     | 130 |        —
     »    brumale Vitt.                      | 130 |        —
     »    melanosporum Vitt.                 | 129 |     CXII, f. 2
     »    mesentericum Vitt.                 | 130 |        —
     »    uncinatum Chat.                    | 130 |        —
                                             |     |
  =Volvaria= glojocephala De C.              |  86 |       XLV
      »      speciosa Fr.                    |  85 |      XLIV



=INDICE ALFABETICO dei nomi italiani, volgari, francesi e tedeschi.=


                                         Pag.

  Acerbe                                   49
  Agaric araigneux                         92
     »   atramentaire                     100
     »   cartilagineux                     60
     »   changeant                         91
     »   cinerescent                       59
     »   doré                              99
     »   drapé noir                        51
     »   en touffe                         99
     »   ficoïde                           66
     »   géotrope                          62
     »   grammopode                        57
     »   nebuleux                          58
     »   nu                                56
     »   rameux                            61
     »   ridé                              89
     »   tigré                             52
     »   vergeté                           53
  Agarico acerbo                           49
     »    a cespuglio                      59
     »    amaro                            48
     »    a piede striato                  57
     »    a spore angolate                 55
     »    avvinato                         50
     »    bianco                           57
     »    calzato                          44
     »    candido                          62
     »    cartilaginoso                    60
     »    cenerognolo                      59
     »    clipeato                         87
     »    colombetta                       51
     »    colosso                          49
     »    conglobato                       59
     »    connato                          61
     »    driofilo                         63
     »    fascicolato                      99
     »    geotropo                         62
     »    grinzoso                         89
     »    imbuto                           61
     »    imperiale                        46
     »    montano                          56
     »    nebuloso                         58
     »    nudo                             56
     »    primaticcio                      89
     »    ranciato                         45
     »    robusto                          44
     »    terreo                           51
     »    tigrato                          52
     »    vergato                          53
     »    zolfino                          53
  Alberello                          107, 108
  Ampezzanerschwämme                       64
  Ansehnlicher Blätterschwamm              85
  Asteng                                  129
  Avvinato                                 50

  Barbescin                               111
  Barbesin                                113
  Barbon                                  109
    »    bianco                           112
    »    mato                             112
  Bastard-Lorchel                         126
  Bianchetto                               96
  Bisette                                  43
  Bissacan                                126
  Bolè porcin                             104
  Bolèt                                    33
  Boleto elegante                         103
    »    giallo                           102
    »    granuloso                        104
    »    lurido                           106
    »    Satana                           106
    »    scabro                           107
  Boule de neige                           93
  Bragaldo rosso                           33
  Brasca                                   67
  Brauner Wulstblätterschwamm              41
  Brätling                                 71
  Brisa                         104, 105, 107
    »   falsa                             102
    »   matta                             106
    »   mora                              105
    »   rossa                             108
  Brise matte                              46
  Brisoto                            104, 107
  Broche                                   91
  Brochete                                 91
  Bronzpilz                               105
  Brütling                                 70
  Bubbola buona                            42
     »    maggiore                         42
  Bubbolina rigata                         41
  Bucherello                              122
  Butterpilz                              102

  Calzetta                                 44
  Cantarello giallo                        82
      »      violaceo                      83
  Capo gallo                               81
  Cardella                                 65
  Carnio                                   49
  Carniol roàn                             50
  Carpanote                          104, 105
  Causetta                                 44
     »     de Nice                         44
  Cavarese                                 51
  Ceppatello buono                        104
  Cèpe                                    104
   »   bronzé                             105
   »   du diable                          106
   »   élégant                            103
   »   gris                               107
   »   jaune                              102
   »   orangé                             108
   »   perfide                            106
   »   pleureur                           104
  Cerrena                                  65
  Champignon de Couche                     94
      »      du peuplier                   90
  Chantarelle                              81
      »       jaunâtre                     82
      »       pourpre                      83
  Charbonnier                              75
  Chiodello                               101
  Ciate d'ors                        114, 115
    »     »   de castagnar                111
  Ciodeti                             89, 101
  Ciodeto                                 101
  Ciodini de morer                         47
  Ciodo                                   101
  Citronengelber Blätterschwamm            36
  Clavaria botrite                        115
  Coch bianch                              34
  Coco bon                                 33
  Colombetta                               51
  Colombette                               51
  Colombina                                41
      »     bianca                         73
      »     maggiore                       75
      »     rossa                          77
      »       »   e dolce                  74
      »       »   e gialla                 79
      »     verde                          74
  Colosse                                  49
  Coprino atramentario                    100
  Coralloïde jaune                        114
      »      ocracée                      115
      »      pourpre                      115
  Cortinario compatto                      92
  Croquette des sapinières                109
  Coucoumelle grise                        41
       »      orangée                      41
  Coulemelle chauve                        42
  Couleuvrelle                             42
  Coupe bocagère                           61

  Didele                             114, 115
  Ditola dorata                           115
    »    gialla                           114
    »    rosso-gialla                     115
  Doga                                     66
  Drehling                                 65

  Ehegürtel                                93
  Elvella crespa                          128
  Emétique                                 77
  Erdfarbiger Blätterschwamm               51
  Essbaren Täubling                        76

  Falso farinaceo                          41
  Falten-Tintling                         100
  Famiglia buona                           46
  Famigliuola gialla                       91
  Farinaceo                                34
  Farinon                                  34
  Fausse Oronge                            37
  Fausse Souchette                         63
  Faux Mousseron                           84
  Felengo                                  64
  Finferla                                 82
  Finferlo                                 81
  Fliegenschwamm                           37
  Fong dal Pin                             70
   »    »  sangue                          70
   »   de albera                           90
   »   del Lares                           69
   »   della rosada                        94
   »   della salezza                      100
   »   delle caure                        102
   »   delle vacche                       104
   »   de prà                              94
   »   de salgar                      90, 100
   »   ferrè                         104, 105
   »   gato                               111
  Fonghi del morar                         47
    »    della saetta d'auton              57
    »    marzioi                           89
  Fongo barbòn                            109
    »   della doga                         66
    »   del Monte Brione                   62
    »   del pan                           110
    »   di Penede                          55
    »   Ovo                                33
  Frühschwamm                              89
  Fung barbin                             113
  Fung barbis                             113
  Fungo color d'Isabella                   84
    »   della Bellamonte                   64
    »   della Ferula                       64
    »   della Rosa                         94
    »   della rugiada                      42
    »   della saetta                       54
    »   del lievito                        88
    »   d'Ampezzo                          64
    »   di gelatina                       116
    »   di pioppo                          90
    »   imperiale                         111
    »   Mugnaio                            66

  Galetto                                  81
  Gallinaccio                              81
       »      spinoso                     112
       »      squamoso                    112
  Gambe secche                             84
  Gelber Röhrenschwamm                    103
  Gelber Stengelschwamm                   114
  Gelber Täubling                          80
  Gelber Trichterschwamm                   61
  Gelblicher Faltenschwamm                 82
  Gelone                                   65
  Gemeiner Champignon                      94
  Gemeine Speisemorchel                   123
  Gemeine Trüffel                         129
  Geschundener Blätterschwamm              42
  Getiegerter Blätterschwamm               52
  Gewöhnlicher Igelschwamm                113
  Goldfarbener Täubling                    80
  Goldgelber Korallenschwamm              115
  Graublauer Täubling                      75
  Grauer Täubling                          79
  Griffo                                  111
  Griffone                           110, 111
  Grisette                                 41
  Gros-clou-rouge                         101
  Grösste Staubpilz                       118
  Grumato grigio                           88
  Grünlicher Knollenblätterschwamm         35
  Grün licher Täubling                     74
  Guepinia rossastra                      116
  Guepinie rougeâtre                      116
  Gyromitre comestible                    126

  Hallimasch                               47
  Hasenöhrl                                83
  Hasenstaubpilz                          119
  Herbstmousseron                          84
  Hérisson                                112
     » gris                               112
  Herbstlorchel                           128
  Herrenpilz                              104
  Hexenschwamm                            106
  Hirschwamm                              112
  Hohe Morchel                            125
  Houpe des arbres                        113

  Igroforo pratense                        66
  Imbuto                                   61
  Judenschwamm                            106
  Iungferschwamm                           66

  Kaiserling                               33
  Kapuzinerpilz                           107
  Klapperschwamm                          111
  Klebiger Blätterschwamm                 101
  Knollenblätterschwamm                    36
  Köstliche Morchel                       123
  Kreispilz                               104
  Kühpilz                                 104

  Lactaire à suc rouge                     70
       »     orangé                        69
       »     rubanné                       68
  Lapacendro buono                         70
      »      sanguigno                     70
  Lattario lanuto                          72
     »     ranciato                        69
  Ledergelber Täubling                     79
  Legorat                                 107
  Legorsela                               104
  Lievitato                                88
  Lingua di brughiera                     109
  Loffa                                   118
  Lycoperdon ciselé                       119
      »      géant                        118

  Maggengo                                 54
  Maischwamm                               54
  Manine gialle                      114, 115
    »    rosse                            115
  Marzuolo                                 89
  Mazza da tamburo                         42
  Morette                                  51
  Morille batârde                         126
     »    conique                         124
     »    délicieuse                      123
     »    élevée                          125
     »    ronde                           122
  Morillette blanche                      128
  Moscario                                 37
  Mousseron                                54
      »     d'automne                      88
      »     des haies                      87
  Muneghete                               126
  Musseron                                 54

  Nackter Blätterschwamm                   43
  Nackter Blätterschwamm                   56

  Ockerbrauner Blätterschwamm              63
  Oeuf bianch                              34
  Oladivo                                  88
  Orcellas Blätterschwamm                  88
  Oreade                                   84
  Oreille de peuplier                      65
  Orgel                                    65
  Orletto                                  49
  Oronge âpre                              40
    »    blanche                           34
    »    citrine                           36
    »    panthère                          38
    »    perlée                            40
    »    printanière                       36
    »    solitaire                         38
    »    verte                             37
    »    vineuse                           39
    »    vraie                             33

  Padoan bianco                            49
      »    rosso                           50
  Palomet                                  74
  Panarola fumola                          76
     »     rossa                           77
  Panedei                                 120
  Pantherschwamm                           38
  Parasole                                 42
  Parasolschwamm                           42
  Pasta sciringa                          128
  Paste                                    88
  Pastine                                  88
  Pellicione                               42
  Pepino strisciato                        68
  Perlenschwamm                            39
  Pett de lof                             118
  Pettino                                 118
  Petto di lupo                           118
  Peveraccio                               67
      »      giallo                        71
  Peverone                                 67
  Pfifferling                              81
  Pied de mouton noir                     109
  Pinuzzo buono                           104
  Piopperello                              90
  Pioppino                                 90
  Pisciacani                              100
  Pivoulade                                90
  Poivré moutonné                          72
    »    rose                              67
  Poliporo confluente                     110
     »     frondoso                       111
     »     ovino                          109
  Polypore en bouquet                     111
     »     groupé                         110
  Pomona-Blätterschwamm                    55
  Porcinello                              107
      »      ranciato                     108
  Porcino                                 104
     »    malefico                        106
     »    nero                            105
  Prataiuolo                               94
      »      bianco                        96
      »      edule                         97
      »      maggiore                      93
      »      color d'ombra                 97
      »      pudico                        98
  Précoce                                  89
  Pressanella                             104
  Prévat                                   73
  Prugnuolo                                54
      »     bastardo                       88
      »     giallo                         55
      »     nostrale                       54

  Reccia de lever                         116
      »    de morar                        65
  Reclagna                                116
  Reissger                                 70
  Ricchione                                65
  Riccione                                113
  Rieser Ritterling                        49
  Robuste                                  44
  Rosen-Täubling                           74
  Rossetta                                 77
  Rossin                                  108
  Rossling                                 54
  Rossola alutacea                         79
     »    buona                            77
     »    delica                           73
     »    dorata                           80
     »    edule                            76
     »    gialla                           80
     »    grigia                           79
     »    iridescente                      75
     »    languente                        78
     »    lepida                           74
     »    maggiore                         75
  Rotbrauner Gallertpilz                  116
  Rother Täubling                          77
  Rothkopf                                108
  Röthliche Bärentatze                    115
  Röthliche falsche Trüffel               120
  Rouget                                   50
  Rougillon                                79
     »      bâtard                         77
     »      comestible                     76
     »      doré                           80
     »      gris                           79
     »      jaune                          80
  Rougillon languissant                    78
     »      pourpre                        74
  Runde Speisemorchel                     122
  Runzliger Blätterschwamm                 89

  Satanspilz                              106
  Sanguignol                               70
  Sanguin                                  70
  Schafeuter                              109
  Schuppiger Fliegenschwamm                40
  Schwarze Trüffel                        129
  Schwefelkopf                             99
  Seidenglänzender Blätterschwamm          51
  Semmelpilz                              110
  Sfogatello                               60
  Sloffa                             118, 119
    »    d'Ors                       118, 119
  Sottana                                  67
  Speiselorchel                           126
  Speitäubling                             77
  Spinarolo                                54
  Spongino                                126
  Spitzmorchel                            124
  Spongigneura             122, 123, 124, 125
       »       falsa                      126
  Spongiola                122, 123, 124, 125
      »     de castagnar                  111
  Sponziola           122, 123, 124, 125, 126
      »     d'autun                       128
  Spugnola bastarda                       126
     »     bruna                          124
     »     comune                         123
     »     deliziosa                      123
     »     gialla                         122
     »     maggiore                       125
     »     minore                         126
  Spunzola                           122, 123
  Starker Blätterschwamm                   44
  Steccherino bruno                       112
       »      dorato                      112
       »      falso                       112
  Steinpilz                               104
  Stocktäubling                            50
  Stoppelpilz                             112
  Sulphurin puant                          53
  Süssling                                112

  Tajadelle                               115
  Tartrifole                              129
  Tartufole                               129
  Tartufo nero                            129
  Tête de Méduse                           47
  Tignosa aspra                            40
     »    bianca                           38
     »    bigia                            38
     »    di primavera                     36
     »    dorata                           37
     »    pagliata                         36
     »    screziata                        40
     »    verdognola                       35
     »    vinata                           39
  Tobbia                                   42
  Tobbietta                                42
      »     bianca                         43
  Todtentrompete                           84
  Trifola falsa                           120
     »    nera                            129
  Tripetto                                122
  Trombetta da morto                       84
  Trompette des morts                      84
  Truffe noire                            129

  Uovolo                                   33
  Uovolo buono                             33
    »    malefico rosso                    37

  Vachette                                 71
  Verdächtige Lorchel                     126
  Verdone                                  74
  Vescia areolata                         119
    »    maggiore                         118
  Vessa                                   118
  Virginal                                 66
  Volvaire blanche                         85
     »     grise                           86
  Volvaria bianca                          85
     »     fuligginosa                     86

  Wandelbarer Blätterschwamm               91
  Weisser Knollenblätterschwamm            36
  Weissmilchender Gift-Reizker             68
  Wiesenschwamm                            66
  Wollschwamm                              72

  Zaldi                                    81
  Zonati                                   59
  Zucht-Champignon                         97


Altri lavori del medesimo autore, che si possono avere presso lo stesso
o presso la Ditta editrice Giov. Zippel in Trento ai prezzi sotto
indicati.

   «Fungi Tridentini novi vel nondum delineati» etc. 2 Vol. con 217
   tav. col. Tridenti 1881-1900 — Corone 100.

   «Schulzeria,» Novum Hymenomycetum Genus etc. Tridenti 1886, 8.
   con tav. col. — Cor. 1.50.

   «Micromycetes Tridentini» etc. (in collaborazione col Prof. N.
   Berlese) Rovereto 1889, 8. con 6 tav. col. — Cor. 8.—.

   «Fungi Kamerunenses» etc. Lons.-le-Saunier 1890. 8. con 6. tav.
   col. — Cor. 8.—.

   «Nouvelles Contributions à la Flore Mycologique des Iles
   Saint-Thomé et de Prince» etc. — Toulouse 1890, 8. con tav. col.
   — Cor. 1.50.

   «Di due nuove specie di Imenomiceti,» Firenze 1890, 8. — Cor.
   0.30.

   «Pugillus Mycetum Australiensium» (in collaborazione col Prof.
   D.r P. A. Saccardo) Genova 1890, 8. con tav. — Cor. 1.50.

   «Champignons de la Hongrie» etc. Toulouse 1891, 8. con tavola —
   Cor. 3.—.

   «Fungi Lusitani» etc. Coimbra 1892, 8. — Cor. 0.50.

   «Fungi dello Scioa e della Colonia Eritrea» I. con tav. col.
   Roma, 1892 — Cor. 3.—.

   «Fungi dello Scioa e della Colonia Eritrea» II. Roma 1896 — Cor.
   1.—.

   «Hymenomycetes Hungar. Kmetiani» etc. Rovereto 1867 — Cor. 4.—.

   «Fungi Brasilienses» etc. Dresden 1897, 8. — Cor. 3.—.

   «Hymenomycetes Fuegiani» etc. Stockolm 1900 — Cor. 0.50.

   «Mycetes lusitanici novi» con tav. col. Lisboa 1902 — Cor. 2.—.

   «Fungi polonici» etc. Berlin 1903 — Cor. 4.—.





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