Home
  By Author [ A  B  C  D  E  F  G  H  I  J  K  L  M  N  O  P  Q  R  S  T  U  V  W  X  Y  Z |  Other Symbols ]
  By Title [ A  B  C  D  E  F  G  H  I  J  K  L  M  N  O  P  Q  R  S  T  U  V  W  X  Y  Z |  Other Symbols ]
  By Language
all Classics books content using ISYS

Download this book: [ ASCII | HTML | PDF ]

Look for this book on Amazon


We have new books nearly every day.
If you would like a news letter once a week or once a month
fill out this form and we will give you a summary of the books for that week or month by email.

Title: Il nuovo lume delle gioie - Opera utilissima ad'ogni persona, così a orefici, e - speciali, per l'arte pratico.
Author: Caliari, Pietro
Language: Italian
As this book started as an ASCII text book there are no pictures available.


*** Start of this LibraryBlog Digital Book "Il nuovo lume delle gioie - Opera utilissima ad'ogni persona, così a orefici, e - speciali, per l'arte pratico." ***


(http://dp.dm.unipi.it).



                                IL NUOVO
                                  LUME
                              DELLE GIOIE.

                   _Opera Utilissima ad'ogni persona
                      cosi à Orefici, & Speciali,
                          per l'arte pratico._

                      Composto da Pietro Caliari,
                     Gioiliero del Serenissimo Duca
                        di Mantova, e servitore
                      attuale di S.M. Imperatrice
                               Eleonora.

                             _CONSACRATE_.
                        All'Altezza Serenissima.
                                  _DI_

                             ANNA ISABELLA

                   Duchessa di Mantova, e Monferato,
                           e Guastalla, & c.

                        IN VENETIA, M.DC.LXXXII.

                         Per Iseppo Prodocimo.
               _Con Licenza de' Superiori, e Privilegio._



SERENISSIMA ALTEZZA.


Sopra queste carte mi e parso bene dare al lume della cognitione delle
Gioie è per maggiormente sij meglio illuminato questo mio trattato di
appoggiarlo à V.A.S. essendo la più grande Gioia di tutte le Gioie già
quì descritte e di più gran valore che ne sij al mondo è sotto l'ombra
delle quattro Aquile spargendosi questa mia faticha nelle quatro
parti del mondo viverò sicuro di haver un Aquila in qual parte si sia
di essere protetto da V. A. S. come così spero & profondissimamente
m'inchino.

  Di V. A. S.

  Di Mantova li 23 Gennaro 1682

                 _Humilissimo, e Devotissimo Servitore
                    e fedel sudito Pietro Caliari._



ALLI BENIGNI LETTORI


_Restaranno avertiti che legendo questa mia piccola faticha intitolata
il Lume delle Gioie, e scompartita in quattro miei trattati il primo è
delle Gioie più pretiose è le più dure è le più di stima, il secondo
è della seconda natura delle Gioie che sono roche, è sono più tenere
delle prime il terzo è delle Gioie più materiali di più grossa spetie
delle altre il quarto è delle Gioie ò pietre Minerali che serve per
servitio delli Orefici vi è anco una naratione de pietre di virtù
che portano li Pelegrini involta con una gionta di avertimento alli_
_Signori Speciali in tutti questi miei tratatti puol essere qualche
errore ò per mancanza della mia poca abilità, ò per error di penna, ò
di Stampa, in modo si sia la gentilezza loro sarà quella che compatirà
tal diffetto, e trovarete un semplice mio discorso non havendolo
aprobato ne con autorità di Antichi, ne meno de Moderni, e ne anco
non hò voluto slongarmi del mio tratatto di aggiuntarli le virtù che
ogni pietra ò gioia tiene sapendo ne meno mi appartiene à me perche il
Gioiliero non è tenuto à esser Medico ne Spetiale, mà solo hò descritto
quello che per praticha possedo della naturalezza è qualità, e bontà,
che debbe haver una Gioia perfetta._



IL PRIMO TRATATTO.



_Sopra della Perla Orientale._


Di più sorte si trova delle perle, e di più qualità, e di più nature se
ne rapresenta, e di più acque se ne vede e di più forme se ne trova e
le vere Perle Orientali si trova nel Mar di Persia, e la sua natura è
prodotta di un animale come l'Ostrega è tiene la medema cochilia come
l'Ostrega, mà è più grande quattro sei volte di più delle Ostreghe,
e dette Ostreghe, ò madre perle vanno sempre costegiando dietro alla
riva del mare, e si và nutrendosi di quello trovano al longo di dette
Rive, abenche molti autori antichi & anco de moderni dica che dette
Ostreghe venga à galla del mar à pigliar la rosada, e che con quella
Rosada forma le perle à me non mi quadra questa Ragione, perche detto
Animale non à di bisogno di umido stante che sta sempre nel mare, e poi
come la rugiada pol formar la perla, quando cade la rugiada non cade à
gociolla come cade la pioggia, ma cade come una piccola nebia onde non
a corpo ne forma non pol ne anco fermarsi ne far forma alcuna, ma dirò
ben io che detto animale essendo rinchiuso in due cochilie nominate
madre perle essendo detto animale di natura calidissima, onde quello
che mangia con il suo gran calore purifica il cibo, che và covandolo
resta attaccato à detta cochilia, è nel più e meno va purgandosi va
facendo più forme grosse, è piccole e con l'aiuto della madre perla và
maturando alla perfettione il lor frutto è quando sono perfettionate,
e bene mature, crodano come crodano li frutti dal albero, ò per questa
maniera che ò descritto, ò per questa altro che son per dirvi, la
madre perla essendo prodotta dal mare, e havendo nel suo centro detto
Animale, già detto ostrega, la calidezza di detto Animale col suo
respiro faccia accrescere in più lochi e in più forme la madre perla
come si ritrovano, pigliate qual pensier di doi quello più vi agrada
perche uno di questi doi certo, e quelli che hanno la pratica di
detta pescha di perle non vanno a pescar delle Cochilie, sijno non sij
passato li trè mesi di Primavera, all'hora passato il tempo che possino
pescare dette perle in fondo il mare, è pigliano quelle che trovano
e riduchano tutta la peschaggione insieme, e poi fornito di pescare
aprono le Cochilie, e cavano fuora le Perle nelle forme che ha prodotto
la natura: la miglior forma che deve haver la perla è di essere
ben rittonda di modo che pigliando quella Perla che si pretende sij
rittonda si mette in un tavolino ben polito, e mentre detta Perla sij
sopra à detto tavolino quando vedrete che non trova loco da firmarsi
potrete dire quella perla è tonda la seconda forma, e di essere impero
come un pero moscardino la terza forma essere bislonga in forma della
Cipolla, ò de Pori freschi che sono come le Cipolle, la quarta forma
è, di essere come le Lupini in questa forma li Gioielieri, e Orefici le
chiamano Bottoni di Perla, la quinta forma essere come triangolare che
più che meno, e queste sono chiamate scaramazze molte altre forme si
trova mà non si commune come è queste descritte delle scaramazze ve ne
sono di meglior forma l'una dal altra, e quelle che son meglior forma
dicano perle dolce. Molte qualità di grossezze si trova, in dette perle
ma la più grossa, si dice sia la Perla che à il Rè di Spagna, e la
chiamano la Vedova perche non si trova la compagna, la prima grossezza
e la semenza, e poi vengano dietro le Migliarè che sono quelle che si
adoperano à richamare, appresso vengono quelle di mezo grano l'una è và
poi seguitando sino a quaranta, ò cinquanta grani, L'una da collo, le
più grosse ch'habbia vedute; è erano belle di altre forme ve ne sono di
maggior peso assai. Alla Madona di Loreto nel tesoro vi è una Perla che
forma della figura della medema Madona, è cosa di gran stima, e curiosa
da vedere. L'Imperatrice Leonora hà havuto da me una figura d'un Santo
Michele longa un dito tutto il corpo era solo una perla onde si trova
molti scherzi che fà la natura, e li gioilieri la propriano conforme
al naturale che rapresenta. L'acqua che deve haver una bella perla
debbe essere candida, e pelagione lustra mentre haverà questo si puol
dire Bella acqua di perla, se ne trova che sono bianche, mà il lustro
che hà del matto, non paiono perle fine, ve ne sono che è di un'Acqua
che tiene un poco del Gialetto questa natura di Perla, di quest'acqua
ogni poco che la porti col sudore, e che la tenghi nelle cose muschiate
possano sperare presto che venirano Giale affatto; Ve ne sono di un
acqua Piombina che anco queste non si puol dire bel aqua, e paiono al
Collo sempre socide, ò sporche per meglio intendere di tutte le sorti
di perle sono formate una pelle sopra l'altra, come sono le Cipolle,
è molti si dilettano di pigliar le perle grosse Gialle, e ritonde è
quelle li levano la pelle Una che trovano la pelle bianca, ma questo
va à fortuna, perche se la perla s'è ingialita che sij un pezzo assai
maggiormente il Giallo, e penetrato sino al ultima pelle, se è pocho
tempo sij ingialita, pocco avanti sarà penetrato la Giallezza la prova
me l'hà fatto conoscere, e quanto io dico. Se una perla Scaramazza
grossa di dodeci, ò quatordeci Caratti levandoli le Pelli voi trovarete
havere di quella Scaramazza una perla tonda mà di meno peso assai mà
sarà di più Valore che non era quando era Scaramaza.



SECONDO TRATATTO.

_Della Perla Occidentale, ò Scozesa, come vogliamo dire._


La perla Scozesa si trova in certi Rij, li quali generano Capparozoli
mà grandi, e di dentro sono inargentati come sono quasi le madri Perle
da questi danno alla lume perle di più forme mà più di quelle tonde
che Scaramazze. L'acqua sua non hà del lustro ne meno troppo bianca. Se
ne trova la più gran parte in Baviera ve n'è che hanno del Rosetto del
Color Piombino ma le più belle sono color del Latte nella Giermania ne
fanno de Veci da collo, e sono stimate ne vidi una in Venetia di dette
perle Cozesa che era bella grossa Tonda, e fù venduta 500. ducati di
Venetia, ma posso dire che è la più bella che habbia veduto di quella
natura.



TERZO TRATATTO.

_Della natura è qualità che deve haver il Diamante._


Il Diamante e il Rè delle pietre pretiose, e questo è perche è la più
dura pietra di tutte l'altre pietre ò Gemme, perche fregando detto
diamante con più dura pietra che è il Zafiro appresso lo fà andare in
Polvere, e lui resta intatto senza dispolirsi nulla, e per questo tiene
il più gran polimento, la più vivacità, il più gran splendore, di tutte
le altre Gioie. La enesenza sua è frà campi Arenosi, e nel loco dove si
trova detti diamanti, e nominato e dar à pato nell'Indie Orientali, che
in detto Terreno, escano fora diamanti, in forma di gereli, ò sassetti
per meglio intendere ma si và alla fortuna, perche li mercanti piglia
tanto terreno alla misura conforme l'acordo che fanno con il patrone
del terreno, e se si trova assai diamanti, e fortuna del mercante, e
se non se ne trova in detto loco che a pigliato a misura è suo danno?
Mà il più gran Diamante che io habbia veduto, e che si vede è quello
del gran Duca di Toscana. Questi terreni dove si trovano li diamanti se
ne trovano di più colori, e di aque di più sorte, mà il vero Diamante
di sua vera perfetione deve essere di aqua biancha, di bella forma,
che non sij tanto fondo mà proportione alla tavola è che non sij
discantonato, che non habbia nè ampole, over ponti neri, nè giaci, e
ne anco nevoli, quando non haverà alcuni di questi diffetti ò grando,
ò picciolo che si sij puol dire perfetto Diamante mà se ne trovano di
color gialo, che hà del Azzuro che è bruno, color di Calugine di tutte
quest'acque sono imperfettione del Diamante, e ne meno non vagliano
il valore delli bianchi benche sijno veri diamanti mà se si ne trova
di un colore che sij grando, e che la pietra sij di bella forma netta,
perfetta senza alcun difetto come hò narato, e che il colore che detto
diamante è sij bel colore, e stimato assai tanto quanto fosse bianco
perfetto, & anco di più per la rarità, e stravaganza della natura. Come
io hò havuto in mia mano uno che pesava trenta sei grani di color di
Rosa adiamantato perfetto che il Cardinal Ghisi volse dar una gran soma
di denari, mà non si potessimo accordare benche dava più che se fosse
stato biancho perfetto; vi sono li diamanti fiamenghi così nominati
nell'Italia mà nella Franza dicono Pietre, ò Diamanti senza fondo, e
dicano il vero perche sono diamanti sottili, e senza corpo che tutto
quello che è, si vede. Di detti Diamanti hoggidì son in grand'uso
facendoli sopra le sue facette, e al presente dicono Diamanti à
facetta, ò Rosette di queste convien osservare che sijno di bell'acqua
bianca, & che sijno ben lavorati, e che non habbiano gran bordo,
accioche nell'opera faciono vista assai, e pesano poco perche ogidì li
diamantari cercano di far che le pietre pesano assai perche li vendano
à peso ma quando si vendeva il Diamante allora cercavano di lavorarli
bene ei fussero stati di poco peso allora si vedeva delle belle pietre
ben lavorate.



QUARTO TRATATTO.

_Della natura, e qualità che deve haver il Rubino._


Della naturalezza del Rubino, e si trova nella giera in forma di Cogolo
come sassetti, e se ne trova verso la miscaglia, & anco di Levante,
che molti Levantini nel portano à Venetia, da far lavorare. Il Rubino
si chiama Rubino perche è Rubicondo di Colore, e più acceso sia, è più
stimato ma se poi anche è troppo carico di colore, tirerà sul colore
del ingranata, che non sarà del suo bon colore mà il colore che non
sij troppo chiaro ne troppo scuro à quello si dirà bon colore che
parerà un carbone aceso, & anco sono molte opinioni che un Rubino di
perfetto colore di grandezza straordinaria, senza taroli senza nevoli,
senza giaci bellaforma, senza essere discantonato, non havendo alcun di
questi diffetti si puol dire pietra perfetta, e Rubino Carboncio come
sono molti della medema opinione la durità di detta pietra, ò quanto
è il Zafiro che è la pietra più dura d'oppo il Diamante. Se vi sono di
color di Rosa, e più chiari, e più scuri essendo tutti Orientali se ne
talia, ò lavora in più forme in quadro adiamentati in ottangole, cioè
in otto facie in tavola di sopra e cogolo sotto, e questo è il taglio
più comune del Rubino.



IL QUINTO TRATATO.

_Della natura, e qualità del Zafiro._


Delli Zafiri ve ne sono di più sorti, in più lochi se ne trovano, mà
li veri, e quelli che vengono dall'Oriente, e quelli si dicono Zafiri
Orientali, se ne trova anco nella Francia, à Opui, in Novergna, e sono
più duri dell'Orientali è tengono un colore turchino Cuppo, e se per
sorte li Gioilieri, ò Orefici li vogliono imbianchire col foco come
si fanno alli Orientali perdono il Carbone è il tempo, che tengono
sempre il suo colore, la natura di detti Zafiri vengono dalla Gera in
forma di Cogoli, ò Gereli, e di più grandezze, e di varij colori, che
più scuri, che più chiari, mà la perfettione di un bel Zafiro è di
essere un bel color turchino non troppo cuppo ne troppo chiaro, d'una
belissima forma senza giaci, senza fumo, senza nevoli, nè meno ponti sù
talvolta si ritrovano in dette pietre mà non havendo alcun mancamento
e che sij ben lavorato, color uguale, che il fondo della pietra sij
proportionato al corpo, e alla tavola; e quando sono di color celeste,
chiaro, e che sijno pietre belle nette, che non habiano alcun difetto
come dico di sopra si puol dire pietre perfette, e quelle che sono
chiare di colore sono quelle che si fanno venir bianche mettendoli frà
duoi Crocioli ben ismaltati di terra Cretta acciò non piglijno aria,
e in mezzo ad un gran fuoco di carbone sopiando bene fino che sij bene
allumato il detto fuoco, e lasciando poi smorzare da se, e poi rompere
le Crocioli trovarete la pietra candida mentre non tenghi di natura,
ò non havesse qualche impichio dentro la pietra che il gioiliere non
l'havesse badato, e questo si chiamano Zafiri bianchi che legati in
Oro sijno bene messe su la sua foglia paiono diamanti, vi sono delli
altri Zafiri Giali, e quando sono di bel color d'Oro, e perfetti senza
alcun difetto come ho già descritto nelli altri, e questi si chiamano
topazzi Orientali; ve ne sono anco di color di Viola anco questi
quando sono di un bel colore sijno pietre nette senza alcun mancamento
quelli si dicono ammatiste Orientale il colore fà la distintione del
nome della pietra mà son tutti Zafiri; ve ne sono di Color di aqua
marina, e di color di Grisolicha che è un color Verdosino anco questi
sono della medesima spetie, e son tutte d'una durità; Guardate che
le pietre sijno grande, e perfette senza mancamenti. Son anco di
valore assai per la rarità trovandosene poche come anco dell'ochio
di gatta Orientali, anco questo e un Cogolo di Zafiro che è machiato
di Canzante colore con certa linea per dentro quale pare un arco per
dentro è forma la lampidezza dell'lume dell'ochio del Gatto, rende un
splendore all'oscuro come fà proprio l'ochio di Gatta che camina per
casa, e questi sono in gran stima quando sono d'una buona grandezza
e di bella forma, e quelli colori che tiene campeggiano bene e sijno
trasparenti la pietra ben polita vagliono delli denari assai. Ne volse
far comprar uno al Serenissimo Duca di Mantova deffonto in Venetia di
grani ventidue, e li volse dare mille Ongari, e non lo volsero dare,
prettendendone mille dopie.



SESTO TRATATTO.

_Della natura, è qualità nel Balasso._


Il Balasso, è pietra più tenera del Rubino, e di color di Rosa anco lui
nella ghiera si ritrovi in forma di sassetti, ò in cogoli li lapidarij
li lavora in forma di Rubino ma tengono una tal grasezza che danno del
fastidio alli lapidarij à polirli, dette pietre sono in stima quando
sono grande è di perfetto colore come hò detto e sijno nette le Pietre
senza giaci è senza nevoli ma che sij perfetti, e di bella forma anco
questa Gioia la porta i Levantini di Levante.



SETTIMO TRATATTO.

_Della natura e qualità della Spinella._


La Spinella e una pietra di color del fuocho, non è colorita come il
Rubino, e più caricha che non è il Balasso, anco questa si trova frà la
Gerra per sua natura in forma di cogoli ò gerelli per meglio intendere
vengono di Levante ma non son dure come sono le pietre Orientali &
anco al polimento tiene delle grassezze che non piglia quel Polimento
assiuto come altre sorti di pietre à questa li lapidarij m'intendono
quello voglio dire, quando se ne trova di perfetto suo colore e sijno
di bella grandezza senza mancamento alcuno è una bella pietra, & anco è
di stima legata che sia in Oro risplende come una bracia di foco.



OTTAVO TRATATTO.

_Della natura, e qualità delli Topatij Indiani._


Li Topacij Indiani sono di color gialo, e più carrico, e il color sono
le miliori anco questi si trova nella gera, e sono cogoli per natura
si chiamano indiani perche vengono dall'Indie e nell'Italia li porta
questa Gioia li Levantini ma non hanno la durità come quelle Orientali
hanno una similianza, assai mà dove non è la durità non è anco la
vivacità nel polimento come sono nell'Orientali; le dette pietre se ne
trova de grande, e di bel colore, e mentre sijno nette non habbia nella
pietra ne giazzi, ne fumi ne taroli che sij perfetta è di stima e ch'il
colore non sia ne troppo scuro ne troppo chiaro pol dire un bel topazo
Indiano.



NONO TRATATTO.

_Della natura è qualità del Zargone._


Il Zargone è una pietra, ò Gemma la più curiosa, e fantastica che
sij frà le gemme perche molti Orefici, e Gioielieri li pigliono per
diamanti fini tanto se sono in Brechia, come anco se sono lavorati à
facetta come li diamanti ma che sijno lavorati da un bon lapidario,
perche tutti non sono boni à darli il polimento à questa Gemma se
non li hanno bene in pratica, e ne habbino lavorato più d'una volta
questa Gemma si trova in Francia nella Provincia della vergna vicino
alla Città di Opui. Vi è un Rio che quando piove mena giù de i monti
molta Rena, e frà questa Rena vi si trova gran quantità di zargone così
nominato in quel Paese, e per tutta la Francia, e di colore del zigolo
tirando al naranzo scuro ma lucido risplendente all'ochio è sono in
Brechia di varie forme, ma piccole Brechie, la più grossa che habbia
veduto in grande quantità e stata grossa come un ceso di queste pietre
alli Spetiali li vendon per Giacinti Orientali, mà sono inganati. A
Venetia se ne trova dalli droghieri di dette pietre la quantità che si
vole li Gioilieri le cercano le più grosse e le più chiare, e le più
nette che non habbino giazetti, e poi li pigliano, e col carbone acceso
che facia la vampa mettendoli sopra dette pietre diventano subito
bianche al sentir del calore, e paiono brechie di diamanti come sono
poi fatti bianchi quella quantità che vogliono darli al Lapidario che
le lavorino bene à facetti come hò già descritto, e messe dette pietre
lavorate che sijno in un scatolino sopra la cera bianca che più di
quattro Orefici le piglierano per diamanti, e questi li dicono diamanti
di Francia, ma non hanno la durità, benche hanno il polimento del
diamante.



IL DECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità dell'ingranatta di Soria_


La granata di Soria è di colore del Vino, bello e rosso, chi più
chiaro, chi meno ve ne sono anche del color di Viola; la natura sua si
trova nella gera in Soria, e per questo porta il suo nome della Patria,
in forma tonda come balle da Moschetto di più grosse di più picole ne
porta assai nell'Italia gran quantità li Armeni di dette pietre se ne
fà gran lavorieri massime di quelle che si lavorano per mettere nei
fili per far Vezzi, ò Colli per le donne, ò brazalini, ò corone, ma le
pietre per li Anelli quelle che sono le più chiare, e le più nette di
meglio colore si fanno in pietre per metterle nelle gioie, e le altre
le lavorano già come dissi, e se ne lavora assai in Ferara, in Cremona,
in Venetia, e sono le meglio lavorate, e quelle che tengono il color
di Viola che sijno belle, e grandi, e nette senza alcun mancamento li
fanno passar per Amatiste Orientali, e benche non sijno che Granate;
Vi sono le Granate di Boemia pure si trova in Boemia nel Regno le quali
portono il loro nome della Patria, usciscono di un torrente di Aqua frà
due monti, e la Rena che mena detta acqua da detti monti si trovano
dette Granate in forma di Granice, che più grossa che picciola, mà
di grosse sono rare, & Oro di stima assai; il color di dette pietre è
un rosso che tirando al color del fuoco, e quando la pietra è bella,
netta, ben polita messa sopra la sua foglia fà tanto bene legata,
che pare un carbone acceso, & anco hà simpatia col carbone affocato,
perche mettendola detta pietra nel foco ardente non si guasta come
fà quella di Soria, ne meno perde il suo Polimento, anzi li Orefici
in Germania li Smaltano sopra varie cose come si fà su l'oro, e nella
medema Boemia, li chiamano Rubini di Boemia, e se di dette pietre se ne
trovasse di grande in numero assai si cavarebbe de denari anche assai,
una che grande come una cinquina che fatto il Sigillo dell'Imperatore
li costò cent'Ongari.



UNDECIMO TRATATTO.

_Della natura è qualità del Giacinto Labela._


Il Giacinto Labela molti li dicono Giacinto Orientale, e in Roma li
dicono Giacinto Guarnachijno, anco questa spetie di gemma la enessenza
sua viene da una vena di minera nel Levante, di sua natura, e Brechia
di color naranzato scuro di durità del Ingranata, se ne fà poche
in pietre di Anelli perche li Armeni ne portano poco nell'Italia, e
quelle che portano lo portano à Roma, à vendere alli Spetiali, perche
li pagano fino à dodeci ducatoni l'onza, brutto e bello, perche
sij Guarnachino del vero, perche li suoi Medici, e Protomedici non
vogliono admettere che d'altra sorte di Giacinto possi mettere nelle
loro compositioni, ma se à caso si trova di queste pietre lavorate per
Anelli riusciscono tanto belle che li Gioilieri li danno nome di Pietre
Armendine, è la più parte di dette pietre hanno per sua naturalezza un
si vago colore che rallegra il cuore à mirarle, & anco sono rare quelle
che habbiano diffetti perche per il più di quelle che hò vedute tutte
nette.

Tutte le pietre già descritte in questo primo tratatto sono le più dure
di quelle ch'habbiamo à descrivere, perche queste nascono dalla terra,
e dalla sabia è l'altre nature che seguitano da Roche de monti onde si
trovano.



SECONDO TRATATTO.

                _Delle Gemme over discorso sopra le più
                   tenere di quelle descritte perche
                     queste che habbiamo à tratare
                       la natura loro sono roche
                              che si trova
                             frà li monti._



IL PRIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità del Smeraldo._


Il Smeraldo per sua natura e Rocha, e di color verde, e si trova
nell'Indie nove onde li Spagnoli che ne sono patroni ne portono
quantità in Italia, e il Sig. D. Pietro d'Aragona mentre era
Imbassatore in Roma mi fece vedere un sasso che li volse quatro persone
à portarlo per farmelo vedere è questo era in forma di un monte, è
quello era un pezzo di Rocha di Smeraldo dove si vedeva dentro tochi
di Smeraldi di bella grossezza, e mi disse l'haveva portato dall'Indie
dove lui era stato Vicerè in quelle parti, e quando partiva di Roma
voleva andare alla Santa Casa di Loreto, è li voleva portar quel
presente, à donare alla Madona di Loreto, e che ne sij la verità nel
tesoro hoggidì di Loreto, si vede. Ve ne sono di più sorti di colori.
Ve ne sono di verdi scuro di verde come l'erba, ve ne sono di verdi
chiaro, e ve sono di bianchi con un non sò che di colorino, ma questi
lavorandoli li lapidarij di Venetia và via quel colore, resta una
pietra secha con un gran polimento che legati li fanno parere diamanti,
e li dicono diamanti di Venetia mà il vero colore che deve havere un
bel smeraldo è di essere ne troppo verde, ne troppo scuro, ne troppo
verde chiaro, ma un color di mezzo il quale è grato all'ochio, e
vi ralegra il cuore, che trà tutte le geme non sij che rallegra più
di questa, quando è pietra bella e di bel talio assiuta di aqua ben
lavorata di bella grandezza è che sij netta senza giazo, senza herba
che per sua natura porta seco a fine che sij netta perfetta si puol
dire una bella Gioia, è di gran stima ve ne sono anche di questi
Orientali che sono duri come Rubini ma non riuscischino belli da
mettere in opra. Gli lapidarij li lavorano in più taglij in quadro
Idiamentati, in Ottangoli, mà in questi due tagli bisogna che sijno
belli, e netti se hanno da essere tagliati in queste forme ne tagliono
in tavola di sopra, e cogoli nel fondo, bisogna che li Orefici, ò
Gioilieri sijno lesti nel comprar smeraldi lavorati massimamente quando
sono legati che non s'inganano perche hoggidì se ne fanno tanti di
falsi che paiono boni, se ne fanno di vetro, & anco di Pasta e delle
dopie di Cristallo e per meglio contrafarli vi fanno essere delli
Giaci in un qualche cantone, overo dell'erba dentro, il compratore
che s'intende di Gioie vedendo quelli difetti li pigliano per fini, mà
poi quando viene alla prova resta ingannato. Debbono esser avvertiti,
i Gioilieri à comprar dette pietre sciolte, essaminarle bene, e col
peso della mano saper conoscere il peso che debbe haver quella pietra
se fosse fina, perche se sarà di vetro sarà legiera, & trasparirla
contro l'aria vederà delli ponti che fà naturalmente il vetro, e se è
di compositione di pasta, sarà pesa alla mano, perche la gioia della
grandezza che si trova essere tenerà un peso che sarà più grevo del
vetro è più legiero della pasta, mà a questa cognitione di conoscere
le Gioie fine al peso della mano vuol essere gran pratica, come anco
a conoscere il polimento di una pietra dura da una tenera senza tocho
di lima, la pratica fà il tutto e benche legesti cento libri che non
trattasse d'altro che di Gioie ne anco per questo si puol pigliare
una cognitione tale, vi descrive bene le maniere che si deve tenere,
e osservare per far la pratica, e quando vi vien presentato qualche
Gioia di gran valore havete da riguardare prima il personaggio che ve
la vuol vendere, acciò se vi volesse ingannare, sia bono a mantenerla,
e se per sorte si trova detta Gioia legata d'acordo havesse fatto il
pretio, avanti darli il denaro, levar la pietra da l'Oro, così si vede
l'ingannatore, e non si resta ingannato.



SECONDO TRATATO.

_Della natura, e qualità del Giacinto over Grisopazzo._


IL Giacinto Occidentale è la sua natura è Rocha, che si trova in più
loghi nella Franza, nell'Isola di Madigascà, & anco in altri lochi, il
suo colore è naranzato, che più scuro, che più chiaro, questa pietra
ò gemma è di natura grassa, e se alcuna si trova asciuta, e sij ben
lavorata riuscisse anco bella, mà deve essere senza mancamento alcuno
cioè senza giaci, senza ponti, e senza fummo di bella grandezza. Onde
li Romani il chiamano Grisopazzo è di questo fragmento li Spetiali quì
nella Lombardia l'adoprano per far la confettione di Giacinto.



TERZO TRATATO.

_Della natura, e qualità dell'Amatista._


Questa natura di Gema, ò Gioia e Rocha si trova in Francia nella
Catalogna, e nella Germania è di color Violato ne troppo scuro, ne
troppo chiaro debbe essere il buon colore; quelle che si trova in
Francia nella Provincia di Novergna sono scurotte con certe vene che
hanno un poco di nero, quelle di Catalogna sono più chiare di colore,
sciolte si vedono, che paiono mezze bianche, e meze violate, mà legate
che sijno in opera fanno bona riuscita perche s'unisce il colore,
quelle che si trovano in Germania sono piene di colore, e Grasse di
natura onde lavorate che sijno sono sombre, non hanno quel spirito come
quelle di Catalogna, ve ne sono di quelle che si trova in Cartagine,
le quali si chiamano Amatiste di Cartagena, questi sono pezzi grossi
di bella grandezza, mà sono quasi bianche, mà tiene una vivacità
bellissima con un gradilin dentro chiaretto. In Turchia ne fanno stima
assai; ne venne anco da Madegascà, queste sono di bel colore uguale
tiene del porporato, e sono nette senza giazi, senza fumi, senza alcun
difetto, così dovrà essere tutte le gioie, perciò se di queste nature
di Gioie se ne sono gran quantità che se ne trova in molti paesi, e si
lavorano in più maniere, e molti sono della opinione che havendo questa
pietra adosso che tochi la carne presalva à un grande bevitore che non
s'imbriaca per quello che hò inteso lascio la verità al suo loco, di
detta Gioia se ne lavora assai in Genevra, e ancho in Germania, e nella
Catalogna, mà le meglio lavorate sono quelle di Genevra, se ne trova di
dette Pietre in Franza di pezzi grandi che se ne fà anche di Colone de
pietre d'Altare per adobbi, e delle tavole, e molt'altre cose, questa
gioia non hà gran valore per la gran quantità che se ne trova, ò cosi
se ne spatia ancora assai per il buon mercato.



IL QUARTO TRATATO.

_Della natura, e qualità del Topaccio di Boemia._


Questa pietra ò Gioia hà della simpatia con il Cristallo, perche se
ne trova assai nei medemi paesi, e lochi onde si trova il Cristallo,
e tengo per certo che questa spetie di Gioia sij Cristallo Gialo, mà
non è tutto di un colore uguale, ve ne è di Gialo adorato, e di Gialo
Apaiato, e di Gialo bruno, & anco se ne trova de pezzi grossi, io ne
tengo uno, che pesa libre cinque lavorato à facetti in forma di un
monte per mettere al piede d'una Croce de medesimi topazzi, che con
cinque topazzi faccio la longhezza di una Croce di un bracio di mesura,
e poi il piede che la risalta d'avantaggio, e altre due pietre che
fanno li brazzi della Croce, e tutte le sette pietre sono di grandezza
straordinaria, e nette, perfette come molti l'hano vedute, quando sono
pietre grande, e nette, è bel colore adorato sono anche di stima, ne
tengo un'altra che è grande quanto un Ovo ottangola di un color superbo
per mettere à un Piviale della medema misura ne hò rifiutato ducatoni
cinquanta di detta pietra se ne serve anche per far adobbi de Mitri
de Corpi Santi; ad ornamento anche de cornici di Spechij in molte
altre occasioni si applicano e detta durità di dette pietre è come il
Cristalo di Rocha.



IL QUINTO TRATATO.

_Della natura, e qualità della Grisolicha._


Questa Gema, e chiamata in Franza Peridò la qual gema, ò gioia, è
Rocha & è tenera al taglio, mà è tanto più difficile al darli polimento
che li Lapidarij bisogna sijno ben pratichi al lavorarne, perche per
natura è una pietra Grassa in se stessa e quella Grasezza da fastidio
alli Lapidarij, e li Mercanti che le vogliono far lavorare, li costa
più il lavoriero talvolte, che non li costa la Gioia, il suo colore è
verdosino che più scuro, che più chiaro, mà il color di mezo è sempre
il meglio è il più bello, se ne trova di tutte le grandezze, e sono
per il più nette senza mancamenti anco di queste se ne falsificano
assai, mà il Gioiliero deve guardare quando compra bene la pietra, e
trasparirla, e vedere se tiene pontini di vetro se è troppo pesa alla
mano del suo ordinario puol dire che de compositioni, over falsa di
questa Gioia li Spetiali non ne adoprano sono di pocca stima, perche
facilmente si dispoliscano, e à ripolirle ci vuole della spesa assai.



IL SESTO TRATATO.

_Della natura, e qualità dell'occhio di Gatta Occidentale._


Questa sorte di Pietra che fà l'occhio del Gatto è Gioia tenera come
spetie di Agata Occidentale, la sua imperfettione la rende perfetta
per fare la naturalezza dell'occhio, che essendo molto intrigata, e
con naturalezza Gatezante, forma il splendore dell'occhio che fà il
Gatto alla notte, e la bellezza di detta Pietra è quando fà l'Arco
nel mezo come una linea, che voltando la pietra per ogni verso giochi
quella linea bene per tutto di dette pietre se ne trova de grandi, e
di piccoli, mà è di poco valore, mà li Orientali, che sijno perfetti,
sono di un gran valore, la forma di dette pietre le lavorano in forma
di ochio, e con più bella forma vengano al lavoriero, e che Gatescano
bene se ne fà anche conto, queste sorti di pietre vengono di Levante.
In Germania sono in uso grande le adoperano per adobar fornimenti da
Cavallo de grosi, e de piccoli ce ne sono di altre sorti di ochij,
ochio del Bove il quale è una simile natura di pietra, ma è nera con
un Gateso per dentro che manegiandola gli vedete come una pioggia
d'Oro per dentro se ne trovano poche, e pochi anco che le conoscano,
vi sono altre spetie di ochij li quali fanno l'ochio di Pernice ò sono
machie naturali che si trovano nelle Agate ma li Lapidarij che vedono
quell'occhio così naturale che si trova nell'Agata lo tagliono fora
dandoli la forma dell'ochio con un poco di incavo di sotto per metterli
in opera acciò che la foglia li faccia il suo gioco, & tanti altri ne
sono che formano ochi di più sorte, ma tutti spetie di Agata, ma basta
solo riguardare la machia che fà l'ochio, quel ochio che rapresenta
in perfettione le fanno servire dandoli il nome conforme si vede che
rapresenta la natura, & anche di questi se ne falsifica legati che sono
li danno tinte che fanno parere quell'ochio che loro vogliono, benche
non sij.



IL SETTIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità delli Opali, e Girasoli._


Questa sorte di Pietra è Gioia la più bizara che sia trà tutte le
Gioie à mio parere, Ella è di Rocha non troppo dura ma hà una qualità
diferente dalle altre Gioie, perche questa hà tuttili belli colori che
tiene in sè, e vedete qual colore voi desiderate; se la volete bianca,
è bianca, se la volete rossa, è rossa, se la volete verde è verde,
se la volete azura, è azura, la desiderate giala, gialezza, à fine
tiene tutti li principali colori che potete desiderare, e mentre la
maneggiate vi fà l'iride da un'altra parte pare un cane moscato d'ogni
colore à mirarla quando sono delle belle perfette che spicano li loro
colori distinti, e carichi è vivaci sijno d'una bella grandezza, sono
anche di stima assai ne hò havuto uno ch'era di tutta perfettione,
grosso come un'ovo di Colomba il quale lo vendei in Parigi, à Monsù
d'Arisomon, che tien Galeria di cose superbe, è mi diede cento Louesi
d'Oro di Franza, li belli come descrivo vengono di Levante, ma ve ne
sono che si trovano in Germania li quali sono più teneri, e non sono
così spicanti di colore, che risalta fora della pietra, come fanno
quelli Orientali, hanno bensì li colori ma smorti, non hanno quella
vivacità nel polimento, come li altri, mà questi di Germania sono
più trasparenti. Vi sono li Girasoli così nominati dalli Gioilieri,
anco questa Gioia è quasi una medema spetie in quanto alla durità, ma
è ben vero che questi si chiamano Girasoli perche nella pietra, vi
pare un Sole dentro, che giri anco questa si trova dove si trovano
li Opali, talvolta si trovano frà queste pietre, in vece di girar
il Sole, gira la Luna, e pare proprio al scuro, sij una Luna, che
risplende frà le tenebre, e a questa pietra ò Gioia, li Gioilieri non
la chiamano Girasole benche sij la medema spetie, nulladimeno li dicano
la pietra della Luchiola, perche fà il lume, come fà la Luchiola la
notte, la perfettione di detta pietra è haver quel lume ben vivo, e
ben chiaro, e il corpo della pietra habbia un poco del bruno, perche
compare più il lume, anco questa è una sorte di pietra bizara, e non
è tanto commune, come sono l'altre di questa natura di pietre, ne hò
maneggiato qualchuna, e anco belle, e ne hò fatto esito con gran utile
principalmente à quelli li quali si dilettano della curiosità delle
Gioie di haverne delle più belle, e delle più bizare, è l'ultima che hò
maneggiato la donai al Dottor Cavalli Gentil'huomo e Medico in Verona.



OTTAVO TRATATTO.

_Della natura, e qualità dell'Acqua Marina._


Le Orientali sono Zafiri che è di colore di acqua del mare, ma parliamo
delle Ocidentalli, che ne sono di Rocha, e non sono più dure del
cristallo, si nomina acque marine, perche è del color dell'onda del
mare se ne trova nell'Alsazia, e nell'Albania, è queste sono le più
belle, è quelle che sono color più carico sono più stimate, massime
quando sono senza mancamenti alcuno, come dire senza giazzi, senza
fumo? Pigliano gran buon polimento perch'è asciuta pietra, e ve ne sono
di quelle che tengono un acquetta, che quando sono legate paiono Zafiri
tanto mostrano bel polimento benche sijno tenere di natura, se ne
trovano di più grandezza, e di più color ma tirando sul medemo colore
di acqua marina.



NONO TRATATTO.

_Della natura, è qualità della Turchese di Persia._


La Turchesa di Persia, e la più fina, è quella che hà il più bel
turchino, le vere sono trasparenti guardandole contro l'aria, questa
Gioia e Rocha, e li Francesi la chiamano Turchese di Rocha Vechia,
il nome che porta di Turchesa, e perche hà il color celeste, & anco
in più parti se ne trova in Turchia in più luochi della Turchia, e
per questo è nominata Turchesa, gliene sono di differenti colori di
celeste scuro di celeste chiaro, mà il vero colore è quello non sij
tanto cuppo, ne troppo chiaro, e la più fina Rocha di dette Roche di
Turchesa, e la Persiana come già hò detto per conoscere che sijno di
quelle di Persia guardar prima il polimento, e poi anco qualche vena
nera che porta seco, ma è meglio che dette vene nere l'habbia di sotto
la pietra, che in cima, perche fà brutto vedere, per essere una bella
Turchesa, conviene che sia di bel turchino, una bella forma, che habbia
dell'altezza fora dell'Anella; e senza taroli, che per ordinario ne
hanno senza vene color uguale non habbiano del marmorino, e sij di
bella grandezza, sarà pietra di stima assai, massime al tempo d'hoggi
che sono rare, anzi si dubita che la Rocha di Persia, sia persa. Mà
a me hà detto un Persiano, che il Rè di Persia, per quanti ne trova,
le vuole per lui, perche ne fà coprir delle muraglie di camere,
coperti detti muri di dette pietre, per me lascio la verità al suo
loco, dico quello me hanno detto. Molti sono di opinione che detta
Gioia portandola in dito, ò a dosso habbia la virtù che se viene à
caschare quel che tiene in dito detta pietra, che lui non si fà nulla,
ma la pietra porta la botta, e si spezza, e dicono anche di più che
havendo detta pietra à dosso, avanti usar il coito, la detta pietra è
bellissima di colore, e poi doppo è tutta turbata, e smarita di colore
sò bene che le Malachitte, che sono quasi d'una medema spetie hà questa
proprietà di rompersi ò spezarsi quando l'huomo casca ò da cavallo, ò
dall'alto al basso senza sentir mal alcuno, e se anco la vera Turchesa
per cosa certa quando vuol far cattivo tempo si tramuta di colore, li
Gioilieri pratichi quando vedono cattivo tempo non cercano di vender
Turchese, ma solo quando e bel tempo. Non pretendo di descrivere le
virtù delle pietre, pretendo solo di descrivere la naturalezza della
Gioia, la qualità che deve havere la perfettione che deve tenere,
la Gioia, e la stima che se ne deve fare quando si rendono perfette,
che sono tanti Autori antichi, e moderni che hanno descritte le virtù
delle geme che tanto basti, senza che io ne descrivi d'avantaggio,
anzi dette Turchese sono sogette à cambiar colore, che di turchino in
verde, questo deriva tal volte dalla naturalezza della Rocha, e tal
volta il bagnarle con acqua calda, ò metterli vicino al muschio, ò cose
odorifere, onde se una pietra vale dieci doppie in sua perfettione,
venendo verda, non vale dieci lire di denari, ma vi sono molti Armeni,
& anco Lapidarij che fanno far un oglio, il qual oglio li danno sopra
à dette Gioie, ò pietre, e le fanno tornar il suo color primo di bel
turchino, ma quest'oglio fà far l'apparenza tanto quanto stà humido
detto oglio sù la pietra, e questo è un inganno fino che possi smaltire
ò vendere dette pietre, perche in breve ritornano verde.



DECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Turchesa di Francia._


Anco questa Gioia, si puol dir Gioia perche si trova sotto terra una
spetie di pietra ch'è di colore come il travertino, ma un poco più
dura del travertino, la trovano questa pietra nelle Coline di Gascogna
nel Regno di Franza, e per questo si chiama Turchina di Franza, questa
pietra, ò Rocha vogliamo dire cavata che che sia scaldano un forno e li
danno quel calore che loro conoscono, conforme la quantità della Rocha
li vogliono mettere, havendo loro pratica, e caldo che sia detto forno,
mettono dentro la Rocha, e serano il forno, e quando quella pietra
sente quel calore fà un rumor dentro à quel forno, come fà il sale,
quando si getta sul foco, e doppo lasciano rafredare il forno, e poi
cavano fora dette pietre di un color turchino, havendo messo in detto
forno, pezzi grossi come la grossezza di una testa, ma quando le cavano
si rendono in pezzeti piccoli, come scaie, ò tochelli che non saranno
le più grosse come dita, ò come nozze, ma di un bel turchino, che fà
vergogna alle turchine fine, gli Lapidarij di Gascogna, & anco d'altre
parti le lavorano, ma dentro detti pezzi vi saranno delle vene nere,
di quelle che non haveranno chiapato il bel turchino, ma il Lapidario
con la sua bruzella và tirando via la imperfetta, e lavora la perfetta
di colore questa non manca mai di colore come fanno le fine, resiste
ad ogni cosa, non ce altro solo che non pigliano quel lustro à polirli
come fà quella di Persia, ma dico per verità per godere all'ochio
pigliarei quella di Franza, che sij di bel colore di bella forma
netta, senza vene nere, senza marmorino che fosse perfetta se ne fanno
de tavole, de brazaline, è di corone, & anco havuto delle figurine
di medema pietra ma hora al presente per quello mi vien avisato da
quel Paese, si và perdendo la Rocha, e se ne catano qualche poche,
costano più il cercarle, e cavarle che non cavano il denaro, à venderle
lavorate, se faceva gran quantità de pietre d'anelli, e da rosette, che
per tutta l'Italia, la Franza, la Germania, & altre parti ne hò fornito
di tutto loro bisogno che havevano quando io andavo per il mondo.



UNDECIMO TRATATO.

_Della natura, e qualità del Cristallo._


Questa pietra nominata Cristallo si puol dire anco questa Gioia
perche è prodotta dalla natura, e non dall'arte, come il Cristal
di Venetia, che fatto dall'arte, & tutte le gemme che vengono fatte
dall'arte non son Geme, mà sono pietre false, mà quelle che nascono
naturalmente sono Gioie perche l'hà create Dio, adunque di questa
Rocha di Cristallo si trova sù li più Aspri monti delli Svizzeri, e
molti hanno opinione, che sia Giazzo impietrito, & io dico di nò che
è propria Rocha che si trova, e talvolta si trova delli pezzi della
pietra marmorina connessa, onde parte è trasparente, e parte non è per
non essere ben perfettionata dall'aria, nè anco è trasparente, se ne
trova: de pezzi grossi, e grandi, e à Milano, e dove al più capita,
quelli il portano à vendere, e medemamente in quella Città vi è un gran
trafico de lavorieri d'ogni sorte; e dà gran utile detto Cristallo
alli Lapidarij, e Gioilieri, e Orefici, e Cristalieri, questa Gema
la lavorano in tace da bere, in Vasi da poner fiori, in Santini da
portar le donne, in Corone in balle per Lampade, e quando ne hanno de
pezzi grandi che sijno netti, senza Giacij, senza fumo, senza alcun
mancamento, li segano per far lume da specchi, per casse da ponere de
Corpi Santi dentro, come già sono quella dove è posto il corpo di S.
Carlo in Milano, non si poscia trovarne un'altra cassa simile come
quella de pezzi di Cristallo di Rocha di quella grandezza come si
vede hoggidì, e sono di tutta perfettione. Gli Lapidarij delli pezzi
piccoli, tanti sono che li vivono sopra nel far brili, e doppie d'ogni
varij colori come gran quantità se ne fanno in Genevra, in Lione, in
Parigi, e queste sono li meglio lavorati, e anco li più cari, così
nell'Italia se ne lavora massime in Cremona, mà sono delli ordinarij in
Bologna medesimamente sono meglio lavorati di quelli di Cremona anco
in Venetia se ne fanno, mà non quella quantità come si fanno nelli
altri lochi, mà li lavorano con gran maiestria, e con il quadrante,
e li danno un polimento tanto buono, che talvolta l'occhio s'inganna
credendoli Zafiri, perche li fanno pagar tanto bene, per essere belli
in verità, la qualità di essere bel cristallo è, di essere biancho,
netto, senza Giazzo, perche sono del bruno, e di color di calugine, e
questo è di pocca stima, nè hò visto delle Croci grandi di Cristallo,
delli Candelieri d'Altare, e di più altre cose, e li Gioilieri comprano
detti lavorieri, ò opere di dette pietre e li trasportano in lochi,
onde non ne lavorano tanto de brili, quanto delle doppie, e queste
pagano le male spese, e li Orefici a legarli in Oro, che quasi il
fornimento della loro bottega per il più è di dette pietre, anzi nella
Gioia più commune di tutte le Gioie, e pure quella che dà più utile di
alcun'altra.



TERZO TRATATTO.

             _Di tutte le Agate, li Diaspri, li Sardonichi,
                       li Micoli, l'Apis Lasoli,
                          Ambra Giala, Corali,
                               & altri._



IL PRIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità del Coralo._


La naturalezza di questa Gioia è di stare nel fondo del Mare, e si
pesca questa Gioia nel Mar di Messina, & anco verso Malta, in quelli
mari, mentre che questa Gioia stà nel suo centro sotto all'Acqua salsa
Ondeggia per il mare come fossero arboscelli, e rami di arbori, sotto
all'acqua è mole, mà subito è fuora dell'acqua s'impetrisce subito,
e diventa pietra dura, che stà al polimento della Rota, il suo vero
colore e rosso, e come più carico sono è meglio, e dicono sij il
maschio, il più palido, e la femina, se ne trova di bianco, & anco di
negro, di questi due sorti di colori non se ne fanno stima, solo quelli
che tengono Galerie, e cercano d'haverne delli Rami intieri di tutti i
detti colori per far vedere alli curiosi, ma del Rosso se ne lavora in
più maniere per corone, per far colli per le femine, se ne fanno delli
anelli, delle statue, e di più altre galanterie, nello Stato Veneto
si usa assai le donne portarne al collo, mà grani grossi, mà però al
più da persone ordinarie se ne lavora assai a Marsilia, a Ligorno, a
Messina, anticamente si conoscevano le figliole che erano da marito
in questi nostri paesi, perche portavano li Corali al collo fino che
si maritavano, hoggidì non vi è più questa usanza, non si conosce le
figlie, se sono da marito, ò maritate.



SECONDO TRATATO.

_Della qualità, e natura dell'Ambra Giala._


Anco di questa li danno titolo di Gioia, benche non nasca Gioia, mà
diventa Pietra, e per natura si puol dir Gioia, mà questa non è altro
Guma, che uscisse dalli Alberi nel Regno di Polonia, & io hò havuto
delli pezzi di Ambra con dentro ragni, mosche impetrite dentro, li
quali animali per sua mala fortuna si vano à possarsi à detta Guma,
onde restano attacati, e col tempo diventa pietra, onde restano
impietriti. Il Colore di questa Gioia è Gialo, mà se ne trova di più
sorte, di Gialo adorato, Gialo appaiato, che più, che meno, in Franza
fanno stima di quella appagliata torbida, in Italia quella di color
dell'Oro, e trasparente; & io tengo, che sij la meglio, e la più fina,
perche e la più purgata, di medema gioia, hò veduto di molte belle cose
in Roma, hò veduto un fornimento d'Altare Croce, candelieri, e lampeda,
cose grandi, Corone gran quantità, vezzi per le donne, brazalini per li
brazzi, e tant'altre cose che per brevità tralascio.



IL TERZO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Corniala._


Questa natura di Pietra ve ne sono di due sorti, l'una di color del
Zizolo, e l'altra bianca nelle campagne di Roma, & anco per andar a
Napoli, si trova certi sassi, li quali sono le corniola, e pietre dura,
e li Antichi Romani usavano assai detta piena ò Gioia per far intaglij
con loro Impronti de loro medemi, e anco de suoi Idoli, & anco memoria
delle loro imprese li facevano scolpire dentro l'impronti delle donne
à quelli tempi, e li portavano come fanno adesso le perle, e le Gioie,
hoggidì cavando terra in quelle parti trovano sotto terra de medeme
pietre di taglij antiche, che furono sepolte a quei tempi per cagion
delle Guerre, la biancha serve per corone, e anco ne fanno colli da
donna, peretti da orecchia, & anco la Zizolina con più riccha è di
color, è la più bella, anco di questa se ne fanno corone, & altre cose,
e la più stimata, e la trasparente, ci è anco la calcidonia, che quasi
una medema spetie, mà pare un pocco più dura, e di quelle, che sono
trasparenti, che non è tanto latusa, come è la corciola, e tavolta di
dette pietre se ne trova belle trasparenti, nette, e si tagliano per
anelli, pigliano un bon polimento, che l'impatano quasi con il Zafiro
bianco.



QUARTO TRATATO.

_Della natura, e qualità del Lapis Lazulli._


Da Ciprio, e da Spalatro si trova frà quelli monti questa pietra
nominata Lapis Lazulli; è di color turchino; ve ne sono di più chiari,
e di più scuri, quello, che più carico di colore è il meglio, se ne
trova assai, de pezzi grandi, il più gran pezzo ch'habbia veduto è un
anchona d'Altare che è in Roma nella Chiesa di Santa Maria Maggiore
alla Capella della Madona, e nella Capella di S. Lorenzo in Fiorenza;
Capella per li depositi delli Gran Duchi di Toscana, ve ne sono molti
pezzi grandi di detta Gioia, ma non mai alla grandezza, come quello
che è in Roma anco nella Torre dove battono le hore; nella Città di
Mantova, ve ne è un pezzo, che è il Scudo d'un Arma messa da quelli,
che fecero far la torre, e detta pietra essendo all'aria, quando si
guasta il tempo, si inhumidisse, essendo spetie di marmore che quando
vuol piovere, il detto marmo, è anco humido, e così fà la pietra del
Lapis Lazuli, e quando vuol far bel tempo si rasciuga, e par più bella,
il più fino di questa pietra, è quella che porta seco delle vene d'Oro,
per dentro alla pietra, e dove si trova dette pietre, vogliono che
sijno le vene dell'Oro, ve ne sono di quelle che tengono del marmorino,
quelle ò del brutto di detta pietra, si fà del oltramarino per li
pitori, si fanno anco delle Corone, & altre cose.



IL QUINTO TRATATO.

_Della natura, e qualità della Prasma._


Molti sono d'opinione, che questa pietra ò Gioia, sij la matrice, del
Smeraldo, la qual pietra, e pregna di colore in modo tale che è sempre
sorda, in un color verde mà smarito, dove si trovano li Smeraldi, si
trova anch'essa questa pietra, non è di gran stima non se ne fà gran
capitale, se non sono li Medici, che la stimassero per qualche virtù in
quanto à Gioilieri, e Orefici, non ne fanno troppo conto.



IL SESTO TRATATO.

_Della natura, e qualità della Esada._


Di questa sorte di Pietra, ve ne è di due sorti l'Orientale, è
l'Ocidentale, l'Orientale, è la più dura, e questa vien di Levante,
e l'Ocidentale, se ne trova nella Germania, e nella Barbaria, quella
Orientale, è di color dell'Oliva, mà scura, e quella Ocidentale, è di
color dell'oglio bono, e pare in se li sij l'oglio dentro, se ne trova
de pezzi grandi, anco questa serve più per là virtù che tiene, che per
li Orefici, e Gioilieri, che ne fanno poco conto.



IL SETTIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Calamita._


La Calamita tiene una simpatia, con il ferro, è l'azale, come fà
l'Ambra gialla, alla paglia che tira la paglia à sè, così la Calamita
tira il ferro à sè, di due sorti se ne trova anco di questa pietra,
l'Orientale, è l'Ocidentale, l'Orientale, che sij guarnita, di achiaio
della grossezza di un ovo, tenerà attaccato libre cinquanta, di ferro,
ma se sarà Ocidentale, della medema grossezza, e leverà una chiave
ordinaria, farà il tutto, e anco sarà bona, in sua natura, ve nè anco
quella che sarà pezzi grossi, haveva penna, à levar aghi, ò gughie,
da cucire, nella Turchia, se sono assai, e li è la Ocidentale, e
nell'Aleppo, e alla Mecha, vi sono la Orientale. Maumetto havendo la
cognitione di detta pietra, prima che altri del paese, li sapessero
lasciò per testamento, fusse fatto una piccola Moschea, come à dire
una Capella, à nostro uso fabricata tutta di pietra Calamita, & il suo
corpo fosse posto, in una cassa di ferro, e detta cassa fosse portata
in quella sua Moschea fatta di Calamita, sapendo la forza di detta
pietra, che sentendo il ferro, haverebbe tirato à sè la cassa, con
più forza, che non haveva li huomini, e che la portarono e cosi fece
parere al popolo ignorante che haveva fatto miracoli, doppo morte,
e questa cosa hà causato la maggior soddezza, di credere che fosse
vero Profetta, & hanno dato fede, à suoi detti, e alla Mecha, hoggidì
si vede la cassa, ò la Moschea, fatta di detta pietra Calamita se
ne trova de pezzi grosissimi, e ve nè uno nel Palazzo de Piti onde
habita il gran Duca di Toscana, una pietra Calamita, che un paro di
buoi, stentarebbe a menarla via, e tutti la vede chi và nel Palazzo,
che è posta subito dentro della guardia, di detta pietra, se ne serve
tutti li Orefici, che quando fanno le Lavature dell'immonditie, della
bottega, l'adoperano, à cavar fora la limaglia di ferro, ò altri ferri
che si possi trovare mescolati ivi, nella limaglia d'oro, ò argento.
Serve per Galerie per mostrar alli ignoranti, la sua virtù, ma la
principale virtù sua è per la bussola del navigare, nel mare senza
lei non parerebbono solcar il mare, da ogni parte come fanno, & anco
si serve assai à far Orologij da Sole, vi sono anco una natura di
Calamita, che per una parte scazza il ferro e l'altra parte lo tira à
sè, e se io non l'havesse veduto, non lo crederia, e questo me lo fece
vedere il Signor Canonico Setala, Gentilhuomo di Milano, quando mi
mostrò la sua Galeria, & anco li sono la Calamita bianca che si tacca
la carne humana, la quale serve à più cose che per brevità tralascio.



OTTAVO TRATATTO.

_Della natura, e qualità dell'Agata Romana._


Quest'Agata Romana, si trova nelli monti all'intorno della campagna
Romana, e per questo ella medema Gioia porta il nome del loco si
trova, e l'Imperatori Romani, la facevano cercare grandemente, che
l'adoperavano per intaglij come hoggidì se ne trova sottoterra, e quasi
tutte intagliate, il color suo tiene del nero, con una bianca mescolata
con l'Azur, e se ne serve per corone, rosarij, hoggidì pigliando
la vena bianca vengli nel mezo del grano, e ali duoi parà nera, è
perche è dura, piglia un bon polimento, e fà ben in corone, quelle
che si trovano intagliate si chiamano Nicoli, e la lingua Francese,
li chiamano Onice, ve ne anche di trè colori nero, taneto, e bianco,
azurino, questo è di più stima per li trei colori uniti, e quando ci
sono delli intagli boni, dentro che sijno ben fatti, e antichi sono per
Prencipi, e per quelli che tengano Galeria, come ne tengo io una che è
grande di più di una gran Genovina, essendovi intagliato dentro tutto
il presepio, rapresentando tutti li personaggij, che si và al naturale
essendovi in rilievo quindeci figure dentro la quale è posta in un
santuario, per sua Maestà.



NONO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Agata Sardonica._


Questa pietra nominata Sardonica, è perche nella Sardegna, si trova,
è pietra dura, e se ne trova de pezzi grossi, mà si segano in pezzi
sutili, onde legata che sia sutila, e anco trasparente, e di color
taneto mescolato con vene bianche, che li dice bene quel bianco con il
taneto che in opera fà bene, in Germania, ne fanno le bacile con le sue
broche compagne, legate in oro, ò in Argento, dorato nell'Italia, se ne
vede nella Capella di S. Lorenzo, in Fiorenza, di tutte queste sorti di
Agate.



DECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità dell'Agate di Boemia._


Anco questa porta il nome di Agata, di Boemia, perche si trova in quel
Regno, e se ne trova gran quantità ò pezzi grandi che se ne fanno
colone d'Altare, in Milano, se ne vede molti come anco nel Giesù di
Mantova, ve ne sono due Lavelli di acqua benedetta, il suo colore, è
di detta Agata, ebertinuzza scura, mescolarsi con altri colori, con
certe machie che hanno come del dissegno, di detta Agata, se ne fà
anco corone, & delle fruttiere, vasi da bere, tazze, è molte altre cose
nella Germania, si trova un'altra spetie di Agata, mà più commune delle
altre, la quale Agata, e mischiata di più colori, non è tanto dura
come l'altre descritte, e di queste se ne fà adobbi da Altare, se ne fà
corone, delle Colone, anche frontispicij, in tutto si adopera, la più
perfetta di questa pietra, essere di poco bianco, ma bensì che habbia
il bel rosso, con il gialetto, che accompagni l'uno con l'altro.



UNDECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità del Diaspro Orientale, e Occidentale._


Il Diaspro Orientale si trova nel Regno di Cipro, il quale Diaspro è
più duro di quello Occidentale, diferente colore, l'Orientale è quello
di color verde, mà è sprozato di sangue, pare che con una manzerina
da drappi li habbia sprozato detto sangue, quello, che appare più il
sangue è il meglio, & il più bello, e dicano l'Auttori antichi della
medicina sij il meglio per stagnar il sangue lascio la verità al suo
loco, quello Occidentale si trova quantità nella Germania, e questo è
di color del sangue con altre vene scure, pure habbi la medema virtù,
se ne trova de pezzi grandi, se ne fà di molte cose, trà le altre de
grani da portare adosso, in Augusta si lavora assai di dette pietre, in
Genevra se ne fà casse da Orologii, bichieri da bere, & tazze anco di
gran stima.



DUODECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità del Porfido._


Questa pietra è durissima per natura, e piglia un gran polimento, e di
color rosso, si trova nell'Egitto, e quando le Pisani furono Patroni
d'Egitto, portorono di là duoi colone di Porfido grosse, mà nelle
guere de Pisani, e Fiorentini hebbero li Fiorentini le due Colone delli
Pisani, che hoggidì si vedono in Fiorenza avanti la porta della chiesa
di San Giovanni, e perche non fossero portate via, le legarono con
legature di ferro a quel tempo, perche erano così bella di gran stima,
mà hoggidì è poco di bello, perche hanno patito, e sono guaste, & hanno
perso il polimento, in Roma ve ne sono, quantità di detta pietra, ve ne
sono de depositi, de Vasi grandi, che hanno li spetiali, che le mettono
nella bottega, & anco in altri lochi, molte altre cose fatte di medemo
Porfido allo Stecato fora di Madrid, dove habbita il Rè di Spagna per
suo diporto ve ne sono quattro colone ad un altare, e non sono troppo
grosse, e le stimano assai detta Gioia, ò pietra quì nelli nostri paesi
non se ne vede troppo, perche costa troppo il portarle da così lontano,
mà quelli che sono in Roma, furono portati dal tempo dell'Imperatore,
che erano patroni di quelli paesi, dove vengono, e potevano far questo,
& anco altre cose detti Imperatori.



IL TERZODECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra Serpentina._


La pietra Serpentina è di due spetie, & è diferente nelli colori,
si trova detta pietra in Cipro, e la più dura è quella che hà il
verde scuro con un verde gialo, per dentro insieme, e questa è la sua
macchia, vi è l'altra che è incarnata, e bianca, si bene pentegiata,
pare dipinta da un Pitore di questa ne fanno di superbe colone, &
hoggidì in San Pietro di Roma levano via le colone di marmo ordinario,
e li porgono queste di Serpentino nel medemo loco, onde fà un superbo
adornamento come anco se ne fà d'tabernacoli d'Altari.



QUARTO TRATATTO.

                  _Di Pietre, che per sua natura hanno
                    delle macchie, e formano disegni
                        di molte cose naturali._



PRIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra Citedina._


Questa sorte di Pietra si trova nelle Alpi di Fiorenza, & quei
Villani che la scarpono fora da quelli monti la nominano la pietra
Citadina, perche segata in quadro, ò ottangolo, ci sono dentro certe
machie che paiono una Città disegnata come si disegnano le Città sù
le carte il color di detta pietra, il fondo è di color dell'aria
chiara, e le machie sono di color tenero, chiaro, onde in quadri
fanno bene daio-paiono Paesi, e Città, & anco se ne fà per guarnire
delli scritorij per quello hò veduto, ve ne anche un'altra sorte di
detta pietra, e si trova pure nel medemo stato, la quale è di color
bartinezzo chiaro, vi è dentro machie di arbori, che paiono selve, e
sono di color nero, se ne lavorano assai in Fiorenza, per mettere a
scrigni, ò far altre cose, ve ne sono Orientali, della medema natura,
mà sono dure, e sono pezzi piccoli, mà beli, vengono di Madigaschà
dell'Illa di San Christofero, di queste li curiosi, che tengono Galerie
tutte quelle, che pono havere le comprano à tutto prezzo.



IL SECONDO TRATATTO.

_Della natura, e qualità dell'Agata Bianca._


Quest'Agata bianca si trova in Germania assai, e ve ne è che non è
trasparente, di questa pietra li antichi l'adoperavano à far Camei
dentro li figuravano con istorie di quei tempi, e impronti di Rilievo
di personaggij illustri come anco hoggidì se ne lavora in Germania in
Genevra, in Parigi, mà con quella quantità, come facevano, li antichi,
mà quando ne capita delli antichi, che sijno di bon intaglio tanto
in basso come in Rilievo, sono di stima assai principalmente, da chi
intenda l'antichità, e li curiosi che fanno professione di Galerie.



TERZO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra Parangone._


Questa petra nasce nelle Montagne di Genova verso il mare, & anco
nel Tirolo se ne trova, e nella Germania, il color suo è nero scuro,
onde li Orefici l'adoperano per conoscere l'Oro bono, dal cattivo,
le qualità della bontà, che trova essere da un'oro all'altro, e cosi
anco dell'argento, fregando detti mettali sopra à detta pietra lascia
l'imagine della bontà loro à detta pietra, di detto Parangone, se ne
trova per Colone d'Altare, per far adornamenti, e delle Lapide grandi,
per far sopra inscritioni de Deppositi, & altre cose, che per brevità
tralascio.



IL QUARTO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra Sanguigna._


Questa sorte di Pietra se ne trova una miniera in Franza, & anco
nell'Italia, ve ne sono di due spetie, mà è una sol pietra, quando è
garba, tolta dalla miniera è di color dell'achiaio, con qualche vene,
che tira il Rosso, mà è dura, li lapidarij di Gioie, la lavorano in
forma de lingue, e poi si vendono alli Orefici, e li Argentieri le
doprano a dar il bruno all'Oro, & all'Argento, quella che è matura
tinge in rosso, l'adoprano li calzolari à tinger scarpe.



IL QUINTO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra Smerili._


Questa sorte di Pietra si adopera assai in polvere, e la migliore,
la porta le Navi, che viene di Levante, il bono è di color cenerino
scuro, quando dette Navi si trova haver à far ritorni nell'Italia, ò
in altri paesi, e non habbiano il carico sufficiente di Mercantie per
la sua Nave, e per fornirla di caricare, pigliano di questa Pietra la
portano alli Porti de mari, vendendola à buon prezzo, in Franza, come
in Italia, si adopera detta Pietra, cioè in polvere li Lapidarij per
lavorarle à pietre pretiose, che senza quella non potrebbono fare, anco
li Spadari per lustrar le spade, come tutti quelli, che lavorano de
Chinchelieria; che vogliono dire cortelli, forbice, Cisorie, strigij,
cioè li feri dentro, rassori, lanzette, e molte altre cose, non
haverebbe quel lustro, così bello, se non adoperassero detta Pietra.



IL SESTO TRATATO.

_Discorso, e tratatto delle pietre, che portano li Pelegrini, per far
denari da passar camino._


La pietra Aquilina, danno questo nome l'Aquilina, dicono che l'Aquile
la portano dentro nelli loro nidi, acciò vengono la natione de suoi
figli, ma credo che ne sij pochi che li vadino à trovare ne' lidi ma
bensì vanno alla miniera onde nascono, che in un quarto d'ora, se ne
ammassano, quante ne vogliono, ve ne sono di differenti forme, ma la
meglio forma, è che sij tonda, piccole, si vendono bene in Francia, li
Orefici, li legano in argento, per poterli ponere al braccio, dicendo
mentre la donna, e gravida a portar detta pietra al bracio che toca
la carne, tiene che la donna non si disconzi della gravidanza; quando
e per partorire le penne alla coscia, e fà venir il parto, à basso
subito la detta pietra, vi e ma il maschio, e la femina, quella che
sona poco, quello che sona forte, e il maschio, rompendo una detta
pietra, e quella terra chi vi e dentro metterne nel brodo, la quantità
che puol star sù la punta di un coltello, e beverla à digiuno, dicono
ch'è bono per la febre, e molti la vendono vi danno anco le sue ricette
delle sue virtù, si trovano dette pietre, in Franza, nel Delfinato, e
li Francesi, la chiamano la pietra Egla, se ne trova nella Romagna,
nell'Italia, quella che si trovano in Francia, sono grise, e sono
ruspide quelle si trovano nell'Italia sono del color della castagna, ma
per la virtù tanto è buon una quanto l'altra.



SETTIMO TRATATO.

_Della natura, e qualità della Pietra Stelaria._


La pietra Stelaria, è grisa per natura di colore, ma li pare per
dentro vene nere, che formano tante Stelle, è questo si chiamano pietre
Stelarie, la portano i Pelegrini che vengono da S. Giacomo di Galitia,
dicono che adosso una di dette pietre, non puoi essere pareggiata da
saette, nemeno da fature di streghe, se pigliate una vera di queste
pietre, metiate in un tondo con dentro del aceto forte, vedrete detta
pietra à moversi da per sè per quel aceto.



OTTAVO TRATATO.

_Della natura, e qualità della Pietra della Rondine._


Dicano che questa pietra della Rondinella, nelli suoi nidi, si trova
tante di dette pietre, come sono tanti fili, è che detta Rondinella,
porta dette pietre, per illuminar i suoi figlij, so ben io che alla
Ripa di acque correnti, che sij il fondo di gerra si trova certe
pietrelle piccole gialette, elle si dicono che queste sono le pietre
Rondinelle, è vogliono sij bone per li ochij mentre vi casca qualche
lordura nell'ochio, mettendo detta pietra truchia nell'ochio, porta
fora la lordura, che ci si trova, in Francia si chiama la pietra di
Rondella.



NONO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra della Croce._


Questa Pietra si trova nella Montagna nominata la Montagna, di S.
Pietro, e nella Spagna, nel camino di S. Giacomo di Galicia, dalli
Pelegrini li portano, e li dicono la Pietra della Croce, perche hà una
Croce, dentro è tanto si vede da una parte, quanto dall'altra, e di
color berettina, e la Croce nera dicono che è buona contro le streghe,
e portarla à dosso, e guarda la persona che la porta adosso, da saette,
& anco per devotione, perche dicono che S. Pietro, passando per quel
monte, hebbe un si gran cattivo tempo, e con la sua benedittione,
fece smarir il tempo cattivo, e restò quella Croce impressa, in quelle
pietre, di detto monte, come hoggidì si vedono.



DECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità della Pietra del Rospo._


Molti dicono, che questa pietra, si trova nella testa del Rospo, ò
altri dicono che questa pietra del Rospo, conviene chiapar il Rospo,
e legarlo con una gamba, e legarlo in aria, à qualche cosa che stia
pendente, è poi metrete uno pezzo di scarlato, sotto dove stà pendente,
è con una bachetta, vanno bastonando quel Rospo, fin tanto che hà
girato la pietra, fuori della sua bocha, à questo lascio la verità al
suo loco, dico per quello mi è stato detto, da molti che l'hanno fatto,
se bene che vi sono di paese in Franza, che dette pietre, si trovano
nell'arar li campi, & a me ne hanno voluto vendere, delle scatole
piene, à buon prezzo, dicono in Franza, Crapodini, è dicono che sono
buone, per quelli che partirono delle vertigini, e per il veleno,
dicono sono vitime, lascio la verità al suo locho.



UNDECIMO TRATATTO.

_Della natura, e qualità delli occhij, e delle lengue di Serpe._


Dette pietre si trovano nell'Isola di Malta, in loco dove S. Paolo vi
stette, è maledì li serpenti, in quel paese, è voler di Dio morsero
tuti, quelli si trovarono, & oggidì vanno cavando di quella terra,
e li trovano dentro ochij di serpenti impetriti, e lingue, e denti,
de medemi serpenti, & anco di quella terra, la nominano gratia di S.
Paolo, e dicano ch'è bona per la febra, e per il veleno, come anco li
ochij di serpe sijno boni per il veleno, portandole adosso, che tochi
la carne, legati in un'Anello, & anco le lingue, e denti, della medema
spetie, habbia la medema virtù, come già descritta, ma lascio la verità
al suo loco.



                 Avertimenti che deve haver li signori
                    Speciali, nel comprar fragmenti
                     di gemme pretiose, per fare la
                     loro confettione di Giacinto,
                          e Boconi Cordiali, e
                              altre cose.



Prima, della perla havete da sapere che debbe esser perla Orientale,
cioè semenza, e havete à vedere, che sij lustra, e bon polimento, e
non pigliar di quel sporchezo di perla Ocidentale, che non e bona di
nulla, e la prova per conoscerla pigliatene frà le dita, e chisatella
vedrete andar in polvere, ma le Orientali non farà questo effetto, del
polimento, si conosce l'una dall'altra, & anco del pretio, la seconda
gioia che adoprano, e il Giacinto cioè fragmento, di questa gioia ve
n'è di più forte vi è il giacinto Orientale, detto anco guarnagino,
e questo e il vero, e il bono, e li spetiali di Roma, non adoperano
all'altroche di detto Orientale, vi e il giacinto grisopazzo, questo
quasi tutti li Speciali di Lombardia, l'adoperano, mà vi sono il
Zargone di Franza, tal volte lo comprano per giacinto Orientale, perche
è di bel lustro, e à questo v'ingannate perche non e gema di giacinto,
ne poco ne niente, ne meno tiene il suo colore che con una brasa di
foco, fà andar via il suo colore, ma li doi altri già descritti sono
li veri, e tiene sempre il suo colore, quando havesse da comprar de
fragmenti di gioie, non le pigliate, se non li fatte vedere prima à
gente della professione, per esser sicuro di mettere in operatione
robba bona, e non falsa massime quando il medicamento và per boca,
la terza Gioia, e il zafiro anco questo vi è del abuso grande, per
quello ò praticato di questi Zafiri venne de tre sorti l'Orientali, e
il Zafiro di acqua, il zafiro di Franza, quell'Orientale, non e troppo
bella alla vista, ma duro, ma chi vol veder il suo colore conviene
pigliarne in mano, e trasparirlo vedrete l'azuro, e se pigliarete una
lima gentile, e tocarete con detta lima quelle pietre, vedrete che
la lima, non fà nulla alla pietra, perch'e dura, e così debbo essere
tutte le gioie, resistere alla lima, questo è il vero Zafiro che dopera
li Speciali, quello di acqua, e bello all'ochio, ma e tenero, è come
specie di talco, e in cogolo di bel Turchino, e trasparente, ma se
stasse à me non lo admetterebbe che li Speciali lo doperassero, vi
sono di Zafiri di Franza, di questi li Speciali li comprano facilmente,
perche sono à bon mercato ma questi non sono manco zafiri, ma bensì una
granalia di ferro, che si trova nell'Overgna fora della Città d'Opui in
Franza, e quando trovano il Zirgone, vi è mescolato con questa granalia
di ferro, è in Franza, lo chiamano mordaferro che vol dire fecia del
ferro, ò guardate se questo, e zafiro da mettere nella confettione
Giacintina, la quarta gioia, è il Rubino di questo non si possono
inganare per che non si falsifica, è non ne viene che d'Orientali,
basti osservare che sia di bel colore, è con più trasparente sono, e
meglio la quinta gioia è il Smeraldo à questo bisogna siate avvertiti
che ve n'è de doi sorte, l'uno e bono, l'altro e spetie di talcho, quel
che è il bono. Vedrete la pietra viva senza polvere sopra e tocandolo
con la lima non si guasta, e l'altra che è di talcho, e sempre carico
di polvere, e tenero alla lima di questo, guardatevene di comprarlo che
non val niente.

La sesta Gioia, è il Topazzo, anco di questi ve ne sono delli Indiani,
e di quello di Boemia, mà le meglio e gli Indiani per doperare, questi
li porta li Armenij sono giali come color di oro, e sono Cogoli, e
quelli di Boemia sono peseti, e non hanno si bel colore come hanno
l'Indiani, e mentre potete haver di questi per mettere alla vostra
Confecione, pigliateli sopra di me mà avertite a conoscerli bene, e che
sijno duri, la settima Gioia e l'Amatista, di questa Gioia, ne doperate
poca, e di detta non vi potete inganarvi a pigliarla questa, perche e
tanto a vil prezo la fina, che non torna il conto à falsificarla, basta
quando che sia bon colore di Viola.

L'Ottava e la Granata, ne anco di questa non vi potete ingannare,
perche e à tanto bon mercato, questo fragmento è tanto commune, che
tutti lo conosce, la nona Gioia, e il Corallo, anche di questo non
havete bisogno, che nessuno ve li insegna stante che e tanto facile
a conoscerlo, basta solo osservare, che sia bon rosso, e manco fecie
sopra e meglio.

Non crederia, che fosse compito il mio Tratatto del nuovo lume, se
non trattasse anco delle fineze, e astucie, che usano li lapidarij,
che taglia Pietre, ò Gioie per meglio intendere, & anco altri belli
ingegni, per ingannar li Gioilieri, e Orefici; Tali quali sono, non
intendo di tassar mai li Boni, prima li Armenij, portano nella Italia
certe Vesiche di perle, le quali sono doi pesi, e con la goma li
tengono taccati insieme, che paiano un pezzo solo, e li vendono per
peri di Perla, e così che li compra restano ingannati; Vi sono quelli
che comprano Perle ritonde per far Colli da Dame, e Principese, in
dette Perle si ritrovaranno, che haverà il bucho grando, e piccolo,
onde quando sono infilate, fano male, che salta in sù, che in giù, e fà
bruto vedere, mà il Gioiliero asperto, che acciò faccia bel efetto, il
filo, piglia quelle Perle del bucho grando, e li mette dentro al bucco
della pena da scrivere, e fà che sij uguale di buco, acciò sij uguale
nel filo, perche fà più bel vedere, onde manca natura, Arte, procura,
e quelli che comprano di dette Perle debbe osservare, che habbino il
buco piccolo, ora perche non tutti hanno il polso di poter comprar
Diamanti, Rubini, Safiri, Smeraldi, e altre Gioie di colore, che fan li
lapidarij pigliano del Cristallo, è fanno brilli a forma di Diamanti,
e poi pigliano doi pezeti di Cristallo tagliati, che in quadro, che
in ottangolo, e li colano insieme, e in mezo li danno il color che di
Rubino, che di Zafiro, che di Topazo, che di Smeraldo, in fine in quel
color loro vogliono, e fanno comparire una pietra più bella delle fine,
che all'occhio, di che non sà, la crede fina, e queste frà Gioilieri,
e Orefici sono nominate Dopie; Vi sono de lapidarij astuti, che fanno
di queste Dopie, con arte grande faranno delle Doppie di Safiro, con
sopra la tavola del Safiro, è il fondo di vetro turchino, e li dicano
Zafiri facendola pure una Pietra grande, e di gran prezio, mà alla fine
non è che una Pietra falsa, Pietra Dopia, la legherano in oro, e poi
cercherano di venderla à di Gioilieri, onde bisogna essere bene asperti
e haver grande pratica, per non essere ingannati, mà la più sicurezza
di comprar dette pietre è di far il prezio, mà avanti di darli il
denaro, farli cavar fora del anello scuro, dove si ritrova allora,
vedrete se fina bene, se è falsa il contrato, e nulla è così non sarete
mai ingannati, fanno da vantaglio li lapidarij tali quali pigliano
doi pezeti di Cristallo, e fanno quel pezeto, che deve esser per fondo
lo cercano, che habbia dell'erba, ò griso in un cantone, e quello lo
fanno servir per fondo di un Smeraldo, un'altro pezeto di Cristallo,
che haverà un poco di fumo, lo faranno servire per far il fondo à
una Dopia di Rubino, fate che sijno dette pietre saranno grandete,
e li faranno legar in oro, e li mandranno a vendere alli Orefici per
persona incognita, l'Orefice, che vede dette pietre grande, e belle di
colore, mà li vede quel poco mancamento, li crede per fine certo, è
vedendo, che il prezio non è disorbitante, casca l'Orefice a comprar
dette pietre quello, che li vende quando a pigliato il denaro volta
via, mai più si vede, e l'Orefice li viene occasione di voler rilegar
in altra fatura, cava le pietre, e vede che è ingannato, e il male vi è
da chi gli hà lavorate, talvolta detto Orefice haverà speso sete Dopie,
ò dieci Dopie, e tal volte non valerano dieci Pavoli. In tutto è di
dette pietre ne fanno di tutti li colori, e d'ogni grandezza ne fanno
anco di un pezzo solo pigliando del vetro Turchino ò Verde ò giallo
ò di color d'Amatista violato, e tagliano delle pietre di Anelli, in
che forma li piace, e poi se trova de gonzi li vendano per bone, ma li
Asperti Gioilieri, e anco Orefici è che habino bona pratica subito che
haveranno una di dette pietre nelle mani senza haverla guardata nel
peso suo conoscerà, che non è fina detta pietra, perche non haverà quel
peso, che ad havere se fusse fina dalla grandezza, che ella si trova, e
poi mirandola contra all'aria, haverà per dentro delli ampoli, ò ponti,
che sempre il vetro ne tiene, e se sono di un'altra Compositione,
le dicano di pasta di vetro questo non tiene ampole mà è assai più
greve della fina, e nel suo polimento è grasso, onde non difficile
a conoscerle. In Franza, ò praticato de belli ingiegni, li quali si
misero alla impresa di far fondere il Cristalo di Rocha, e farne delle
Opere di grande valore, pigliavano del Cristallo del più bruto fusse
possibile, di quello non fosse bono a nulla, e detto Cristallo, lo
favano in polvere, e poi pigliavano doi grandi Crocioli, e metevano
dentro detto Cristal in polvere, e in un grande foscho, come si fanno
alla fornase del Vetro, e lo favano liquefare, e poi pigliava la forma
di quelle cose, che loro volevano fare, e li Riusivano l'opera, che
volevano, mà non haveva lustro, ne polimento alcuno, parevano come
grani di salle, ne meno li potevano dare il lustro, perche era tanto
fragile, che si rompeva facilmente, e così dismisero le sue opere,
un'altra facevano, pigliavano una bella pietra di Cristallo neta in
forma di taglio di Rubino, e pigliava un Crosciolo, e li mettevano
della acqua forte, con dentro detta Pietra è una tinta di Rubino, e
fanno bollire con grando focho, onde detta pietra à forza del calore
apriva li pori, e dentro entrava il colore, e quando che la pietra
haveva preso del colore, la pigliavano fora, onde era una pietra, tutta
giazi, onde era in tanto le colone dove era agiazata, e detta pietra
pareva una pietra imbriaca, perche non tenevano il colore uguale da un
canto pareva Rosa, da un'altro pareva del Gialeto, al fine si pol dire
à dette Pietre fantastiche, e così li comprano le persone fantastiche
possono ben fare quanto fanno con l'arte, che non arivaranno mai
alla natura, li è sempre a dire qualche cosa, ò nella durità, ò nel
polimento; Al fine la Gioia naturale porta seco il nome di Gioia
preciosa, perche Gioia che Gioisce rallegra il Core; Preciosa, perche
una bella Gioia perfetta, che non habbia mancamento alcuno, se le pol
dire preciosa, perche non à prezio che la paghi, essendo fatta dalla
mano pretiosa di Dio, e quì facio Fine.

                                IL FINE.



  TAVOLA
  DEL PRIMO TRATATTO.

  _Della Perla Orientale._                                      7
  _Della Perla Occidentale, ò Scozesa, come vogliamo dire._    14
  _Della natura è qualità che deve haver il Diamante._         15
  _Della natura, e qualità che deve haver il Rubino._          19
  _Della natura, e qualità del Zafiro._                        21
  _Della natura, è qualità nel Balasso._                       25
  _Della natura e qualità della Spinella._                     25
  _Della natura, e qualità delli Topatij Indiani._             27
  _Della natura è qualità del Zargone._                        28
  _Della natura, e qualità dell'ingranata di Soria._           30
  _Della natura è qualità del Giacinto Labela._                33

  TAVOLA
  DEL SECONDO TRATATTO.

  _Della natura, e qualità del Smeraldo._                      35
  _Della natura, e qualità del Giacinto over Grisopazzo._      40
  _Della natura, e qualità dell'Amatista._                     41
  _Della natura, e qualità del Topaccio di Boemia._            44
  _Della natura, e qualità della Grisolicha._                  46
  _Della natura, e qualità dell'occhio di Gatta Occidentale._  48
  _Della natura, e qualità delli Opali, e Girasoli._           51
  _Della natura, e qualità dell'Acqua Marina._                 54
  _Della natura, è qualità della Turchese di Persia._          55
  _Della natura, e qualità della Turchesa di Francia._         59
  _Della natura, e qualità del Cristallo._                     62

  TAVOLA
  DEL TERZO TRATATTO.

  _Della natura, e qualità del Coralo._                        66
  _Della qualità, e natura dell'Ambra Giala._                  68
  _Della natura, e qualità della Corniala._                    70
  _Della natura, e qualità del Lapis Lazulli._                 72
  _Della natura, e qualità della Prasma._                      74
  _Della natura, e qualità della Esada._                       75
  _Della natura, e qualità della Calamita._                    76
  _Della natura, e qualità dell'Agata Romana._                 80
  _Della natura, e qualità della Agata Sardonica._             82
  _Della natura, e qualità dell'Agate di Boemia._              83
  _Della natura, e qualità del Diaspro Orientale, e
    Occidentale._                                              85
  _Della natura, e qualità del Porfido._                       87
  _Della natura, e qualità della Pietra Serpentina._           89

  TAVOLA
  DEL QUARTO TRATATTO.

  _Della natura, e qualità della Pietra Citedina._             90
  _Della natura, e qualità dell'Agata Bianca._                 92
  _Della natura, e qualità della Pietra Parangone._            93
  _Della natura, e qualità della Pietra Sanguigna._            94
  _Della natura, e qualità della Pietra Smerili._              95
  _Della natura, e qualità delle Pietre, che portano li
    Pelegrini, per far denari da passar camino._               97
  _Della natura, e qualità della Pietra Stelaria._             99
  _Della natura, e qualità della Pietra della Rondine._       100
  _Della natura, e qualità della Pietra della Croce._         101
  _Della natura, e qualità della Pietra del Rospo._           103
  _Della natura, e qualità delli occhij, e delle lengue
    di Serpe._                                                105



Nota del Trascrittore

— Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
senza annotazione minimi errori tipografici.





*** End of this LibraryBlog Digital Book "Il nuovo lume delle gioie - Opera utilissima ad'ogni persona, così a orefici, e - speciali, per l'arte pratico." ***

Copyright 2023 LibraryBlog. All rights reserved.



Home